Giovanni Caruso
Dip. di Scienze Agrarie, Alimentari e Agro-Ambientali, Università di Pisa
Tutti gli articoli di Giovanni Caruso
Non solo quantità, luce e acqua determinanti anche per la qualità dell'olio extra vergine d'oliva
Vi è una relazione diretta tra il contenuto in polifenoli totali nell’olio e la quantità di luce intercettata dai frutti mentre c'è correlazione inversa con lo stato idrico dell’albero. Lo stato idrico nel suolo influenza anche parametri agronomici, mentre l’esposizione alla luce modifica anche la composizione acidica dell’olio
Anticipare la potatura dell'olivo non sempre è un bene
Freddo sugli oliveti italiani. Poi un rialzo termico che potrebbe indurci ad iniziare le operazioni di potatura ma è proprio in situazioni come questa che tali interventi dovrebbero essere rimandati all’inizio della ripresa vegetativa. Occorre attendere per valutare i danni delle gelate
Temperature roventi e mancanza di pioggia, gli effetti sulla produttività dell’olivo e la qualità dell’olio
Anche lo stress idrico precoce, a luglio, può avere un effetto sulla produttività dell'olivo e persino sulla qualità dell'olio extra vergine d'oliva. La mancanza d'acqua nelle prime fasi di sviluppo del frutto dà un maggior contenuto in polifenoli totali ma minore in olio
Per una corretta gestione dell’oliveto bisogna partire dal basso. Anzi, da sottoterra
L'andamento delle radici dell'olivo dipendono dal suolo e dall'acqua. In terreni sciolti le radici possono approfondirsi fino ad alcuni metri di profondità. La disposizione dell'impianto di irrigazione è fondamentale. Anche la gestione della chioma può avere effetti più o meno marcati sull’apparato radicale
I droni in volo per l'olivicoltura di precisione del futuro
Maggiore produttività e sostenibilità ambientale grazie al monitoraggio dei parametri biofisici dell'olivo. Una ricerca dell'Università di Pisa ha rivelato che le stime ottenute da fotogrammetria con drone a bassa quota risultavano più precise rispetto a quelle ottenute da misurazioni a terra, specialmente per gli olivi con chiome particolarmente irregolari
Soluzioni tecniche e linee di indirizzo per il rinnovo degli oliveti italiani
La filiera olivicolo-olearia si è riunita a Spoleto. Intensivo o superintensivo? La possibilità di utilizzare il germoplasma italiano per la costituzione di impianti ad altissima densità e la diffusione di tecniche di agricoltura di precisione costituiscono alcuni dei punti cruciali per il rinnovamento dell’olivicoltura italiana
Raccolta al via, ma attenzione agli attacchi tardivi di mosca delle olive
Gli attacchi tardivi comportano un decremento quantitativo e qualitativo delle produzioni. Occorre tempestività di intervento. Ma non c'è solo Bactrocera oleae. Quest’anno in diversi comprensori olivicoli sono stati osservati sui frutti i danni causati da Camarosporium dalmatica
Più fenoli nelle olive e nell'olio d'oliva grazie a uno stress idrico precoce
Qual'è il periodo giusto per imporre il deficit idrico all’olivo? Una carenza idrica moderata già dopo 20 giorni dalla piena fioritura ha effetti significativi sulla produttività e la qualità dell’olio
L'agricoltura di precisione ha un'arma in più: i droni
Il telerilevamento è anche alla portata di piccole-medie imprese agricole tramite i droni ma l'acquisizione di dati, con fotocamere e sensori, non basta. Occorrono adeguate competenze di tipo agronomico per l’interpretazione delle immagini e la loro verifica in campo, prima della zonazione aziendale e relativa differenziazione degli interventi
Clima, mosca olearia e qualità. Sicuri che un'annata olivicola come il 2014 non si ripresenterà?
Purtroppo le proiezioni dei climatologi non fanno sperare in un futuro roseo. Anche l'agricoltura dovrà tenersi pronta ad affrontare annate sempre più “eccezionali”. L'olivicoltura non sarà da meno. Ecco quindi cosa abbiamo da imparare da questa annata olivicola 2014
Il mondo della ricerca olivicolo-olearia si è incontrato a Bari. Dai sottoprodotti al superintensivo. Quali novità ci aspettano?
Si è chiuso da poche ore il III Convegno Nazionale dell’Olivo e dell’Olio con molti interventi e spunti di riflessione per ricercatori, tecnici e imprenditori provenienti da tutt’Italia. Tra le relazioni che hanno più colpito le potenziali applicazioni dei polifenoli dell’oliva nell’industria alimentare e le cultivar italiane adatte a un modello di coltivazione superintensivo
L'inerbimento dell'oliveto non compromette la produttività e può aumentare la qualità dell'olio
La carenza idrica e la degradazione del terreno sono minacce incombenti. In uno studio condotto in Toscana sono stati valutati gli effetti di lungo termine di due differenti metodi di gestione del suolo di un oliveto intensivo: inerbimento permanente e lavorazione periodica