Editoriali

La saggezza dei popoli urla: rivolta!

31 gennaio 2009 | Ernesto Vania

E’ iniziata una crudele lotta all’accaparramento di terre.
Grandi multinazionali, e prima ancora fondi di investimento, stanno acquistando enormi lotti in Paesi del Terzo Mondo oppure nelle economie emergenti.
Ovunque il valore del suolo sia basso piovono come falchi e comprano decine o centinaia di miglia di ettari.

Potrebbe sembrare un innocuo tentativo di difendere i capitali, il patrimonio delle imprese o degli investitori dalle attuali enormi fluttuazioni dei mercati finanziari.
La terra è una certezza e sebbene dia luogo, generalmente, a rivalutazioni modeste, almeno rispetto agli standard che i finanzieri hanno conosciuto fino a qualche anno fa, rappresenta comunque un rifugio sicuro.
E’ una risorsa, anzi probabilmente oggi è la risorsa.

L’epoca del petrolio e del carbone sta finendo, non perché il mondo stia divenendo più ecologista ma semplicemente perché queste risorse non sono inesauribili e, tra poche decine di anni, saranno ridotte al lumicino.

Probabilmente ora di quel dì la nostra dipendenza da quelle fonti energetiche sarà assai modesta e il controllo di queste risorse primarie diverrà geopoliticamente ininfluente.

Esistono tuttavia altre risorse primarie che, fino ad oggi, sono state amabilmente snobbate dai grandi potentati economici: terra e acqua.

La Fao, recentemente, ha ribadito che le prossime battaglie verranno condotte proprio per l’acqua.
Per sua natura l’acqua, o meglio la risorsa idrica, è sempre stata difficilmente controllabile dall’impresa privata che ne ha potuto e ne può avere la gestione, ma non la proprietà.

La terra, invece, può essere comprata.
Con una popolazione in crescita, 10 miliardi di euro non sono più utopia, il cibo diverrà sempre più una risorsa strategica e non c’è cibo senza terra.

Daewoo ha recentemente acquisito 300.000 ettari in Madagascar ma simili acquisti, spudorati e spropositati, stanno divenendo una consuetudine.
Contro tali atti che si configurano come un spregiudicato tentativo di controllare una risorsa vitale, la saggezza dei popoli si risveglia.
E’ infatti notizia recente che proprio il Madagascar è stato scosso da violente proteste e moti di rivolta contro il Presidente, reo di aver avvallato tale immensa “privatizzazione”.

Un urlo di disperazione a cui non possiamo non associarci.

Potrebbero interessarti

Editoriali

Vendere sottoprezzo l'olio di oliva: un circolo vizioso

Ridurre il valore del proprio olio di oliva e riempire il mercato di offerte a basso costo, alla lunga, crea difficoltà. La necessità di svuotare i serbatoi collide con l'esigenza di mantenere il valore percepito del prodotto

12 settembre 2025 | 11:00 | Piero Palanti

Editoriali

Offerte sull’olio extravergine di oliva in Grande Distribuzione: promossi e bocciati

Si prospetta un’altra campagna olearia complessa e difficile, acuendo le responsabilità della Grande Distribuzione nella corretta comunicazione e cultura dell’olio extra vergine di oliva. Con le prime offerte di settembre c’è chi persevera sulla via vecchia e chi cerca nuove strade

11 settembre 2025 | 11:00 | Alberto Grimelli

Editoriali

La lenta scomparsa dai mercati dell’olio extravergine di oliva italiano

Senza un piano di sviluppo della nostra olivicoltura gli ultimi interventi di sostegno finanziario, che interessano anche il comparto olivicolo, servono solo per arraffare denaro e prolungare l’agonia di un comparto agricolo cancellato di fatto dall’importazione di olio

09 settembre 2025 | 15:00 | Pasquale Di Lena

Editoriali

Cucinare con l’olio di oliva giusto significa dare dignità agli ingredienti

In un tempo in cui la cucina si è spesso ridotta a tecnica, estetica o performance, abbiamo dimenticato che cuocere è prima di tutto un atto di cura. L’olio è il tramite tra la materia prima e la sua trasformazione più profonda

01 settembre 2025 | 16:00 | Fabio Ferrara

Editoriali

Due metri quadri al secondo vengono sottratti all'agricoltura e alla natura

Anche nel 2024, come nell’anno precedente, oltre 70 chilometri quadrati di territorio sono diventati artificiali. La necessità e urgenza di un azzeramento sta nel suo significato di una vera e propria svolta, politico-culturale, che riconsidera il territorio bene comune.

29 agosto 2025 | 12:00 | Pasquale Di Lena

Editoriali

La grande squadra del vino italiano

Tornando a viaggiare ed a fare promozione, posto all’attenzione della Fidal e della sua Casa Italia Atletica, il primo impegno è stato quello di attivare le sinergie come quelle messe in campo nei nove anni di promozione, in Italia, e nel mondo, con L’Enoteca italiana di Siena

08 agosto 2025 | 10:00 | Pasquale Di Lena