Editoriali
DICHIARIAMO FALLIMENTO
15 dicembre 2007 | Ernesto Vania
Il âNew York Timesâ ha ragione.
LâItalia è un Paese in declino e sta pericolosamente vacillando anche lâirragionevole e ingiustificato ottimismo degli italiani.
Ci siamo accorti che lâarte di arrangiarsi non basta più. Un poâ di evasione fiscale e un poâ di secondi o terzi lavoretti in nero non sono più sufficienti a mantenere quellâalto tenore di vita al quale ci eravamo abituati.
Eâ crisi e imboccato il tunnel non riusciamo a vederne lâuscita.
Abbiamo il più alto debito pubblico dei Paesi occidentali.
Abbiamo il carico fiscale tra i più elevati dellâUnione europea.
Abbiamo i servizi pubblici peggiori: scuole disastrate, trasporti inefficienti, burocrazia imperante e permeanteâ¦
La spesa pubblica cresce di anno in anno senza sosta e a ritmi sostenuti eppure Enti e Istituzioni lamentano carenza di fondi e tagli indiscriminati. Ma dove vanno a finire tutti questi soldi?
Non ne possiamo veramente più.
La nostra classe politica, della quale non abbiamo mai avuto fiducia, neanche negli anni dâoro e del boom, continua imperterrita in piccole diatribe di paese, con la minuscola, e a mentire.
Le entrate del fisco crescono in maniera vertiginosa e non solo per la âprodigiosaâ lotta allâevasione e elusione fiscale.
Nessuno ci ha infatti ancora spiegato quanto lâaumento del prezzo della benzina ha favorito le casse pubbliche né quanto lâincremento dellâinflazione giova ai conti statali.
Già lâinflazione. Ho infatti recentemente appreso che un aumento di un punto dellâinflazione apporterebbe allo Stato tra i quattro e i cinque miliardi di euro, un bel extragettito, un tesoretto appetibile e spendibile.
Lâalone di pessimismo, una nebbia fitta, comincia a infiltrarsi anche negli animi dei nostri politici che ci palesano davanti agli occhi lo spettro della recessione, di un decadimento del sistema Paese, persino un nostro avvicinamento al Terzo Mondo.
Ipotesi sul futuro? Nere e infauste.
I giovani hanno lavori precari, sanno che non avranno pensione e credono che le loro prospettive economiche e professionali saranno peggiori di quelle dei loro genitori.
Per rimettere le cose a posto servirebbe un miracolo, ma visto che nellâintervento divino non credoâ¦
Ecco la proposta. Dichiariamo fallimento. Si metta un punto e accapo. Definitivo.
Chissà , magari lâUnione europea ci commissarierà .
Ci mandasse Blair o la Merckel forse ci potremmo anche salvare.
Potrebbero interessarti
Editoriali
La grande squadra del vino italiano

Tornando a viaggiare ed a fare promozione, posto all’attenzione della Fidal e della sua Casa Italia Atletica, il primo impegno è stato quello di attivare le sinergie come quelle messe in campo nei nove anni di promozione, in Italia, e nel mondo, con L’Enoteca italiana di Siena
08 agosto 2025 | 10:00 | Pasquale Di Lena
Editoriali
Grazie ai dazi di Trump anche nuove opportunità di promozione e comunicazione

Dal 7% della quota di mercato in Canada che l’Italia dei vini allora, deteneva con prodotti, nella generalità dei casi, scadenti, è passata, agli inizi del terzo millennio, a oltre il 30%, soprattutto grazie a una forte spinta iniziale nel campo della comunicazione
01 agosto 2025 | 12:00 | Pasquale Di Lena
Editoriali
L’olio d'oliva non lo fa il frantoio, ma si fa con il frantoio

Il frantoio va utilizzato e inteso quasi come uno strumento musicale che ha i suoi accordi da tarare a seconda della varietà delle olive e del loro grado di maturazione. Superiamo gli anacronismi del passato: l'olio non si compra più nell'elaiopolio
25 luglio 2025 | 12:00 | Giulio Scatolini
Editoriali
Addio cara Aifo: manca una proposta politica olearia che guardi al futuro

Niente confronto e nessuna visione: la storica associazione dei frantoiani olearia avrebbe bisogno di un radicale rinnovamento. Il passo indietro come Presidente dei Mastri oleari e da Aifo
21 luglio 2025 | 11:00 | Giampaolo Sodano
Editoriali
Difenderci dall’olio di oliva che sa di pipì di gatto: la scelta a scaffale

Fino a un paio d’anni fa il 75% dell’olio di olvia consumato in Italia era venduto nella GDO. E gran parte di quell’olio aveva un denominatore comune: il sentore di “pipì di gatto”
18 luglio 2025 | 12:00 | Piero Palanti
Editoriali
Olio extravergine di oliva 100% italiano a 5,99 euro al litro: dolcetto o scherzetto?

Dietro le quinte dell’offerta Esselunga su olio extravergine di oliva nazionale a marchio Cirio. Una promozione di 14 giorni che ha fatto molto rumore nel settore. Ecco cosa si nasconde dietro al “sottocosto” più aggressivo dell’anno sul 100% italiano
26 giugno 2025 | 09:00 | Alberto Grimelli