Editoriali

Da mal-nutriti a ben-nutriti. E’ questione di tempo

24 ottobre 2014 | Maurizio Pescari

Ad un passo da Expo2015 ci interroghiamo sul tema che lo guiderà: “…nutrire il Pianeta” e pensiamo alla gestione corretta della risorsa ambientale, alle condizioni di de-nutrizione che gravano su una parte importante della popolazione mondiale, alla salvaguardia dell’uno, a come risolvere i problemi dell’altro. Ad osservare bene la situazione, si può notare l’apertura di uno scenario tutto particolare, che ci coinvolge senza distinzione di colore, di ceto o portafoglio.

Siamo separati dalle differenze che segnano l’evoluzione della specie e la rincorsa verso obiettivi diversi, che per forza di cose hanno lasciato e stanno lasciando indietro il più debole. E’ il denaro che fa la differenza e se uniamo al denaro il concetto di alimentazione, è facile giungere alla conclusione che il momento in cui le cose hanno iniziato a cambiare in maniera irrimediabile, potrebbe essere segnato da un aspetto che ha definito la mutazione radicale del ruolo dell’Agricoltura: da produzione di Cibo a produzione di Denaro.

Tutto ciò non ha fatto altro che aumentare le distanze, affiancando alla popolazione di de-nutriti, quella di mal-nutriti. Della mal-nutrizione non sono vittima le popolazioni povere della terra, ma quelle teoricamente più evolute, frutto inconsapevole della mutazione del concetto di Agricoltura, che ha dato alla corretta alimentazione un ruolo marginale, togliendola al controllo diretto del consumatore ed inducendolo a percepire una qualità legata alla pubblicità, alla convenienza, alla facile gestione in cucina.

In questo stuolo consistente di mal-nutriti, da vedere se consapevoli o inconsapevoli, trovano spazio integralisti dell’alimentazione, gente comune, professionisti, tutti coloro che sono vittime di quello che cinquant’anni fa Ernesto Calindri, promuovendo un noto amaro seduto in un caotico incrocio del centro di Milano, chiamava: “…il logorio della vita moderna”. E’ stata l’evoluzione industriale dell’Agricoltura a creare mal-nutrizione ed è proprio qui che si deve concentrare l’attenzione di chi ancora oggi opera in Agricoltura nel rispetto della Natura, delle Stagioni e del Tempo.

A fare bene il calcolo, è sufficiente solo un po’ di attenzione per passare dalla schiera del mal-nutriti, a quella dei ben-nutriti. Dipende da noi, da nessun altro. E’ sufficiente una diversa gestione del tempo. Del nostro tempo. Dedichiamolo alla scelta di ciò che mangiamo, dedichiamolo alla scoperta del profumo di ciò che portiamo in tavola, dedichiamolo alla nostra tavola di casa. Senza correre. Cerchiamo il profumo ed il sapore della mela, il sapore della carota, di un uovo che in cottura non sa di pesce. Cerchiamo i profumi dell’olio extravergine.

Magari scopriamo che un prodotto che ha un buon odore è anche buono e ci fa bene.

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Francesco Donadini

25 ottobre 2014 ore 13:08

completamente d'accordo, è quello che dice e insegna la FAO, tutti i suoi studi di questi ultimi vent'anni rimangono inascoltati dai governanti e politici stessi che li hanno finanziati! Possibile che nel 2014 si rimanga così superficiali e incapaci di informarsi?