Editoriali
FACCIAMOCI DEL MALE
16 luglio 2005 | Ernesto Vania
Siamo un popolo di sadomasochisti.
Ci piace farci del male.
Ci piace fare del male.
Una miriade di leggi e leggine ci affligge, come pure le multe salatissime se non siamo stati sufficientemente scaltri nel raggirare norme e regolamenti.
LâItalia è il Paese di Alessandro Manzoni e del suo Azzeccagarbugli.
LâItalia è il Paese che ha coniato il proverbio âfatta la legge trovato lâingannoâ.
Se non fosse che adoriamo il dolore e il patimento, avremmo già cacciato una classe dirigente e politica il cui unico compito sembra quello di moltiplicare le norme e con esse le tasse e le sanzioni.
Continuiamo invece a tollerarli, anzi a ignorarli, perchè la nostra economia si basa sul lavoro nero, sullâevasione delle tasse, sul sommerso.
Insomma lâItalia è un Paese fondato sulla violazione e lâelusione della legge.
Sappiamo che, in questo modo, con tali comportamenti, danneggiamo lo Stato, ne miniamo anche lâautorità e lâautorevolezza. Sappiamo che, in fondo, nuociamo un poâ anche a noi stessi. Sappiamo che per ogni scontrino non emesso, per ogni lavoretto fatto a âscappatempoâ, vi sarà un aumento delle imposte. Nonostante tutte le statistiche e tutti gli analisti concordino nellâaffermare che lâItalia avrebbe risolto i suoi problemi finanziari se ognuno pagasse la sua parte di tasse, continuiamo, se e quando possibile, a evaderle.
Adoriamo farci del male.
Acquistare un paio di occhiali da sole da un venditore ambulante irregolare è costato a una turista danese 3.343 euro. 3.333 euro di multa e 10 euro per gli occhiali.
à stata una delle prime persone che hanno saggiato la repressiva norma anticonfraffazione, che punisce anche lâacquirente, oltre che, più propriamente, il venditore. In questo caso, oltretutto, lâambulante è pure riuscito a eclissarsi e scomparire, quindi i fin troppo ferrei e ligi poliziotti hanno multato solo lâincauta villeggiante.
Molti di voi avranno già sentito o letto della disavventura della povera danese, è stata trasmessa da tutti i telegiornali e ripresa da tutti i giornali. Un esempio del sadismo dei mass media, a cui piace fare del male. Infatti la notizia non era tanto ghiotta o interessante da meritare una tale copertura, così tanta enfasi. Evidentemente, però, qualcuno voleva dimostrare la serietà e lâimpegno con cui la norma sarebbe stata applicata e i mezzi di comunicazione hanno fornito un eccellente megafono. Il messaggio doveva essere chiaro: tolleranza zero, i trasgressori saranno puniti senza pietà . Non un semplice avvertimento, ma una minaccia per quanti pensavano che la norma sarebbe stata applicata con una certa elasticità , con tale flessibilità da rimanere lettera morta. Si potrebbe anche definire guerra psicologica, se non fosse che aver colpito una donna straniera ha fatto cadere tutto nel ridicolo, nel grottesco. Peggio, perchè la notizia è stata anche diffusa dalla stampa estera e non è certo una attraente pubblicità per un Paese ad alta vocazione turistica.
Farsi del male, fare del male.
Non è solo lâattività preferita degli italiani, è una vocazione.
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