Editoriali

I frantoiani, protagonisti della filiera artigiana dell'olio d'oliva

08 novembre 2013 | Piero Gonnelli

E’ con rinnovato entusiasmo che mi trovo a scrivere di “olio” e colgo ancora una volta l’occasione per evidenziare come questa rivista abbia contribuito, nel tempo, a dare voce alla nostra categoria e alla filiera olearia in generale. Aspetto non scontato visto il silenzio stampa che per anni ha dominato sul nostro settore. Proprio per questo motivo AIFO ha ritenuto fondamentale dar vita ad un rapporto continuativo e di collaborazione con Teatro Naturale. Sappiamo quanto manchi nel nostro settore approfondimenti mirati ed attenti all’andamento reale di mercato e luoghi, anche virtuali, nei quali far emergere un confronto interessante e costruttivo capace di coinvolgere anche gli stessi consumatori.

AIFO da anni ha sempre messo in evidenza ciò che di fatto è maturato nella consapevolezza di tutti gli operatori del settore, del mondo della comunicazione e della distribuzione ovvero che non esiste una sola filiera dell'olio extra vergine di oliva.

Esitono, in realtà, due diversi prodotti nati da metodologie e sistemi posti all’antitesi, quello industriale dei confezionatori e quello artigianale dei produttori.

Basta osservare i prezzi sugli scaffali per avere la riprova.

Ciò non significa che AIFO non voglia e non ritenga senz’altro utile ricercare ed evidenziare i punti di contatto con il mondo dei confezionatori, dato che il minimo comun denominatore per tutti gli imprenditori italiani è quel prodotto che va sotto il nome di olio extravergine di oliva. Ma questa sinergia per poter funzionare nel lungo periodo ed essere utile deve partire dalla realtà del mercato e dal posto che occupa, nel mercato, il consumatore.

Occorre avere il coraggio di dire le cose come stanno e AIFO da sempre si batte e si impegnerà per costruire politiche nuove e, soprattutto, un nuovo rapporto proprio con il consumatore non più inteso come l'utile idiota ma per quello che è: un cittadino che ha il diritto di essere informato in modo chiaro e trasparente.

Il sistema delle imprese frantoiane che AIFO rappresenta intende rivendicare la sua identità di produttore artigianale di olio extravergine di oliva italiano poiché in grado di garantire l’idoneità della materia prima selezionata, le modalità ed i tempi di lavorazione in base alle cultivar di olive, l’eventuale filtratura, la corretta conservazione quali step necessari e fondamentali a dar vita a quella singola bottiglia posta in vendita.

L’apporto del frantoiano in ogni singola fase di produzione è, quindi, decisivo.

Occorre aprire questa porta al pubblico dei consumatori per mostrare loro come e perché si creano oli extra vergine di oliva con enormi differenze di prezzo.

Solo chiarendo i diversi ruoli e ponendosi ognuno alla luce del sole con la propria vera identità si potranno creare anche le basi per una proficua collaborazione all’interno della filiera.

E le parole “filiera olearia italiana” finalmente non saranno più presenti solo come slogan per convegni ed eventi…!

AIFO ha in cantiere un’importante progetto per la categoria che riteniamo possa essere utile a valorizzare e sostenere i produttori di olio extravergine di oliva e, di conseguenza, gli olivicoltori. E’ sufficiente fare un giro per le campagne per accertarsi in quale stato versano gli oliveti o analizzare i bilanci dei frantoi italiani per capire le diverse realtà esistenti.

Occorre incentivare i giovani a non abbandonare o, ancor meglio, a scegliere questo tipo di lavoro. E per invogliare le future generazioni è necessario che “fare il frantoiano” significhi scegliere un lavoro appassionante e gratificante, anche dal punto di vista economico.

Occorre una normativa chiara, tanto per gli addetti al lavoro che per i consumatori. L’Europa e le prese di posizione dei singoli Paesi non devono diventare una “scusa” per nuovi caos normativi capaci, alla fine, di valorizzare e sostenere solo alcuni.

Come direbbe il nostro Sindaco, occorre “rottamare” ciò che ormai non ha funzionato per tanti anni, occorre agire per il bene del Paese iniziando a valorizzare concretamente l’olio extra vergine di oliva italiano ed i suoi produttori artigianali, i frantoi.

Ed AIFO ha come obbiettivo anche questo.

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NICOLA BOVOLI

12 novembre 2013 ore 12:28

condivido pienamente i concetti da te espressi e spero che possano sempre più essere compresi e condivisi anche da parte dei consumatori consapevoli che pretendono chiarezza e qualità