Cultura

Il Buon Tempo stampa libri in proprio

In una mano il bulino e lo scalpello, nell’altra i caratteri di piombo. Lucio Passerini sarà presente alla libreria veronese Pagina dodici

08 maggio 2010 | Nicola Dal Falco



Lucio Passerini è incisore, scultore e soprattutto editore. In una mano il bulino e lo scalpello, nell’altra i caratteri di piombo per un’operazione, quella del levare (riccioli di rame o di zinco dalla lastra, schegge dal legno, eleganti porzioni di bianco dalla pagina) che come si augura il nome delle sue Edizioni premia il Buon Tempo.

Un tempo ben impiegato e ancora più onestamente buttato per dei libri fatti a mano.
A Verona, alla libreria Pagina dodici, in corte Sgarzerie 6 a, il 13 maggio, a partire dalle 18, Lucio Passerini presenta tre opere, legate alla medesima intenzione, quella di fare un libro che sia a misura delle cose dette.
Proprio, perché abituato a togliere il giusto, Passerini trovo il suo incanto nel sistemare i vuoti e i pieni.

La passeggiata, illustra il surreale elenco di insegne e frasi, catturate e fuse in un famoso testo di Aldo Palazzeschi. Già l’occasione – una camminata in città – serve a descrivere spazi e segni quotidiani, ma la resa tipografica trasforma le pagine di grande formato in una sorta di mappa, di concretissimo itinerario.

Per questo omaggio al poeta, l’editore ha attinto ai banconi della Tipoteca Italiana di Cornuda, in provincia di Treviso, dove affiorano le miniere tipografiche del Novecento. Vecchi caratteri oubliés che ci fanno, visivamente, traslocare su i marciapiedi urbani degli anni Venti e Trenta.

In Trova la notte, indossa le vesti di incisore e commenta la piccola silloge che “rifà il verso” alla poetica giapponese dell’ombra, disegnando piante labirintiche che aprono e chiudono vani, seguendo, quasi fossero dei circuiti elettrici, gli andirivieni di un’archeologia lunare.

Per il terzo titolo, The Jumblies, Passerini affida invece l’illustrazione alla mano nervosa ed elegante di Fabian Negrin.
I versi della poesia di Edward Lear (1812-1888) cammeo di nonsense secondo una tradizione molto inglese, racconta la sfida di tre compari che salparono a bordo di un setaccio «nonostante i consigli degli amici/un freddo mattino tempestoso, felici» per avvistare “remote ed esigue, remote esigue/le terre che ai Jumblies piacciono”.
Razza coriacea e aperta di naviganti, forse perché «hanno la testa verde, le mani ambigue».
Setaccio che per l’occasione si trasforma, attualizzandosi, in carrello della spesa.



Anche qui, chiave di tutto è l’impaginazione, l’ordine tipografico e mentale che rende un libro, qualunque esso sia, più o meno tattile per l’occhio stesso: cinematografico in La Passeggiata, verticale in Trova la notte, debordante in The Jumblies.

Lucio Passerini, oltre ad essere amico di Alessandro Zanella, editore a sua volta nella cascina con tipografia di Santa Lucia ai Monti, non lontano da Valeggio sul Mincio, collabora ad uno dei quattro corsi per imparare a stampare libri che Ampersand propone quest’estate. Quello che li vede insieme ( Passerini nel ruolo di maestro xilografo) si tiene dal 26 al 29 agosto.

La stampa del testo e della xilografia avviene con torchi a mano Stanhope del 1854 e 1862. Ognuno dei sette partecipanti previsti riceverà, alla fine, una copia numerata e firmata del libro. Il corso si tiene dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 19. La quota è di 550 euro e comprende tutti gli strumenti e i materiali necessari. Ultima data di iscrizione: 15 agosto. Per ulteriori informazioni: tel. 045.6303698, fax 045.6337055; cell. 346.4769532; Alessandrozanella@tele2.it

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