Cultura

L’arte della stampa per dare forma alle idee

Alessandro Zanella e Nicola Dal Falco presentano alcuni libri realizzati durante i corsi di tipografia, aperti a chi nulla conosce di caratteri mobili, carte e inchiostri

06 febbraio 2010 | T N

Giovanni Mardersteig

Verona, crocevia tipografico di un’arte, quella della stampa, che dal Quattrocento all’arrivo, negli anni Venti del secolo scorso, di Giovanni Mardersteig, ha segnato anche la vita di Alessandro Zanella, cresciuto proprio a Valdonega, «sentendo – come ricorda lui stesso – girare le macchine» dello stampatore tedesco.

Poi, l’incontro con l’editore Richard-Gabriel Rummonds che gli chiede di seguirlo in America in un viaggio itinerante di studio e lavoro. Infine, il ritorno prima in città e quindi il trasloco nella cascina con torchio tra le colline di Valeggio sul Mincio, dove stampa libri eccellenti firmati Ampersand, all’insegna di un’e commerciale, trasfigurata in “sacro cuore”, educato e ardente.

Il 19 febbraio, alle 18, nella libreria paginadodici www.paginadodici.it in corte Sgarzerie, Alessandro Zanella insieme a Nicola Dal Falco presentano alcuni dei libri, realizzati durante i corsi di tipografia, aperti a chi nulla conosce di caratteri mobili, carte e inchiostri, e quattro degli ultimi titoli in catalogo.

«È proprio il lavoro di gruppo – commenta Zanella – preparato e guidato dal sottoscritto a rendere unica l’esperienza di stampa, uno sforzo, anche fisico, per dare forma e spessore alle idee, rendendole, se possibile, meno volatili».
Ma non si tratta solo di divulgare, lo scopo del buon stampatore è soprattutto quello di affidare all’occhio del lettore una pagina in cui la bellezza del carattare, della carta, della rilegatura siano pari al messaggio di chi scrive.

Due mostre
Mentre si è appena conclusa la mostra romana alla Biblioteca Vallicelliana, a cura di Marina Bindella, dove sono stati esposte le opere di Zanella, riunite nel catalogo generale Stampare ad Arte che ha il sapore e lo stile di un libro curatissimo, capace di evocare non solo a parole e immagini i sogni di un tipografo, è ancora in corso e durerà fino al 5 marzo la mostra alla Biblioteca Arturo Frinzi di Verona .
I libri esposti danno conto del lavoro svolto insieme agli studenti della Facolta di Lingue e Letterature dal 2003 al 2009. In tutto, 126 studenti per un totale di 21 corsi ed altrettanti progetti editoriali, con una tiratura da 24 a 30 copie.

Perché Ampersand?


Questa è l’ampersand o e commerciale, simbolo per la congiunzione “e”, nata sullo scrittoio di Tirone, il segretario di Cicerone, abituato a stenografarne la prosa. Nasce dalla legatura delle due lettere et, ristrette in uno spazio comune come la vite attorno al palo che la sostiene.

Quella simbiosi assumerà, poi, una forma serpentina, sarà quasi un nodo prima di librarsi in spirale. Sembra che il nome ampersand sia la corruzione della frase and per se and con cui in Gran Bretagna (XIX secolo) si indicava l’ultima lettera dell’alfabeto: e di per sé e.
Tante evocazioni in un unico segno grafico non potevano che sedurre l’editore d’arte e corrispondere al carattere di Alessandro Zanella.
Collegare e rilegare, è, infatti, l’attività somma di chi spedisce in forma utile e bella i pensieri sul mondo al mondo intero.

Lo scaffale di paginadodici
Durante l’incontro in libreria del 19 febbraio, verranno presentati i libri nati durante i corsi di tipografia, tra questi:

• AA VV, Cronos Kairos, frammenti sul tema del tempo, ottobre 2000;

• Gaspare Gozzi, Libri autori & lettori, frammenti da “L’Osservatore veneto”, 1761, aprile 2004;

• Anton Francesco Doni, A coloro che non leggono, introduzione a La seconda libraria, 1551, febbraio 2005;

• Italo Calvino, In una rete di linee che s’allacciano, tratto da Se una notte d’inverno un viaggiatore, autunno 2005;

• Italo Calvino, Lo scrittore tormentato & lo scrittore produttivo, tratto da Se una notte d’inverno un viaggiatore, primavera 2006;

• Italo Calvino, Octavia Ersilia Baucis, tratto da Invisibile Cities, nella traduzione inglese di William Weaver, illustrazioni di Alessandro Zanella, agosto 2006;

• Italo Calvino, Su una sedia a sdraio, tratto da Se una notte d’inverno un viaggiatore, maggio 2007;

• Max Aub, Confessioni, tratto da Delitti esemplari, nella traduzione italiana di Lucrezia Pannunzio Cipriani, illustrazioni dei partecipanti al workshop, settembre 2007;

• Rainer Maria Rilke, Orpheus. Eurydike. Hermes, con la traduzione italiana di Giaime Pintor, illustrazione in copertina di Marina Bindella, settembre 2007;

• Primo Levi, Zoo poesie scelte, con la traduzione inglese di Ruth Feldman, maggio 2008;

• Franco Marcoaldi, Parola di cane, tratto da Animali in versi, illustrazioni dei partecipanti al workshop, agosto 2008;

• Dana Gioia, Homenage to Valerio Magrelli, sei poesie di Valerio Magrelli tradotte in inglese da Dana Gioia, luglio 2009;

e inoltre:

• Poemi lirici, sei liriche di Riccardo bacchelli e diciotto xilografie e collage di Tommaso Cascella, 2002;

• Ecce Video, otto poesie di Valerio Magrelli e otto incisioni su linoleum di Lucio Passerini, 2006;

• Poesie verticali, quattordici poesie di Maria Luisa Spaziani e sette immagini incise di Marina Bindella, 2009;

• L’ombra e la piega, due poesie di Nicola Dal Falco e una meridiana di Alessandro Zanella, 2009.

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