Cultura
Cristo nel giardino degli ulivi di Paul Gauguin

Cosa rende il quadro di Paul Gaugin "Cristo nel giardino degli olivi" così soggetto a critiche, tanto da essere stato definito bleasfemo? La figura di Cristo ha uno stile folk-ingenuo
26 febbraio 2024 | T N
Tra i più famosi e anche contestati dipinti rievoncanti il tragico momento dell'iconografia cristiana vi è il dipinto di Paul Gaugin "Cristo nel giardino degli olivi".
Le raffigurazioni di Cristo nel Giardino degli Olivi, il Getsemani, sono piuttosto frequenti nella storia dell'arte.
Secondo la Bibbia l'Ultima Cena, Gesù e i discepoli vanno al Getsemani, un giardino collocato sul limitare della valle del Cedron. Lì Gesù lascia il gruppo degli Apostoli per pregare in disparte. Poco dopo verrà arrestato per il tradimento di Giuda.
Cosa rende il quadro di Paul Gaugin così soggetto a critiche, tanto da essere stato definito bleasfemo?
Il famoso quadro di Gauguin "Cristo nel giardino degli ulivi" fu dipinto in Bretagna nel 1889.
Le fattezze di Cristo non mettono in dubbio che il dipinto sia l'autoritratto dell'artista in cui voleva esprimere il suo stato di prostrazione e disperazione. Contemporaneamente all'amara sensazione che nessuno lo capisse, crebbe la sua convinzione di essere il "Salvatore" della pittura moderna, colui che poteva trovare la fonte e la verità dell'arte su un'isola dell'Oceania dove vivevano persone buone e felici, non influenzate dalla civiltà europea. Voleva andarci a tutti i costi, ma era senza un soldo e senza prospettive di aiuto. Nella sua immagine ha identificato la sua vita e la sua sofferenza con la Passione di Cristo.
La composizione è concepita come un dittico diviso da un tronco d'albero. La presentazione a mezza figura di Cristo spinto nell'angolo sinistro del dipinto sembra intensificare la sua umiliazione e il suo dolore. La figura di Cristo ha uno stile folk-ingenuo e il rosso innaturale dei suoi capelli simboleggia la sofferenza umana del Salvatore.
Il paesaggio è misterioso ed enigmatico. Pur essendo abbastanza fedele alla descrizione del Vangelo, non raffigura né i dintorni fuori dalle mura della città santa di Gerusalemme né il paesaggio bretone. È identico al paesaggio di un'isola della Polinesia con i suoi colori da favola e l'atmosfera tranquilla. Tuttavia, Gauguin ha dipinto Cristo in Bretagna in un ambiente simile prima del suo viaggio a Tahiti. Questo era solo il suo geniale preconcetto e la visione di un paradiso perduto, che, come allora credeva, non era destinato a raggiungere.
In questo modo, il Cristo bretone, raffigurato nell'immaginario ambiente tahitiano, come Cristo nel giardino degli ulivi, divenne un collegamento mistico e artistico tra i due mondi creati da Gauguin: la mitologia bretone e quella tahitiana.
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