Cultura

Il rapporto tra l'uomo e l'olivo: una storia che ha più di 100 mila anni

Il rapporto tra l'uomo e l'olivo: una storia che ha più di 100 mila anni

Riscontrata la presenza di olivi sulla costa atlantica del Marocco durante la maggior parte dell'ultimo periodo glaciale e l'uso delle olive da parte del primo Homo sapiens

04 aprile 2022 | T N

La storia dell'olio di oliva è molto antica e il frantoio più vecchio conosciuto ha 8000 anni.

Una ricerca archeologica israeliana ha scoperto, nella bassa Galilea, la prova della presenza di olio in anfore risalenti al 5800 aC.

L'utilizzo dell'olivo da parte dell'uomo è però molto più antico.

Il più antico uso di frutti e legno di olivo in Africa è datato circa 100.000 anni fa. Questi risultati suggeriscono la presenza di olivi sulla costa atlantica del Marocco durante la maggior parte dell'ultimo periodo glaciale, e l'uso delle olive da parte del primo Homo sapiens come combustibile e molto probabilmente per il consumo.

Lo studio, pubblicato da NaturePlants e redatto da un team di scienziati internazionali, ha mostrato prove di olivi selvatici nelle grotte di Rabat-Temara, un sito archeologico molto rilevante sulla costa atlantica del Marocco.

I ricercatori hanno portato alla luce alcune delle più antiche tracce di olivi selvatici nel Mediterraneo, e le più antiche in Africa.

Dei frammenti di carbone identificati dai ricercatori, il 72% era la varietà selvatica di Olea europaea.

Frammenti di olive sono stati trovati nei camini. Questo ha portato gli scienziati a credere che le olive venivano mangiate, e i noccioli venivano gettati nel fuoco.

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