Cultura

La bottiglia di olio d'oliva più antica al mondo è esposta a Napoli

Sepolta dall'eruzione del Vesuvio del 79 dC. questa bottiglia di olio, la cui autenticità è stata verificata dall'Università di Napoli, ci racconta l'importanza di un alimento base della nostra dieta mediterranea già duemila anni fa

11 novembre 2020 | T N

Una bottiglia d'olio d'oliva, che, per effetto delle alte temperature a cui è stata esposta al momento dell'eruzione del Vesuvio e dei profondi cambiamenti che si sono verificati nei quasi due millenni di conservazione in condizioni incontrollate, porta le tracce di profonde modificazioni chimiche tipiche dei grassi alimentari alterati.

E' questa la scoperta che è stata fatta dai ricercatori delle università Federico II di Napoli e Vanvitelli di Caserta e del Cnr su una bottiglia ritrovata a Pompei e conservata al Museo Archeologico Nazionale di Napoli (Mann).

Lo studio è stato avviato nell'ambito della collaborazione tra il Dipartimento di Agraria dell'Università Federico II e il Mann sui reperti organici conservati nei depositi. La bottiglia pare provenire da Ercolano, ma, analogamente a molti altri reperti, con il tempo è andata perduta l'informazione relativa all'epoca del suo recupero. Lo spunto che ha dato l'avvio a questo studio si deve ad Alberto Angela che durante un sopralluogo ai depositi del Mann notò il fatto che la bottiglia fosse ancora piena per più di metà del suo contenuto. Le ricerche condotte dal team multidisciplinare coordinato dal professore Raffaele Sacchi, del Dipartimento di Agraria, hanno consentito per la prima volta di verificare l'autenticità e caratterizzare l'identità molecolare di un campione di olio di oliva conservato all'interno di una bottiglia di vetro sepolta dall'eruzione del Vesuvio del 79 dC.

L'impiego di tecniche molecolari e la datazione al carbonio-14 di uno fra i più rappresentativi "articoli edibili" conservati al Mann, hanno permesso di risalire al contenuto della bottiglia di vetro con aspetto del tutto simile a quelle rappresentate in affreschi ritrovati a Pompei. Si tratta di un'enigmatica sostanza solida dalla consistenza cerosa ritrovata con tutta probabilità a Ercolano nel corso degli scavi archeologici iniziati dal Principe d'Elboeuf nel 1738 e continuati da Carlo di Borbone.

Nella bottiglia è sopravvissuto molto poco delle tipiche molecole dell'olio d'oliva: i trigliceridi che rappresentano il 98% dell'olio si sono scissi negli acidi grassi costitutivi; gli acidi grassi insaturi si sono completamente ossidati generando degli idrossiacidi che a loro volta, con una lenta cinetica, nel corso di circa 2000 anni, hanno reagito fra di loro formando dei prodotti di condensazione, le estolidi, mai osservati in precedenza nei processi convenzionali di alterazione naturale dell'olio d'oliva.

"Si tratta - commenta Raffaele Sacchi - del più antico campione di olio di oliva a noi pervenuto in grosse quantità, la più antica bottiglia d'olio del mondo. L'identificazione della natura della 'bottiglia d'olio archeologico' ci regala una prova inconfutabile dell'importanza che l'olio di oliva aveva nell'alimentazione quotidiana delle popolazioni del bacino Mediterraneo ed in particolare degli antichi Romani nella Campania Felix".

Potrebbero interessarti

Cultura

Francobollo celebrativo per i 25 anni della Fondazione Qualivita

Il francobollo raffigura la lettera “Q”, simbolo della Qualità, scelto per rendere omaggio a una cultura che, negli ultimi venticinque anni, ha guidato i prodotti DOP e IGP italiani

11 settembre 2025 | 18:00

Cultura

Se i problemi dei frantoiani antichi e moderni sono ancora gli stessi

Il problema delle acque reflue è stato riportato per la prima volta durante il periodo ellenistico-romano. L'importanza dell'acqua è stata dimostrata fin dall'inizio nell'estrazione efficiente della quantità massima di olio d'oliva

10 settembre 2025 | 15:00

Cultura

Gli Etruschi e la loro strardinaria cultura per l'olivo, l'oliva e l'olio di oliva

La scoperta dell’olio d'oliva, in Etruria, la dobbiamo alle donne che, a seguito degli scambi commerciali, avevano apprezzato i profumi, contenuti in particolari contenitori, provenienti dalla Grecia e dall’Egitto. Nel VII secolo a.C. inizia in Etruria la produzione di olio alimentare

03 settembre 2025 | 15:00 | Alessandro Vujovic

Cultura

Il fiocco per la nascita: azzurro, rosa oppure verde?

Il fiocco per celebrare una nascita è un’usanza estremamente diffusa, che tuttavia si differenzia per due motivi nettamente diversi dalle solite scaramantiche credenze legate alle classiche superstizioni. Perchè allora non festeggiare anche i primi oli extravergini di oliva della nuova campagna olearia?

29 agosto 2025 | 13:00

Cultura

L’olio di oliva torbido era già considerato scadente ai tempi dell’Impero Romano

La parola latina faex significa “fondo” o “ciò che si deposita in basso” ma anche “feccia, rifiuto”. Nel linguaggio medico veniva usato anche per indicare gli escrementi umani. Ecco perchè è meglio non acquistare un olio di oliva torbido

26 agosto 2025 | 14:00 | Silvan Brun

Cultura

Foglie di olivo e olio extravergine di oliva contro il malocchio

L’uso di olio extravergine di oliva può aiutare a determinare come una persona abbia contratto il malocchio, conoscendo se l'origine è un uomo, una donna o un essere soprannaturale

19 agosto 2025 | 14:00 | Vilar Juan