Cultura
Un tuffo nell'Antica Grecia, quando bellezza e naturalità andavano a braccetto
La cosmetica in epoca antica non era pura frivolezza, come ci ricorda Pandolea. Gli Antichi Greci davano grande importanza alla bellezza, per questo motivo l’hanno deificata e identificata con la dea dell'amore
25 gennaio 2019 | Anastasia Skiada
L'antica cultura greca ha sempre considerato molto importante l'estetica e quindi ha sempre valorizzato gli elementi che favorivano la bellezza.
Gli Antichi Greci davano grande importanza alla bellezza, per questo motivo l’hanno deificata e identificata con la dea dell'amore (Afrodite per i Greci e Venere per i Romani) che costituisce, ancor oggi, modello unico di bellezza.
Nell'iconografia il viso si divideva in tre parti che dovrebbero essere uguali tra loro. Dalla riga dei capelli fino le sopracciglia, dalle sopracciglia fino il labbro superiore e dalla parte superiore del labbro fino il mento. Il viso che possiede quest’ equilibrio, queste perfette proporzioni si considera ideale.
Le donne nell'antica Grecia e in particolare le Ateniesi di tutte le classi sociali, lerano molto attente tanto all'igiene quanto all'abbellirsi il corpo.
Le greche hanno conosciuto molti dei prodotti cosmetici dai popoli orientali.
Nel settore dei cosmetici in Grecia antica c'era un'ampia varietà di ciprie ma anche di oli per il corpo che a volte sono stati mescolati con coloranti di origine vegetale o minerale. Con queste sostanze coloranti c'erano diversi colori come bianco, rosso e nero. Inoltre c'era il “psymithion”, cioè carbonato basico di piombo, solitamente bianco. Il colore del rosso veniva realizzato a partire da alghe, o altrimenti miltos, cioè rosso colore minerale.
Sulle guance e labbra mettevano cipria con henné, realgio, ocra, succo di frutti di bosco e tacco. Alcuni di questi sono stati mescolati con creme e oli. Inoltre, per truccare il viso e le labbra usavano matite o la radice della malva. Più specificamente, le Ateniesi del V secolo sbiancavano il loro viso con uno strato di cerussite (psimythion) e utilizzavano una specie di rossetto chiamato milton che in sostanza era un minio (storico colorante rosso). Inoltre, usarono il fykon, realizzato da alghe. Ebbero a loro disposizione delle creme per le macchie e le rughe, olio di mastice per il sudore, olio di noci e olio di palma per il torace, olio di timo per il collo e le ginocchia e balsami di fiori, piante e olio. Queste creme le spalmavano con spazzole speciali chiamati christires o con le dita.
I Greci antichi studiarono anche l’uso cosmetico di varie sostanze naturali. Ad Atene nel 7° secolo a.C. si fanno cosmetici da maggiorana, giglio, salvia, anice , rosa e iris. Questi cosmetici si mescolavano con l’olio d'oliva, olio di mandorle, olio di ricino e olio di lino, formando creme, che già allora venivano conservate in vasetti. Tale conoscenza è passata dai Greci ai Romani, i quali a loro volta hanno trasmesso la loro conoscenza per la costruzione delle Terme ai Greci. Ad Atene c'erano dal V secolo a.C i bagni pubblici all'interno delle quali strutture veniva prevista la presenza di saune ante litteram per favorire la sudorazione. Alla fine del percorso c'erano servi che spalmavano i corpi dei visitatori con olio, per preservarne l'idratazione dopo lo shock termico.
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