Cultura

L'arte e la cultura creano valore nella filiera alimentare

L’arte e la gastronomia si configurano come importanti strumenti informativi, capaci di trasmettere il senso e il valore di secoli di tradizioni enogastronomiche e di far riaffiorare la relazione tra cibo e arte. La voglia di cultura delle aziende però nasce da dentro, dal proprietario, e non è mero business

19 maggio 2017 | T N

Un uomo non si nutre semplicemente quando mangia, “l’uomo è ciò che mangia”, riporta la famosa frase di Ludwig Feuerbach (1862). Fin da tempi molto antichi il cibo diventa inoltre motivo di convivialità e di festeggiamento condiviso, si fregia di una simbologia sacra e rituale e, con i secoli, va assumendo un numero sempre maggiore di valenze, diventando sinonimo di terra, natura, tradizione, costumi, famiglia, linguaggio e
identità culturale.

Comprendendo, rappresentando ed esprimendo la cultura di chi la pratica, la cucina diventa depositaria delle tradizioni più originali e delle identità personali e di gruppo. Così, il cibo si configura come una delle più autentiche forme di esperienza culturale (Montanari, 2006).

L’arte e la gastronomia si configurano come importanti strumenti informativi, capaci di trasmettere il senso e il valore di secoli, se non millenni, di tradizioni enogastronomiche e di far riaffiorare la relazione tra cibo, arte e cultura.

Abbinare arte, cultura e vino fa anche aumentare il fatturato, come dimostra il Rapporto (Wine + Food + Arts) x Tourism, a cura del Consorzio Tutela del Gavi in collaborazione con il Dipartimento di Economia dell'Università dell'Insubria.

La metà delle aziende intervistate ha mostrato un incremento del fatturato utilizzando l'abbinamento cultura-vino.

Secondo gli operatori del settore vino intervistati integrare la propria offerta produttiva con l'accoglienza valorizza l'intero territorio di cui il prodotto è espressione e bandiera al tempo stesso, ne rafforza il legame con l'azienda (88%), aumenta la qualità dei servizi offerti alla clientela già servita (88%), attrae nuovi clienti ampliando i segmenti di mercato raggiungibili. Quasi il 70% dei rispondenti motiva tale integrazione con la volontà di accrescere il fatturato, diversificando le fonti di entrata e differenziando la tipologia dei proprio clienti.

Piemonte, Veneto, Toscana, Emilia Romagna e Lombardia sono le regioni che contano il maggior numero di realtà attive. Tuttavia vi sono delle differenze: se in Toscana sono soprattutto le aziende agricole e i musei a farsi promotrici di esperienze, progetti e iniziative che abbinano arte e gusto, nelle altre regioni i soggetti attivi sono anche di altra natura (in primis aziende di trasformazione alimentare).

L’aver investito in queste esperienze ha spesso contribuito ad allargare e/o diversificare l’offerta: ad esempio, alcune realtà hanno saputo inserirsi nel mercato turistico – in forte crescita nell’ultimo decennio – diventando delle vere e proprie “attrazioni”. Pensiamo alle aziende del settore Wine che hanno aperto musei all’interno dei quali raccontano la storia del territorio e le metodologie di produzione, al fine di tutelare, valorizzare le trasmettere la propria identità; oppure alle installazioni di opere moderna e contemporanea inseriti in contesti unici in cui l’ambiente si fonde con la provocazione intellettuale dell’arte, suscitando emozioni uniche. Questa diversificazione ha quindi permesso di collocarsi in una posizione distintiva anche dal punto di vista turistico.

I turisti italiani sono i fruitori principali dei queste esperienze ed iniziative (60%); seguono gli abitanti e/o operatori del luogo (24%) e i turisti stranieri (16%). La minore frequentazione da parte di stranieri è legata a molteplici fattori, tra cui la visibilità spesso locale delle iniziative o le difficoltà linguistiche; è comunque molto positiva la presenza di questi turisti, ed è indice e conseguenza dell’interesse verso la cultura e l’enogastronomia italiana.

La voglia di cultura delle aziende però nasce da dentro, dal proprietario, e non è mero business.. Come è emerso chiaramente dall’analisi, ciò che porta queste realtà a intraprendere esperienze che abbinano arte e cibo è soprattutto la passione personale. Questa ha, infatti, rappresentato la ragione principale per le produzioni culturali d’arte contemporanea e cantine di design, gli eventi, le etichette e packaging d’autore.

 

Potrebbero interessarti

Cultura

L'olivo protagonista in uno splendido dipinto de Il Perugino

Ci troviamo intorno al 1500 ben 200 anni dopo che Giotto dipinse gli olivi a palma ad Assisi nella Basilica Superiore e a Padova nella Cappella degli Scrovegni. Pianta difficile da realizzare, non fosse per le caratteristiche olive nere

12 giugno 2025 | 16:00

Cultura

La produzione di olive da tavola nel Mediterraneo ha più di 6000 anni

A Kfar Samir, lungo le costa israeliane, veniva prodotto l'olio d'oliva, mentre a Hishuley Carmel i dati hanno mostrato che grandi quantità di olive da tavola. Alcune olive potrebbero persino essere da piante di olivi coltivati e non più selvatici

11 giugno 2025 | 13:00

Cultura

Mostra Spazi di Aria all'Accademia dei Georgofili

La mostra, a cura di Giandomenico Semeraro e Qiu Yi, espone opere degli artisti Gianni Asdrubali, Riccardo Guarneri, Marco Pellizzola, Bruno Querci, Valdi Spagnulo, Fang Hui, Ma Wenjia, Xia Yang, Zhang Wang, Zhang Zhimin

10 giugno 2025 | 18:00

Cultura

Il ragno e la tua tela, non solo portafortuna ma anche portaguadagno

In una parte del mondo contadino veneto, come un po' ovunque, è tradizione che non bisogna distruggere le ragnatele che assicurerebbero protezione e buona fortuna alle abitazioni. Il ragno era anche amuleto per successo negli affari per gli antichi Romani

06 giugno 2025 | 15:00 | Giulio Scatolini

Cultura

Jazz & Wine in Montalcino: grandi artisti e calici di qualità in un’atmosfera magica

Dal 22 al 27 luglio a Montalcino torna il festival deidcato a vino e musica. Per la 28ma edizione, la rassegna presenta un programma con artisti come Enrico Pieranunzi, Kenny Barron, Malika Ayane, Nicola Piovani, Fabrizio Bosso e Javier Girotto, Avishai Cohen

04 giugno 2025 | 17:00

Cultura

L’olio lampante, ecco come ha illuminato Roma

Dall’antichità, uno degli utilizzi dell’olio d’oliva è l’illuminazione, tanto da dare il nome alla categoria merceologica cui quel tipo di olio, ora meno pregiato, appartiene. Ecco come la città di Roma illuminava le proprie strade mediante l’olio d’oliva e grazie alla figura dell’accenditore o lampionaio.

04 giugno 2025 | 12:00 | Giosetta Ciuffa