Cultura

I nostri avi più bravi di noi a fare agricoltura in montagna

Tracce di coltivazioni preistoriche, secondo una ricerca dell'Università di Cambridge in Cina, a quote impossibili, tra i 2500 e i 3400 metri sul livello del mare. Quella sì era agricoltura eroica!

28 novembre 2014 | T N

I ricercatori dell'Università di Cambridge hanno visitato 53 siti archeologici cinesai e hanno scoperto sull'altopiano tibetano forme di agricoltura primitiva attraverso il rivenimento di ossa, denti di animali e resti vegetali.

I risultati, pubblicati su Science, proverebbero l'esistenza di un'agricoltura e insediamenti umani tra 2.500 metri sul livello del mare e 3.400 metri.

Cereali (miglio, sorgo, orzo e frumento) sono stati identificati tutti i 53 siti e ossa di animali e dei denti (di ovini, bovini e di suini) sono stati scoperti in dieci siti.

La prova di una presenza umana intermittente sull'altopiano tibetano è stata datata ad almeno 20.000 anni fa, con i primi villaggi semi-permanenti istituiti “solo” 5200 anni fa. La presenza di colture e del bestiame alle altitudini ora individuate dai ricercatori sembrerebbero indicare una permanenza umana più duratura rispetto al solo periodo di caccia.

Il professor Martin Jones, dal Dipartimento di Cambridge di Archeologia, ha dichiarato: "Fino ad ora, quando e come l'uomo ha iniziato a vivere e a costituire fattorie a tali altezze straordinarie è rimasta una questione aperta nostra comprensione. Ma i nostri risultati mostrano che non solo questi contadini-pastori hanno conquistato tali inaudite altezze, ma anche che vi allevavano bestiame e coltivavano orzo e miglio.”

La sopravvivenza a tali altitudini pone nuove sfide per i ricercatori, che dovranno ora cercare di comprendere i percorsi di adattamento degli esseri umani, del bestiame e delle specie coltivate a queste quote e clima.

Da queste ricerche possono venire risposte e spunti di ricerca interessanti sull'adattamento delle piante coltivate a tolleranza alle radiazioni ultraviolette, vernalizzazione, tempo di risposta della fioritura.

La ricerca sull'altopiano tibetano ha anche sollevato questioni interessanti circa la tempistica e l'introduzione in occidente di colture come orzo e frumento.

Dal passato al futuro. Secondo Jones, infatti, queste ricerche potrebbero essere utili a riequilibrare la dieta globale, troppo schiacciata sulla coltivazione di grano, mais e riso: “imparare a conoscere la ricca ecologia del passato, ci permetterà di avere più opzioni nel ragionare sui problemi di sicurezza alimentare mondiale nel futuro.”

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