Cultura
L'arte in giardino: Fotosintesi è la mostra di Andrea Fagioli
Fino al 21 marzo presso l'Orto botanico di Siena oltre 50 installazioni dipinte con smalti e colori acrilici si fondono con la natura in una passeggiata artistica per un messaggio di amore totale per l’ambiente
28 settembre 2013 | C. S.
Piante e fiori in ferro riciclato si snodano lungo il percorso dell’orto botanico in una passeggiata artistica unica per un messaggio di amore totale per l’ambiente. Questa è “Fitosintesi – Piante e fiori per una fioritura consapevole ed ecosostenibile” la personale dell’artista senese Andrea Fagioli che sarà inaugurata sabato 28 settembre alle 16 nell’Orto Botanico di Siena (Via Mattioli 4). La mostra realizzata in collaborazione con il Dipartimento di Scienze della Vita dell’Università di Siena, è ad ingresso libero e sarà visitabile fino al 21 marzo, dal lunedì al venerdì con orario 8-15, e il sabato dalle 8 alle 12.30.
La mostra – Oltre 50 sono le installazioni dalle dimensioni più svariate (da 30 cm a 5 metri) realizzate in ferro e dipinte con smalti e colori acrilici che riproducono le specifiche caratteristiche di ogni pianta e di ogni fiore «dotati di proprie peculiarità come gli individui che nascondono molteplici tratti del carattere» spiega l’artista. Le opere non sono riproduzioni fedeli di ninfee, cactus e orchidee ma una loro reinterpretazione secondo l’immaginario dell’artista con il risultato che la fusione tra reale e immaginario, arte e natura si concretizza nella perfetta simbiosi cromatica e convivenza tra piante e installazioni e nell’alternarsi delle stagioni. «La mostra resterà aperta nei mesi autunnali e invernali per poi concludersi simbolicamente il 21 marzo – spiega Fagioli -. Mi piaceva l’idea di esporre nei mesi in cui la natura riposa, rubando l’ispirazione a questo letargo vegetativo per poi lasciare spazio alla natura che si risveglia a primavera, inchinandomi al suo vigore e alla vivacità dei suoi colori». Tutto il ferro usato nella mostra è stato raccolto direttamente dall’artista negli ultimi due anni e nel tratto di strada lungo 10 km che separa la sua abitazione dal suo studio, mucchi di oggetti dismessi trovati accanto ai cassonetti o sul ciglio della strada e ammassi di ferro donati da amici e parenti ritrovati in garages, cantine e capanni.
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