Cultura

Mostra Gualtiero Marchesi, dopo Milano il resto del mondo

Tra le varie inziative in corso, la presentazione del primo Quaderno della Fondazione Marchesi sulla logica delle cose semplici

30 ottobre 2010 | C. S.

Dopo il Castello Sforzesco a Milano, il resto del mondo. La mostra che Milano ha dedicato agli ottant’anni di Gualtiero Marchesi, il cuoco che ha traghettato la cucina italiana verso la modernità, avrà come prima tappa europea Bruxelles.

La mostra "Gualtiero Marchesi e La Grande Cucina Italiana" è stata presentata il 25 ottobre scorso nel corso di un ricevimento all’Ambasciata italiana e il 26 ottobre al Parlamento europeo dove è stato possibile prenderne visione fino a ieri, 29 ottobre.

Il prossimo appuntamento è per il periodo dal 4 al 12 novembre, presso l’Espace Monte Paschi in Avenue Auderghem, a due passi dalla sede del Consiglio d’Europa. Per l’occasione, verrà presentato anche il primo Quaderno della Fondazione Marchesi, intitolato Gualtiero Marchesi La logica delle cose semplici, che accompagna il percorso espositivo.

Chi è in zona non manchi all'appuntamento. Chi ha voglia di viaggiare, visiti una mostra che merita di essere visitata perché pone l'accento sulle ricette, i menu scritti tra il 1960 e il 2010.

Si tratta di una mostra ripensata, spostando ancor di più l’accento sulla straordinaria continuità d’invenzione che accomuna i menu scritti dal maestro a partire dall’esperienza giovanile dell’Albergo ristorante Al Mercato, accanto ai genitori alle successive aperture di ristoranti in via Bonvesin de la Riva, a Milano, ad Erbusco, in Franciacorta, al Teatro Alla Scala con Il Marchesino.

Filo ideale di piatti che, partendo dall’impasto di microclima e tradizioni lombarde del maestro incontra, prima, l’alta cucina francese, e poi, nella seconda metà degli anni Settanta, la Nouvelle Cuisine, con cui si afferma l’idea che il gusto conviva con la leggerezza e quindi la salute del corpo.
Proprio la scoperta della Nouvelle Cuisine rafforza in Marchesi l’ideale della semplicità attraverso cui raggiungere l’eleganza.

Trovare la semplicità significa eliminare il superfluo, avvicinandosi alla logica delle cose e acquisire il segreto della misura, della durata e, in definitiva, della bellezza.

Da questo lungo viaggio emerge accanto alla figura dell’innovatore, quella altrettanto complessa dell’artista che rende innanzitutto conto a se stesso.
La tavola di Marchesi è una tavola dove nulla è disposto a caso e tutto segue la ritmo di una rappresentazione. È cibo e messa in scena, tradizione e gioco, composizione e tecnica.

Il capitolo dedicato al design, ai piatti, ai bicchieri, alle posate, ai legni ha lo stesso peso delle incursioni nel campo della pittura e dell’arte concettuale.
Sfogliando il Quaderno della Fondazione Gualtiero Marchesi, scritto in versione bilingue per le future mostre all’estero, affiora costantemente il concetto che Marchesi ha trasformato in manifesto della sua cucina: la forma è materia.

Un’affermazione che, in questi tempi equamente divisi tra estetismo e volgarità, suona come un avvertimento e un’indicazione di sapore classico, corroborata dall’altra in cui si ribadisce che il bello è il buono.


Per approfondire la storia professionale di Marchesi, vale per tutti orientarsi alla pubblicazione Gualtiero Marchesi. La logica delle cose semplici. (The logic of the simple things), collana "I quaderni della Fondazione Gualtiero Marchesi", con testi di Nicola Dal Falco, La Marchesiana Editore (Milano, ottobre 2010).



Fonte: Cinquesensi

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