L'arca olearia

I rischi per l’olivo delle gelate tardive: gli interventi possibili

I rischi per l’olivo delle gelate tardive: gli interventi possibili

Le temperature in Italia negli ultimi giorni si sono abbassate, portandosi a valori prossimi allo zero, in molte località del centro-sud Italia. Quando c’è da preoccuparsi realmente per l’olivo?

20 marzo 2025 | 15:00 | R. T.

Le temperature minime sono state in generale e sensibile diminuzione negli ultimi due giorni, ad eccezione di Sicilia e Sardegna.

Vi sono state deboli gelate in pianura al Centro-Nord e valori vicini allo zero nelle aree interne del Sud.

Le temperature medie e massime, però, hanno registrato valori nella norma o solo lievemente più bassi.

Questo significa che i picchi di temperatura minima bassa hanno avuto durate comprese tra le 4 e le 6 ore al massimo, più spesso un’ora o due, senza sensibili effetti sull’olivo.

In effetti, perché l’olivo risenta di una gelata, occorre che la temperatura minima perduri per molte più ore e che il picco termico negativo sia di -4/-5 gradi perché i germogli possano avere sensibili danni, compresa qualche spaccatura.

E’ ancora più vero considerando che il clima, nel periodo, è stato asciutto quasi ovunque, scongiurando il rischio di gelicidio, ovvero il fenomeno termico per cui si crea del ghiaccio istantaneo sulle piante a causa del freddo, della pioggia e del vento. In questo caso l’ustione da gelo sull’olivo, come accadde col Burian anni fa, può portare a conseguenze gravi.

Come detto, con l’eccezione di qualche areale del centro Italia, le temperature non sono stati tali da provocare sensibili danni all’olivo.

Da monitorare però la situazione sia negli oliveti appena potati sia in quelli recentemente concimati.

E’ infatti noto che in ottobre, prima dell'inizio della dormienza, la resistenza al freddo diminuisce con l'aumento della concentrazione fogliare di azoto. Gli alberi con un eccesso di azoto mostrano una minore tolleranza al gelo.

Il contrario si verifica in primavera, dove gli alberi carenti sono più tolleranti di quelli con un eccesso di azoto, poiché il danno aumenta con la concentrazione di azoto fogliare.

Allo stesso modo, alberi potati possono manifestare più problemi di spaccature o difficoltà di cicatrizzazione delle ferite da taglio. 

Il rame, frequentemente indicato come mezzo di difesa, lo è da possibili infezioni fungine e batteriche ma non aiuta particolarmente la cicatrizzazione. 

Qualche esperimento significativo per l’aumento della resistenza al freddo e l’aumento della velocità di cicatrizzazione, è stato attuato con l’uso fogliare di farine di basalto (1,5 Kg/100 litri di acqua), grazie a un effetto biostimolante dato principalmente dal silicio che aiuta la pianta a superare meglio lo stress da freddo.

Potrebbero interessarti

L'arca olearia

Il modello di crescita e di accumulo di olio nelle olive: può crescere fino a dicembre

L'olio appare nelle cellule della polpa alla fine di luglio, quando il frutto è sufficientemente sviluppato e il nocciolo si è già indurito. Il picco di olio si può raggiungere anche a dicembre ma il tasso di accumulo a novembre si abbassa molto

31 ottobre 2025 | 17:45

L'arca olearia

Gli effetti di due tipi di imballaggio sul profilo fenolico e sulle caratteristiche sensoriali dell'olio extravergine di oliva

Gli effetti combinati della durata di conservazione e del confezionamento sul profilo fenolico dell'olio extravergine di oliva in relazione ai suoi attributi sensoriali. I materiali con elevata permeabilità all’ossigeno, come il polipropilene e il polietilene, non sono adatti per la conservazione dell’olio d’oliva

31 ottobre 2025 | 17:15

L'arca olearia

Le caratteristiche nutrizionali, aromatiche e funzionali dell'olio extravergine di oliva da olivo selvatico

La qualità, il profilo fenolico e l'aroma dell'olio d'oliva selvatico evidenziano il suo elevato potenziale per essere utilizzato come preziosa risorsa naturale e alternativa per migliorare la qualità dell'olio extravergine d'oliva

31 ottobre 2025 | 15:00

L'arca olearia

L'impatto di pirofeofitina a e 1,2-diacilgliceroli sulla qualità dell'olio extravergine di oliva e sulla durata di conservazione

Identificati i tratti più impattanti che contribuiscono all'evoluzione di pirofeofitine e diacilgliceroli durante lo stoccaggio in ragione di temperatura e tempo di conservazione per comprendere la loro potenziale correlazione con gli attributi sensoriali 

31 ottobre 2025 | 14:00

L'arca olearia

Estratti di foglie di carrubo e buccia di melograno contro la lebbra dell'olivo

Gli estratti naturali ottenuti da carrubo e melograno potrebbero ridurre l’incidenza della lebbra dell'olivo, una delle più importanti malattie dell'oliveto. Un progresso nella ricerca di strategie di controllo sostenibile che riducano l’uso di fungicidi

30 ottobre 2025 | 09:00

L'arca olearia

La potatura dell'olivo non influenza la qualità dell'olio extravergine di oliva

Il momento in cui vengono raccolte le olive, e quindi il loro indice di maturazione, influenza il contenuto di pigmenti clorofilliani, carotenoidi e tocoferoli degli oli, ma anche i polifenoli. L'effetto della potatura o non potatura è trascurabile

29 ottobre 2025 | 17:00