Editoriali

Chi si fiderà più del Made in Italy?

19 giugno 2010 | Ernesto Vania

I nostri capi d'abbigliamento vengono fatti in Cina ora anche i nostri sughi vengono realizzati con pomodori cinesi.

Perchè il consumatore internazionale dovrebbe continuare a fidarsi del Made in Italy?

La delocalizzazione non riguarda più solo gli stabilimenti di produzione ma, soprattutto per il settore agroalimentare, le fonti di approvvigionamento.

“Il dato diffuso in questi giorni sullo straordinario incremento di pomodori importati dalla Cina, il 173% in un anno, merita da parte nostra un supplemento di riflessione. Si tratterebbe di un quantitativo equivalente a circa il 10% della produzione di pomodoro fresco destinato alla trasformazione realizzata in Italia, che nel 2009 è stata pari a 5,73 miliardi di chili. Si tratta per lo più di pomodoro conservato o concentrato destinato alla trasformazione.”
Così il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Giancarlo Galan interviene sul fenomeno dell’importazione di pomodori dalla Cina.

Si tratta certamente di produzioni non nocive per la salute, con caratteristiche e standard sufficienti a rassicurare l'industria alimentare.
Poi però questi pomodori finiscono in scatole di pelati, di sughi pronti, di concentrati di pomodoro di marchi italiani, anche importanti.
Nulla di scandaloso ma cos'è rimasto d'italiano?
Qualcuno potrebbe rispondere il know how, quella sensibilità, unita a tecnica e tecnologia, che rendono particolari e caratteristici, anche apprezzati dal mercato, i nostri prodotti.
Nell'era della conoscenza e della condivisione si tratta però di un fattore importante ma non sufficiente a garantire la sopravvivenza, nel lungo periodo, dell'italianità.

Italiani all'estero o stranieri ritornati in patria dopo uno stage nel nostro Paese potrebbero produrre Made in Italy dappertutto, con le stesse caratteristiche e cadrebbe il castello di carta su cui stiamo costruendo la nostra economia attuale.

Chi si fiderà più del Made in Italy?

Occorre ricostruire su fondamenta più solide che partano dalle materie prime che non sono migliori solo e in quanto italiane ma che ci rappresentano tanto quanto il nostro bagaglio di conoscenze e d'esperienze, la nostra storia e le nostre tradizioni.

E' questo mix a rendere davvero unico il Made in Italy, non bisognerebbe mai dimenticarlo.


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