Editoriali
OGM: barricate di carta e di parole
06 marzo 2010 | Alberto Grimelli
Il Ministro Zaia ha annunciato le barricate dopo che lâUnione europea ha dato il via libera alla coltivazione di quattro nuovi ogm.
Si tratta, però, di una presa di posizione dettata più dallâemotività che dalla razionalità. 
Uno show, a esclusivo beneficio dei media o quasi, per ergersi a paladino del tradizionale e del tipico.
Eâ lecita una legittima preoccupazione, comprensibile qualche critica sulla tempistica dellâautorizzazione a questi nuovi ogm, ma, da parte di un Ministro, mi sarei atteso unâanalisi più ponderata e approfondita. 
Leggendo le dichiarazioni e i comunicati diffusi dalla Commissione europea nelle ultime settimane, infatti, è evidente che questâultimo atto non è un via libera assoluto e definitivo alla coltivazione del transgenico in Europa.
Dal Presidente della Commissione Barroso al neo Commissario allâagricoltura Ciolos tutti si sono premurati, al loro insediamento, di rassicurare che verrà rispettata la volontà dei singoli Stati membri riguardo alla coltivazione di ogm.
Accompagnando il documento di approvazione alla coltivazione per la patata Amflora e tre varietà di mais Monsanto, la Commissione si è infatti affrettata a dichiarare di voler approvare entro l'estate una nuova normativa sugli ogm che lasci agli Stati membri la libertà di decidere se coltivarli o meno, pur rimanendo alla Commissione europea la responsabilità di autorizzarli.
La domanda, rivolta al Commissario alla salute  John Dalli, sul perché il via libera a questi nuovi ogm venga data prima che tale regolamento venga approvato ha avuto una risposta semplice quanto disarmante: gli ogm autorizzati erano stati sottoposti a tutta la procedura prevista dalla normativa attualmente vigente e non sarebbe stato un esempio di buon governo gettare a mare tutto quello che era stato fatto dalla precedente Commissione.
La dichiarazione dâintenti della Commissione avrebbe dovuto far felice il Ministro Zaia, alle prese con la sentenza del Tar Lazio che, di fatto, dà sì il via libera alla coltivazione degli ogm nel nostro Paese.
Eâ chiaro che, di fronte alla prospettiva di un nuovo regolamento sugli ogm, lâefficacia della sentenza del Tar è fortemente depotenziata. 
Considerando gli strumenti a disposizione del Mipaaf, ivi compreso il ricorso al Consiglio di Stato, i tempi per la prima semina di un campo ogm in Italia si sarebbero allungati tanto da veder prima varato il nuovo regolamento comunitario e poi approvata una legge, se vi è vera volontà politica da parte del Parlamento, che metta al bando la coltivazione di ogm nel nostro Paese,  chiudendo definitivamente la querelle.
Perché il Ministro ha preferito evitare di avventurarsi in questo lineare ragionamento? 
Perché non spiegare i fatti?
Perché, anziché accusare la Commissione, non spronarla a velocizzare i tempi per lâemanazione del nuovo regolamento?
La risposta è, probabilmente, semplice.
Il Ministro Zaia non sarà più, tra poco, un Ministro.
Meglio non attirarsi le antipatie, con conseguente cattiva campagna stampa, del potente fronte no ogm italiano con imprevedibili conseguenze sulla campagna elettorale in corso, meglio ergere barriere anti-ogm di carta e di parole.
Potrebbero interessarti
Editoriali
La triste realtà dell'olio extravergine di oliva, tra scaffale e mosca dell'olivo
              Un consiglio spassionato: imparate ad assaggiare, scegliere ed acquistare l'olio extravergine di oliva. Perché, se non lo fate, il prossimo sentore che scoprirete nel vostro piatto, probabilmente sarà quello del verme morto e frantumato. Buon appetito!
31 ottobre 2025 | 12:00 | Piero Palanti
Editoriali
Formazione del prezzo dell’olio di oliva: dal caso Borges/Bioliva una lezione per l’Unione europea
              Oligopoli, mediatori senza scrupoli e controlli disomogenei: volatilità dei prezzi. I punti di debolezza del sistema oleario internazionale emergono in tutta la loro evidenza con il crack Bioliva in Tunisia e gli interessi affaristici tra Adel Ben Romdhane e Borges. Ne abbiamo parlato con Dario Nardella, capogruppo socialisti e democratici alla Commissione agricoltura del Parlamento europeo
30 ottobre 2025 | 13:00 | Alberto Grimelli
Editoriali
Il taglio degli olivi altrui: atto intimidatorio e segno di rottura del legame esistente fra l’uomo e la terra
              Il danneggiamento degli olivi non è solo un atto vandalico: è una forma di linguaggio criminale, un messaggio preciso e codificato, che attraversa i secoli e i confini. Colpire un ulivo è come colpire la dignità di chi lo ha piantato, curato e amato
24 ottobre 2025 | 14:30 | Mario Liberto, Pippo Oddo
Editoriali
Caro Presidente Trump, sull’olio di oliva la vogliono fregare!
              L’altro volto dello scandalo Bioliva/Borges è il serio rischio di un aumento delle truffe sull’origine sull’asse Tunisia-Spagna, aprendo il vaso di Pandora con gli Stati Uniti d’America. Le colpe di pochi non le possono pagare gli olivicoltori e i frantoiani tunisini, spagnoli e italiani
09 ottobre 2025 | 08:30 | Alberto Grimelli
Editoriali
Olio extravergine di oliva italiano a 5,99 euro al litro: il ravvedimento operoso di Esselunga
              Il ritorno dell’offerta dell’olio italiano Cirio a 5,99 euro/litro, stavolta dichiarato come sottocosto. Fa piacere l’atto di trasparenza di Esselunga ma amareggia il fallimento del sistema legislativo
07 ottobre 2025 | 11:00 | Alberto Grimelli
Editoriali
Bioliva-Borges: il connubio che distrugge il valore dell’olio di oliva
              Un crack da 180 milioni di euro, la fuga di Adel Ben Romdhane in Spagna, il crollo del mercato oleario in Tunisia e Spagna, fame e disperazione. Uno scenario destinato a ripetersi quest’anno, coinvolgendo anche l’Italia. Non ci sto!
02 ottobre 2025 | 10:00 | Alberto Grimelli