Editoriali

Lo smilzo, il curvo, il gobbo

27 febbraio 2010 | Gualtiero Marchesi



I tre grattacieli del progetto con cui Zaha Hadid, Arata Isozaki e Daniel Libeskind, hanno vinto il concorso per la sistemazione dell’ex area della Fiera di Milano, sono ancora sulla carta, ma grazie alla loro forma si sono trasformati in qualcos’altro.
La semplicità del disegno e il fatto che diventeranno un elemento quotidiano del paesaggio urbano mi hanno suggerito la loro conversione in panini: lo smilzo ripieno di pesce, il curvo di carne e il gobbo di verdure.
In fondo, un buon panino equivale ad un’architettura minima in cui il dentro e il fuori dialoghino in maniera armonica.

Il panino, che se guardiamo alla tradizione italiana è soprattutto un tramezzino, risponde ad un appetito sincero, immediato, senza attese.
Si mangia in piedi e deve, quindi, essere maneggevole, direi ergonimico, ma soprattutto ricco nella farcitura. Bisogna saziare con poco. Un poco apparente ed equilibrato.
Il panino fa parte della mia storia personale. “Al Mercato”, il ristorante dei miei genitori, funzionava come tavola calda e fredda.
Si facevano moltissimi panini, imbottendoli con il cotechino, il brasato, gli arrosti. Quelle erano fami da dopoguerra!

I miei clienti di allora, però, li esigevano chiusi tra due fette sottili di pane. Chissà, forse per quel tocco aristocratico che affiorava nello stile dei vecchi commercianti.
Alla fine degli anni Cinquanta, inventai il panino grattacielo che consisteva in un panino a strati, ottenuto alternando fette di michetta.
Ed ora, di fronte a quelli veri è riaffiorato un pezzo di memoria.
I miei panini li ho progettati, pensando, naturalmente, al gusto italiano che combina sapore ed eleganza, e giocando sul contrasto, principio base di ogni piccola e grande cucina che sia salutare.

Come i nuovi edifici, i panini sono tre: lo smilzo, il curvo e il gobbo. Epiteti già popolari, di qualcosa che farà ben presto parte della città.

Lo smilzo ha una forma affusolata ed è fatto con farina bianca. Un panino leggermente imburrato che accolga ventresca di tonno, filetti di alice, cipolline sottaceto e capperi di Pantelleria.

Il curvo, a base di carne di manzo cruda, tagliata sottile, predilige invece il pane integrale su cui spalmare della ricotta diluita con poca panna, aggiungendo sedano, cipolle, carote, tagliate sottili a bastoncino e condite con olio, limone e pepe.

Il gobbo è un panino alla frutta secca, foderato di lattuga, con un velo di maionese, dove aggiungere le verdure nobili di stagione, dai funghi ai carciofi, agli asparagi.

Potrebbero interessarti

Editoriali

Cucinare con l’olio di oliva giusto significa dare dignità agli ingredienti

In un tempo in cui la cucina si è spesso ridotta a tecnica, estetica o performance, abbiamo dimenticato che cuocere è prima di tutto un atto di cura. L’olio è il tramite tra la materia prima e la sua trasformazione più profonda

01 settembre 2025 | 16:00 | Fabio Ferrara

Editoriali

Due metri quadri al secondo vengono sottratti all'agricoltura e alla natura

Anche nel 2024, come nell’anno precedente, oltre 70 chilometri quadrati di territorio sono diventati artificiali. La necessità e urgenza di un azzeramento sta nel suo significato di una vera e propria svolta, politico-culturale, che riconsidera il territorio bene comune.

29 agosto 2025 | 12:00 | Pasquale Di Lena

Editoriali

La grande squadra del vino italiano

Tornando a viaggiare ed a fare promozione, posto all’attenzione della Fidal e della sua Casa Italia Atletica, il primo impegno è stato quello di attivare le sinergie come quelle messe in campo nei nove anni di promozione, in Italia, e nel mondo, con L’Enoteca italiana di Siena

08 agosto 2025 | 10:00 | Pasquale Di Lena

Editoriali

Grazie ai dazi di Trump anche nuove opportunità di promozione e comunicazione

Dal 7% della quota di mercato in Canada che l’Italia dei vini  allora, deteneva con prodotti, nella generalità dei casi, scadenti, è passata, agli inizi del terzo millennio, a oltre il 30%, soprattutto grazie a una forte spinta iniziale nel campo della comunicazione

01 agosto 2025 | 12:00 | Pasquale Di Lena

Editoriali

L’olio d'oliva non lo fa il frantoio, ma si fa con il frantoio

Il frantoio va utilizzato e inteso quasi come uno strumento musicale che ha i suoi accordi da tarare a seconda della varietà delle olive e del loro grado di maturazione. Superiamo gli anacronismi del passato: l'olio non si compra più nell'elaiopolio

25 luglio 2025 | 12:00 | Giulio Scatolini

Editoriali

Addio cara Aifo: manca una proposta politica olearia che guardi al futuro

Niente confronto e nessuna visione: la storica associazione dei frantoiani olearia avrebbe bisogno di un radicale rinnovamento. Il passo indietro come Presidente dei Mastri oleari e da Aifo 

21 luglio 2025 | 11:00 | Giampaolo Sodano