Editoriali

Ma che po… archi

25 luglio 2009 | Alberto Grimelli

Ammettiamolo.
Noi italiani siamo un po’ porci.
Non mi riferisco a presunte attitudini da latin lover o alla nostra vantata, a volte millantata, esuberanza sessuale.
Purtroppo il segno del nostro scarso senso civico, e dunque della nostra inciviltà, è evidente dall’incuria dei nostri spazi comuni, in particolare quelli verdi.
La maggior parte dei parchi cittadini italiani fa schifo. Un dato incontrovertibile che non ci fa onore, anche perché molte delle nostre città sono, esse stesse, opere d’arte, visitate da milioni di turisti.
Ebbè che cosa c’entra un parco con piazza Navona o piazza della Signoria o piazza Duomo? Queste sono le nostre bellezze, queste vanno protette e salvaguardate.
Vero, corretto, giusto se non fosse che dopo una maratona agli Uffizi, al Guggheneim o in qualsiasi altro dei nostri meravigliosi musei una sosta, una pausa di relax in un parco potrebbe essere assai gradita.
Purtroppo però la maggior parte dei parchi cittadini, con qualche eccezione, sono invivibili e vengono giustamente sconsigliati.
E, purtroppo per noi, in questa occasione, non tutto il mondo è paese.
Molte capitali europee, Londra in primis, hanno parchi godibilissimi ma anche altri luoghi assai frequentati dal turismo internazionale, come San Pietroburgo, avrebbero molto da insegnare all’Italia.
Un vero peccato, anche perché il nostro Paese è stato il fulcro e un esempio nella gestione degli spazi verdi. Si possono ancora trovare dei residui del nostro passato, dei famosi giardini all’italiana: Villa Taranto, i Giardini di Boboli, qualche altra perla si può scoprire ma cosa ne è dei più anonimi parchi pubblici? Deserto, sporcizia e abbandono.
Purtroppo non tutta la colpa è sempre attribuibile alle pubbliche amministrazioni.
Interventi di riqualificazione e di abbellimento vengono periodicamente programmati, Il loro costo è esorbitante, come ogni altro soggetto ad appalto pubblico, ma talvolta, specie se i dottori agronomi vengono coinvolti nella progettazione, il risultato è apprezzabile. Purtroppo l’anarchia presto si impossessa del parco. Le aiuole vengono depredate, le fontane e le panchine vandalizzate, quasi che fossero passati gli Unni.
Rileggo il pezzo.
Ho inserito cinque purtroppo… troppi, anche per l’Italia.

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