Editoriali
Allarme pandemia, con uno sguardo al passato
02 maggio 2009 | Ernesto Vania
Oggi si chiama influenza suina, ieri era lâaviaria, lâaltro ieri la Sars.
Si tratta di patologie virali che, da vicino o da lontano, hanno toccato lâagricoltura, diffondendo se non il panico, una certa preoccupazione.
LâOrganizzazione mondiale della sanità ha aumentato il fattore di rischio pandemico lanciando un allarme di grado 5 su una scala di 6.
Ma cosa significa realmente tutto questo?
Semplicemente che il virus può viaggiare e che non è dunque confinabile entro uno o pochi Stati. Presto potrebbe essere lâintero globo ad esserne interessato.
Lâinfluenza suina presenta però una bassa patogenicità , ovvero sono assai rari i casi di morte dovuti al virus. Si tratta, per lo più, di casi di prima generazione in cui il patogeno doveva essere identificato e quindi una cura mirata era impossibile.
Eâ probabile che sentiremo parlare di influenza suina ancora per poco.
Chi dâaltronde ricorderebbe ancora Sars e influenza aviaria se non fosse per lâarrivo di questa nuova patologia?
Eppure sia aviaria sia Sars sono nemici ben più temibili.
La peste aviaria, se mutasse in ceppi più virulenti, come suggerito da modelli dellâorganizzazione mondiale della sanità potrebbe produrre effetti ben più dannosi.
La Sars, già oggi, ha un tasso di mortalità di circa il 7%.
Non è dunque la realtà scientifica a tormentarci ma piuttosto alcuni spettri di un passato non troppo lontano.
Nel 1889-90 lâinfluenza asiatica russa fece circa 1 milione di morti.
Nel 1918-20 la spagnola provocò addirittura 40 milioni di vittime.
Per arrivare ad esempi più recenti dove una nuova asiatica nel 1958 provocò 1 milione di morti, al pari di quella di Hong Kong nel 1968.
Questi eventi lasciano delle tracce indelebili nella memoria collettiva, provocando anche reazioni illogiche e irrazionali allorché un nuovo allarme viene annunciato.
Lo sforzo a cui ciascuno di noi è chiamato è rigettare lâisteria collettiva, la tentazione e naturale tendenza a seguire la massa.
I rischi pandemici non sono mai da sottovalutare ma oggi è più probabile che veniate colpiti da un fulmine piuttosto che morire per colpa di Sars, aviaria o influenza suina.
Potrebbero interessarti
Editoriali
Il prezzo dell’olio extravergine di oliva deve cambiare per il bene di tutti
Che un litro di olio extra fatto come dio comanda non può costare meno di 15 euro al litro è un dato di fatto. Faticoso promuovere l'olio poichè i cibi cosiddetti “proibiti” ci piacciono perché vanno al cervello e ci stimolano la voglia di continuare ad assaggiarne
14 novembre 2025 | 12:00 | Fausto Borella
Editoriali
SQN Alta Qualità Italia: ecco dove sta la fregatura per l’olio extravergine di oliva 100% italiano
Recentemente i Consorzi delle IGP/DOP dell’olio extravergine di oliva ma anche la maggior parte delle associazioni olivicole si sono schierate contro la creazione di un marchio SQN Alta Qualità Italia. Ecco perché
07 novembre 2025 | 15:20 | Alberto Grimelli
Editoriali
La triste realtà dell'olio extravergine di oliva, tra scaffale e mosca dell'olivo
Un consiglio spassionato: imparate ad assaggiare, scegliere ed acquistare l'olio extravergine di oliva. Perché, se non lo fate, il prossimo sentore che scoprirete nel vostro piatto, probabilmente sarà quello del verme morto e frantumato. Buon appetito!
31 ottobre 2025 | 12:00 | Piero Palanti
Editoriali
Formazione del prezzo dell’olio di oliva: dal caso Borges/Bioliva una lezione per l’Unione europea
Oligopoli, mediatori senza scrupoli e controlli disomogenei: volatilità dei prezzi. I punti di debolezza del sistema oleario internazionale emergono in tutta la loro evidenza con il crack Bioliva in Tunisia e gli interessi affaristici tra Adel Ben Romdhane e Borges. Ne abbiamo parlato con Dario Nardella, capogruppo socialisti e democratici alla Commissione agricoltura del Parlamento europeo
30 ottobre 2025 | 13:00 | Alberto Grimelli
Editoriali
Il taglio degli olivi altrui: atto intimidatorio e segno di rottura del legame esistente fra l’uomo e la terra
Il danneggiamento degli olivi non è solo un atto vandalico: è una forma di linguaggio criminale, un messaggio preciso e codificato, che attraversa i secoli e i confini. Colpire un ulivo è come colpire la dignità di chi lo ha piantato, curato e amato
24 ottobre 2025 | 14:30 | Mario Liberto, Pippo Oddo
Editoriali
Caro Presidente Trump, sull’olio di oliva la vogliono fregare!
L’altro volto dello scandalo Bioliva/Borges è il serio rischio di un aumento delle truffe sull’origine sull’asse Tunisia-Spagna, aprendo il vaso di Pandora con gli Stati Uniti d’America. Le colpe di pochi non le possono pagare gli olivicoltori e i frantoiani tunisini, spagnoli e italiani
09 ottobre 2025 | 08:30 | Alberto Grimelli