Editoriali

BAMBINI IMPICCATI A MILANO

15 maggio 2004 | Silvia Ruggieri

Milano sente ancora il turbamento per l’esposizione espressionista sulla quercia di piazza XXIV Maggio di tre fantocci di bambini impiccati di un artista italiano. Tra sdegni e dichiarazioni a favore della libertà espressiva emergono un paio di riflessioni. Fin dove è lecito esprimere e provocare pubblicamente cose che possono essere definite oltre il buon gusto? Non si discute la libertà dell’artista, né si vuole evocare nessun fantasma di censura, ma il luogo era opportuno? Era opportuno costringere le persone che passavano di lì a osservare quanto esposto, loro malgrado? Adulti e bambini? Combattere la violenza con un’azione violenta è giustificabile? Un mio insegnante mi disse un giorno, parafrasando un’espressione attribuita al Machiavelli, “il fine giustifica i mezzi”, che “il fine è nei mezzi”. Quindi se usi mezzi violenti otterrai risultati violenti, che dovrai mantenere con la violenza. E’ un po’ come quando una persona sostenga:
“ah, io sono fatto così, dico le cose in faccia ...”; bene caro signore, veda di cambiare, perché lei è fatto male. Dire le cose in faccia, a muso duro non è comunicazione, è violenza, è insulto. Come risultato non si otterrà altro che una risposta altrettanto violenta o al massimo l’indifferenza. Nel caso in questione la risposta è stata forte e violenta al punto che nessuno ha più parlato del problema che si voleva sottolineare con l’opera: la violenza ai bambini. Quindi, non solo si usa il mezzo sbagliato, ma si manca l’obiettivo, spostando l’accento sul mezzo e non su quello che si intendeva comunicare. Qualcuno ha osservato che una collocazione più opportuna, in un museo o in luogo protetto avrebbe avuto una risposta migliore: sono d’accordo. In questo caso chi fosse andato a vederla, avrebbe fatto un’azione cosciente, spinto dalla curiosità, dalle sue motivazioni interne, dal desiderio di riflettere. Coloro ai quali qualcosa viene imposto e subiscono questa imposizione non hanno scelta e non possono fare altro che reagire opponendosi. E’ poi passare in una pubblica piazza e vedere dei bambini pendere impiccati su un albero, è arte? La comunicazione implica uno sforzo di comprensione e quindi un uso di mezzi che facciano arrivare il messaggio e facciano comprendere, ma che non devono imporre con la violenza il proprio punto di vista all’ interlocutore, mancandogli soprattutto di rispetto.

Potrebbero interessarti

Editoriali

Caro Presidente Trump, sull’olio di oliva la vogliono fregare!

L’altro volto dello scandalo Bioliva/Borges è il serio rischio di un aumento delle truffe sull’origine sull’asse Tunisia-Spagna, aprendo il vaso di Pandora con gli Stati Uniti d’America. Le colpe di pochi non le possono pagare gli olivicoltori e i frantoiani tunisini, spagnoli e italiani

09 ottobre 2025 | 08:30 | Alberto Grimelli

Editoriali

Olio extravergine di oliva italiano a 5,99 euro al litro: il ravvedimento operoso di Esselunga

Il ritorno dell’offerta dell’olio italiano Cirio a 5,99 euro/litro, stavolta dichiarato come sottocosto. Fa piacere l’atto di trasparenza di Esselunga ma amareggia il fallimento del sistema legislativo

07 ottobre 2025 | 11:00 | Alberto Grimelli

Editoriali

Bioliva-Borges: il connubio che distrugge il valore dell’olio di oliva

Un crack da 180 milioni di euro, la fuga di Adel Ben Romdhane in Spagna, il crollo del mercato oleario in Tunisia e Spagna, fame e disperazione. Uno scenario destinato a ripetersi quest’anno, coinvolgendo anche l’Italia. Non ci sto!

02 ottobre 2025 | 10:00 | Alberto Grimelli

Editoriali

Un'azione multidisciplinare per salvare l'olio di oliva italiano

Non basta piantumare nuovi oliveti o aumentare la produzione di olio di oliva italiano. Serve mettere in campo una serie di azioni a largo spettro, dalla tutela del territorio con la mappatura della storia olivicola, fino al coinvolgimento del consumatore

24 settembre 2025 | 15:00 | Pasquale Di Lena

Editoriali

Imbottigliatori dell'olio di oliva: poche idee, discorsi confusi, nessuna proposta salvo l’alta qualità

La ricerca sul consumatore d'olio di oliva? Poteva essere una buona occasione per i committenti della ricerca per farsi un esame di coscienza! Per ottenere la qualità di un extravergine conta soprattutto la competenza, l’esperienza professionale e la creatività dell’artigiano

22 settembre 2025 | 15:00 | Giampaolo Sodano

Editoriali

Olio extravergine di oliva di alta qualità: strumento di marketing per gli imbottigliatori per vendere gli oli amari e piccanti

Il consumatore fatica ad accettare l’olio extravergine di oliva amaro e piccante, considerate caratteristiche negative. Appoggiarsi al concetto di alta qualità per identificare l’olio amaro e piccante per vendere gli oli di qualità

18 settembre 2025 | 12:05 | Alberto Grimelli