Editoriali

Tutti a zappare

28 marzo 2009 | Alberto Grimelli

Per dare il buon esempio tutti a zappare.

Michelle Obama, con gran dispiacere dei giardinieri della Casa Bianca, ha trasformato una parte del parco privato presidenziale in un piccolo orto dove verranno coltivati pomodori e altre verdure che verranno servite alla first family.
Le immagini della Fisrst Lady in un grazioso tubino nero mentre zappettava, accompagnata da alcuni vocianti studenti, hanno fatto il giro del mondo.

Mariann Fischer Boel, lady di ferro dell’agricoltura europea, vuole portare i dirigenti di Bruxelles a sporcarsi le mani in una delle sue tenute.
Gli alti quadri dei dipartimenti agricoli dell’Ue vestiranno insomma i panni degli agricoltori per un giorno o poco più.

Gli intenti di queste due iniziative sono diversi ma si ispirano a un eguale concetto, riavvicinare una parte più o meno ampia della popolazione alla ruralità.

Negli Usa è la crisi economica a dettare l’agenda e l’orto presidenziale vuole significare l’arte di arrangiarsi, una soluzione alternativa per salvarsi dai morsi della caduta delle borse e dei licenziamenti nelle aziende.
Niente più scivoli e altalene nei giardini statunitensi ma orti, come in Italia negli anni 1950. Allora il nostro Paese era preda della difficile situazione post bellica, oggi gli Usa sono preda di una imponente crisi finanziaria.
Zappa che ti passa.
Nel frattempo, contando forse sulla diffusione degli orti casalinghi propugnata dalla moglie, il Presidente Obama propone un taglio drastico dei sussidi all’agricoltura.

In Europa il problema è ben diverso, cioè l’intrico della burocrazia comunitaria porta spesso a una iperlegiferazione, a un’insieme di norme e decreti attuativi che complicano in modo assurdo la vita degli agricoltori.
Il nobile intento della Commissaria è allora far intendere che l’attività agricola non è stare a una scrivania a compilar moduli ma stare in campagna a zappare la terra.
Siamo tuttavia sicuri che gli alti papaveri di Bruxelles non interpreteranno tale iniziativa come una forzata scampagnata, al più come un soggiorno, un po’ più rustico, in un agriturismo?

Queste due iniziative hanno altre caratteristiche in comune: snobismo, populismo, propaganda.
In altri tempi e con un linguaggio meno diplomatico si sarebbe detto: fumo negli occhi.

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