Editoriali

Asset strategici

27 settembre 2008 | Ernesto Vania

Quali sono gli asset strategici per il nostro Paese?
Una domanda apparentemente banale ma che può nascondere insidie.

L’individuazione delle infrastrutture, dei servizi e delle industrie che non possiamo perdere è infatti decisione politica, o meglio alta politica.
Solo che alta politica in Italia non si fa più da anni e così si è anche rinunciato a determinare e tutelare gli asset strategici per la nostra Nazione.

Il settore delle telecomunicazioni è stato venduto a privati che non hanno manutenzionato a dovere la rete e ne hanno di fatto abbandonato lo sviluppo.

Le convenzioni per la gestione delle autostrade sono particolarmente favorevoli agli imprenditori privati, non purtroppo all’utenza, che trova asfalti improponibili (li chiamano drenanti), code continue e ogni genere di disservizio.

Ora Alitalia. Non solo non si riusciva a ricavare utili con una compagnia di bandiera che trasporta passeggeri in una delle mete turistiche più ambite ma perdeva talmente tanto denaro da essere ormai diventata una palla al piede per lo Stato che ha deciso di venderla, anche se il termine svendita (appropriato anche per Telecom) è più corretto.

Lo Stato sta quindi progressivamente lasciando in mano a imprenditori pezzi, anche importanti, dei nostri asset strategici che rischiano, come è il caso di Telecom, di cadere, prima o dopo, in mani straniere.

Potete star certi che accadrà anche con Alitalia. Air France o Lufthansa sono pronti ora a entrare con una quota di minoranza, pronti però all’acquisizione in tempi medio brevi.

L’Italia fa gola.
L’Italia viene considerata una miniera d’oro, perché allora preoccuparsi?
Perché le miniere d’oro vengono sfruttate ma anche abbandonate non appena cessano di generare utili.
Lo sfruttamento, in mani altrui, della nostra immagine e delle nostre risorse può risultare, nel lungo periodo, assai dannoso.
Non mi spaventa divenire una colonia, mi spaventa la situazione che troveremo quando, dopo essere stati occupati, verremo abbandonati a noi stessi, dissanguati ed esanimi.
Riusciremo a rialzarci?