Editoriali
Tagli e mancate promesse
21 giugno 2008 | Vincenzo Zerilli
Eâ mai possibile, mi chiedo, che la mente umana di alcuni dei nostri politici sia come la memoria Ram di un computer? mentre, da un lato, sono in grado di elaborare milioni di promesse in pochi istanti, dallâaltro lato, subito dopo si dimenticano di attuarle o peggio ancora di ricordarle.
Mi riferisco agli aiuti, promessi e mai attuati, al settore agricolo, che sistematicamente spuntano sui documenti o atti ufficiali dello stato, diventano anche motivo di propaganda elettorale, mentre nella realtà gli agricoltori aspettano a mani vuote. Con il decreto 93/2008, scompaiono i 50 milioni di euro destinati alla viticoltura siciliana (oltre a tutta una serie di finanziamenti per altri settori) che erano stati stanziati dal precedente governo per il danno peronospora (link esterno) per il quale si sono susseguiti tutta una serie di incontri a livello di enti e di istituzioni che hanno accertato sia la gravità , sia l'entità del danno e anche da parte della Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati è stata presa coscienza del danno in maniera diretta. Ma tutto questo sembra vanificato, certo sapere che un politico, togliendo lâIci sulla prima casa, ha mantenuto la sua promessa è lodevole, soprattutto se questa è stata attuata in pochissimo tempo, subito dopo la vittoria delle elezioni, ovviamente attuata in nome del popolo e delle fasce più deboli della popolazione. Peccato che sia ricchi, sia poveri hanno entrambi sempre la prima casa, quindi è un provvedimento che ha interessato tutti, altro che le fasce deboli, mentre i 50 milioni tolti ai viticoltori siciliani erano un'integrazione al mancato reddito che nella sola provincia di Trapani è stato stimato in circa 120 milioni di euro (pari ad un ammanco di produzione in q. li del 55%).
Tanto per ricordare, quello che la politica dimentica, per gli anni 2002 in Sicilia è stato dichiarato il danno da siccità , ma attualmente tutto tace; nell'ottobre 2005 a seguito di una serie di manifestazioni, la regione con l' art. 4 legge 19/2005 ha riconosciuto ai viticoltori siciliani lo stato di crisi e ha stanziato 100 milioni di euro, attualmente (dopo tre anni) mai arrivati (link esterno).
Immaginate qual è il malcontento degli viticoltori siciliani, i quali appresa una notizia del genere si sentono traditi alle spalle e beffati; Forse è vero quel che si dice âla Sicilia è terra di conquisteâ, forse ancora oggi la possiamo definire così! c'è chi viene a fare il pieno di voti e con quale ricompensa? ci tolgono anche gli aiuti giustamente riconosciuti?
Lo stato di fatto è che gli agricoltori sono in agitazione, e negli ultimi tempi si sono susseguiti tutta una serie di incontri con forze politiche locali, sia di destra che di sinistra e con le rappresentanze sindacali, che hanno avuto la finalità di trovare uno spiraglio; dalla parte degli agricoltori vi sono anche i sindaci dei vari comuni della provincia di Trapani, i quali a loro volta sono in serie difficoltà finanziarie, dato che l'Ici rappresenta la maggiore entrata per i piccoli comuni.
Da questi incontri è emerso, in maniera unitaria, che una delegazione di sindaci, parlamentari locali e di agricoltori si recherà a Roma nei prossimi giorni con la richiesta di voler incontrare il Presidente della Commissione bilancio della Camera e un sottosegretario del Ministero delle Politiche Agricole; sperando che i nostri politici capiscano la gravità della crisi che il settore attraversa e quindi nell'atto di conversione in legge del d.l. 93/2008 ripristinino la somma di 50 milioni di euro per il danno peronospora.
Gli agricoltori e quanti vicini a loro, costantemente da tempo, in maniera democratica cercano di far capire qual è la crisi del settore, sperando veramente che si prenda in seria considerazione lo stato di gravità , speriamo anche in un aiuto da parte del neo Ministro Zaia.
Speriamo! altrimenti se così non fosse sarebbe come chiedere a una piccola comunità , che ha subito un danno, di pagare una grossa fetta per l'impegno elettorale di abolire l'Ici.
E' giusto citare anche altri tagli, che sempre con il decreto 93/2008, hanno interessato il mondo agricolo a livello nazionale, quale ad esempio il settore apistico, che vede andare in fumo 2 milioni di euro che erano stati destinati dal precedente governo per un'aspra crisi.