Editoriali

Evolio Expo, Sol2Expo e Olio Capitale: tre fiere con identità distinte per l’olivo e l’olio extravergine di oliva

Evolio Expo, Sol2Expo e Olio Capitale: tre fiere con identità distinte per l’olivo e l’olio extravergine di oliva

La novità del 2025 nel mondo dell’olio di oliva nazionale è certamente la nascita di appuntamenti dedicati, dopo anni in cui Trieste ha rappresentato il solo punto di riferimento. Hanno un senso tre fiere del settore in Italia? Sì, ma solo se mantengono identità diverse

19 marzo 2025 | 15:00 | Alberto Grimelli

Dopo anni in cui l’unico appuntamento per l’olivicoltura italiana e l’olio extravergine di oliva nazionale è stato Olio Capitale a Trieste, il 2025 ha visto nascere Evolio Expo a Bari e Sol2Expo a Verona.

Evolio Expo, andata in scena a fine gennaio, ha esordito, alla prima edizione assoluta, concentrandosi molto sulla territorialità. Probabilmente era inevitabile, visto il contributo fondamentale all’evento della Regione Puglia e del Dipartimento dell’agricoltura, sviluppo rurale e ambiente. Gli eventi sono stati quasi integralmente dedicati alla regione più olivetata d’Italia con un forte protagonismo delle associazioni olivicole e di categoria regionali, con appuntamenti e focus dedicati alla territorialità e ai problemi pugliesi. Un programma che, magari, veniva svolto durante tutto l’anno in varie sedi si è concentrato presso la fiera del Levante. La Puglia, come primaria regione olivicola italiana, ha diritto a un appuntamento di rilievo dove trovarsi, discutere e mettersi in mostra. Finalmente un po’ di orgoglio pugliese che, negli anni passati, è mancato. Pochi i buyer presenti e il pubblico era prevalentemente di addetti ai lavori, soprattutto olivicoltori e frantoiani richiamati dai convegni e dai temi discussi.

Sol2Expo ha messo in mostra ciò che Veronafiere sa fare bene da sempre: relazioni istituzionali e internazionali e occasioni di business. Dopo ventisette edizioni legate a Vinitaly, SOL ha trovato una sua dimensione e collocazione, all’inizio di marzo, per parlare a tutto tondo di olivo e olio, con una dimensione nazionale e internazionale. Durante Sol2Expo si è tenuta la prima riunione del Tavolo olivicolo nazionale, presieduto dal sottosegretario Patrizio La Pietra, e ai tavoli dei talk e dei convegni si sono alternati profili istituzionali di rilievo, a partire dall’inaugurazione col ministro Francesco Lollobrigida. Presente anche il Consiglio oleicolo internazionale e rappresentanti dell’Europarlamento, per discutere oltre lo scenario nazionale. Focus sull’economia grazie all’Osservatorio Sol2Expo-Nomisma e orientato al mercato. Ben 234 buyer esteri presenti in fiera nei tre giorni di manifestazione per quasi 2000 appuntamenti organizzati attraverso la piattaforma SolConnect, attraverso cui sia i buyer sia gli espositori potevano richiedere incontri d’affari e creare occasioni di business. Uno strumento all’avanguardia nel mondo fieristico nazionale.

Olio Capitale si conferma e si consolida come appuntamento soprattutto consumer, con folta presenza di pubblico da Trieste, Friuli Venezia Giulia e oltre. Una fiera mercato, e proprio su questo punto si è concentrata la comunicazione di Aries che organizza l’evento, per assaggiare e far acquisti di olio per tutto l’anno. Successo di pubblico allora, 14.500 presenze dichiarate, e focus concentrati sul consumatore. Non solo tramite gli assaggi ma anche con i cocktail all’olio, le connessioni con la ristorazione locale. Gli appuntamenti e la convegnistica risente delle forti connessioni e correlazioni con l’Associazione Nazionale Città dell’Olio e con le istituzioni e le associazioni locali, che a loro volta hanno rapporti soprattutto con la Mitteleuropa. Focus quindi su olio e salute e su olio e turismo, temi fortemente consumer oriented. E’ necessario ammettere che Olio Capitale raramente è riuscita a catalizzare a Trieste le attenzioni istituzionali, nazionali e internazionali, avviando così un percorso di discussione di ampio respiro. La posizione geografica e la logistica, da questo punto di vista, non aiuta.

Ciascuno di questi eventi, che si svolgono nel giro di un paio di mesi, punta alla leadership, ognuno con fondate e fondamentali ragioni: Evolio Expo ha dalla sua la forza della Puglia come motore olivicolo d’Italia, Sol2Expo ha dalla sua l’organizzazione e la vocazione business di Veronafiere, con le sue relazioni internazionali e Olio Capitale vanta storicità e un modello fieristico che si è consolidato e ha successo.

Fatte queste premesse, hanno senso tre fiere di settore, l’un contro l’altra armata, in Italia?

La risposta è ovviamente negativa se le tre manifestazioni pretendessero di sovrapporsi, in conflittualità.

La risposta è invece positiva se le tre fiere, riconoscendo le rispettive peculiarità, decidessero di collaborare sinergicamente, mettendosi in rete, piuttosto che muoversi guerra. Un percorso complesso, specie in Italia, dove dominano l’individualismo e l’egoismo.

Ci sono riuscite, però, Milano e Parma con Cibus e TuttoFood, con ben altre dimensioni e volumi d’affari, perché non ci dovrebbero riuscire Veronafiere, Fiera del Levante e Aries?

E’ anche l’unica possibilità, però, perché non vengano sprecate risorse, pubbliche e private, per il rilancio dell’olivicoltura nazionale, tra l’altro alla vigilia del varo del Piano olivicolo nazionale. E’ ora di sedersi intorno a un tavolo e parlarsi, cercando connessioni più che divisioni.

Potrebbero interessarti

Editoriali

La triste realtà dell'olio extravergine di oliva, tra scaffale e mosca dell'olivo

Un consiglio spassionato: imparate ad assaggiare, scegliere ed acquistare l'olio extravergine di oliva. Perché, se non lo fate, il prossimo sentore che scoprirete nel vostro piatto, probabilmente sarà quello del verme morto e frantumato. Buon appetito!

31 ottobre 2025 | 12:00 | Piero Palanti

Editoriali

Formazione del prezzo dell’olio di oliva: dal caso Borges/Bioliva una lezione per l’Unione europea

Oligopoli, mediatori senza scrupoli e controlli disomogenei: volatilità dei prezzi. I punti di debolezza del sistema oleario internazionale emergono in tutta la loro evidenza con il crack Bioliva in Tunisia e gli interessi affaristici tra Adel Ben Romdhane e Borges. Ne abbiamo parlato con Dario Nardella, capogruppo socialisti e democratici alla Commissione agricoltura del Parlamento europeo

30 ottobre 2025 | 13:00 | Alberto Grimelli

Editoriali

Il taglio degli olivi altrui: atto intimidatorio e segno di rottura del legame esistente fra l’uomo e la terra

Il danneggiamento degli olivi non è solo un atto vandalico: è una forma di linguaggio criminale, un messaggio preciso e codificato, che attraversa i secoli e i confini. Colpire un ulivo è come colpire la dignità di chi lo ha piantato, curato e amato

24 ottobre 2025 | 14:30 | Mario Liberto, Pippo Oddo

Editoriali

Caro Presidente Trump, sull’olio di oliva la vogliono fregare!

L’altro volto dello scandalo Bioliva/Borges è il serio rischio di un aumento delle truffe sull’origine sull’asse Tunisia-Spagna, aprendo il vaso di Pandora con gli Stati Uniti d’America. Le colpe di pochi non le possono pagare gli olivicoltori e i frantoiani tunisini, spagnoli e italiani

09 ottobre 2025 | 08:30 | Alberto Grimelli

Editoriali

Olio extravergine di oliva italiano a 5,99 euro al litro: il ravvedimento operoso di Esselunga

Il ritorno dell’offerta dell’olio italiano Cirio a 5,99 euro/litro, stavolta dichiarato come sottocosto. Fa piacere l’atto di trasparenza di Esselunga ma amareggia il fallimento del sistema legislativo

07 ottobre 2025 | 11:00 | Alberto Grimelli

Editoriali

Bioliva-Borges: il connubio che distrugge il valore dell’olio di oliva

Un crack da 180 milioni di euro, la fuga di Adel Ben Romdhane in Spagna, il crollo del mercato oleario in Tunisia e Spagna, fame e disperazione. Uno scenario destinato a ripetersi quest’anno, coinvolgendo anche l’Italia. Non ci sto!

02 ottobre 2025 | 10:00 | Alberto Grimelli

Commenta la notizia

Per commentare gli articoli è necessario essere registrati

Accedi o Registrati