Editoriali

Una domanda ingenua

09 febbraio 2008 | Felice Modica

Vi faccio - e mi faccio - una domanda ingenua.
I miei figli smanettano (mica tanto in fondo, ma certo più di me) col computer e
io stesso mi diverto con quel diabolico programma chiamato "earth google". Come saprete si tratta di un'applicazione informatica della potenza satellitare: in fondo, la rappresentazione plastica di quel Grande Fratello che ci controlla da tempo e che tanto piace ai nostri governanti. Ora, - e qui sorge la domanda - se io, seduto davanti al portatile, riesco a scorgere abbastanza distintamente perfino casa mia e, se guardo bene, a momenti posso individuare pure te, caro direttore, mentre sorseggi un bicchierone d'olio...

Se io, dicevo, maldestro utente informatico posso fare ciò, immaginiamo di quali straordinarie e dettagliate osservazioni saranno protagoniste le forze
dell'ordine e, più in generale, gli occhiuti controllori statali. Compatibilmente, s'intende, con la legge sulla privacy e le altre tutele approntate dallo stato di diritto a favore del cittadino, potranno contarci i capelli in testa, figuriamoci gli alberi sui campi...

Perché mai, allora, la Regione Siciliana manda frotte di ispettori da Palermo a Siracusa, da Trapani a Ragusa, appunto per contare manualmente, con carta penna e pallottoliere, quello che potrebbero fotografare standosene comodamente alla loro scrivania?
Mi sbaglio, o gli spostamenti di questi funzionari (che Luigi Caricato dice siano in ragione di uno a uno con gli agricoltori - link esterno è una bellissima notizia, pensavo fossero in ragione di 3 a 1!) hanno un costo?

Probabilmente mi sbaglio e le mie considerazioni derivano da inesperienza informatica e dall'approccio traumatico che, fin da bambino, ho avuto con la matematica. Si sa, i traumi infantili lasciano strascichi. Per curarli, ora me ne vado un po' in Brasile con earth google. Non potendo - da quando faccio l'agricoltore! - andare di persona...

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