Editoriali
Il consumo di suolo in Italia, un allarme dimenticato

La terra viene colpita da armi micidiali prodotte, vendute, possedute e usate da criminali; coperta di ogni cosa a partire dal cemento e asfalto; inquinata da veleni di ogni tipo; privata delle stagioni, dei suoi venti abituali e della possibilità di continuare a essere madre
29 novembre 2024 | 14:30 | Pasquale Di Lena
Il 3 Dicembre p.v. sarà presentato a Roma il Rapporto 2024 “Consumo di suolo, dinamiche territoriali e servizi eco sistemici” a cura SNPA (Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente). che, visto l’accanimento del tipo di sviluppo, il neoliberismo predatorio e distruttivo, e la sottomissione di chi ha governato e governa il Paese, c’è da credere che peggiorerà i dati del rapporto 2023. Quelli riferiti alla situazione dell’anno 2022, che ha visto diminuire le aree agricole di altri 4.500 ettari, il 63% del consumo di suolo nazionale pari a 77 Kmq, ricoperti di cemento, asfalto, pali eolici e pannelli solari a terra. Un vero e proprio crimine nei confronti del territorio, ovvero dei luoghi che hanno testimoni eccellenti nei prodotti della nostra sempre più preziosa agricoltura. Un disastro e i primi a non avere contezza della perdita del primario bene comune sono tutti quelli che si vantano della bontà e abbondanza delle nostre eccellenze a rappresentate la più grande fabbrica, non solo di cibo, e, visto che non c’è centimetro di territorio di questo nostro Paese non interessato da eccellenze Dop, Igp e Stg. e prodotti tradizionali, la più diffusa. Torno a Capriolo Zoppo, il grande capo dei Pellirossa di Seattle, e al suo “Manifesto dei diritti della Terra” per dare continuità all’articolo pubblicato sul numero della settimana scorsa di Teatro Naturale. Per sottolineare, anche, una riflessione importante che è al centro del ragionamento del saggio pellirossa e cioè che la vita è degna di essere vissuta se c’è rispetto, in particolare per ciò che esprime il massimo della sacralità, la Terra. La nostra terra, quella che ogni giorno, con la genuflessione e l’adorazione del dio denaro, viene ferita e sempre più ridotta. Ciò che porta a una limitazione delle sue possibilità di offrire all’umanità gli elementi vitali, quali ossigeno, acqua, cibo e, insieme, natura con la sua biodiversità e la bellezza dei suoi paesaggi.
Capriolo Zoppo, con il suo “Manifesto”, aiuta chi dice No alle energie rinnovabili perché furto di territorio. Tant’è che insiste a dire, “Questa porzione di terra è consacrata per noi. Noi sappiamo che l’uomo bianco non capisce i nostri pensieri. Una porzione della terra è la stessa per lui come un’altra, perché egli è uno straniero che viene nella notte e prende della terra qualunque cosa gli serve…..Egli tratta sua madre la terra e suo fratello, il cielo, come cose che possono essere comprate, sfruttate e vendute, come fossero pecore o perline colorate”.
Capriolo Zoppo fa un salto di oltre un secolo e mezzo per parlare all’uomo bianco nel tempo del consumo, ovunque e non solo in Italia, del territorio, cioè oggi, e dice “Il suo appetito divorerà la terra e lascerà dietro solo un deserto” per colpa di un modo diverso di vedere e di pensare, tant’è che, “La vista della vostra città ferisce la vista dell’uomo rosso…..Non c’è alcun posto quieto nelle città dell’uomo bianco. Alcun posto in cui sentire lo stormire delle foglie in primavera o il ronzio delle ali degli insetti….il rumore delle città ci sembra soltanto che ferisca gli orecchi. E che cosa è mai lì la vita, se un uomo non può ascoltare il grido solitario del succiacapre o i discorsi delle rane attorno ad uno stagno di notte”? E continua a ripetere sempre con più forza, “Ma io sono un uomo rosso e non capisco” come per voler giustificare il suo pensiero e, però, continua, “Ma se noi vi vendiamo la nostra terra, voi dovete ricordare che l’aria è preziosa per noi e che l’aria ha lo stesso spirito della vita che essa sostiene….. E se vi vendiamo la nostra terra voi dovete tenerla da parte e come sacra, come un posto dove anche l’uomo bianco possa andare a gustare il vento addolcito di fiorii dei prati. Perciò noi considereremo l’offerta di comprare la nostra terra, ma se decidessimo di accettarla, io porrò una condizione. L’uomo bianco deve trattare gli animali di questa terra come fratelli”. Dice questo pensando ai bisonti che marcivano nella prateria lasciati marcire dall’uomo bianco che li aveva sparati dal treno che passava. Così, per gioco e per dimostrare che “un cavallo di ferro è più importante di un bisonte”. Ci pare di vederlo Capriolo Zoppo con la testa china, come desolato, e poi alzarla per dire con voce ferma “che cos’è l’uomo senza gli animali?....Perché qualunque cosa capiti agli animali, presto capiterà all’uomo. Tutte le cose sono collegate”. E, subito dopo l’invito perché i figli rispettino la terra visto che “la terra è nostra madre …e che la terra non appartiene all’uomo, è l’uomo che appartiene alla terra”.
Viene da dire “parole sante”. Oggi più che mai, quando la terra viene colpita da armi micidiali prodotte, vendute, possedute e usate da criminali; coperta di ogni cosa a partire dal cemento e asfalto; inquinata da veleni di ogni tipo; privata delle stagioni, dei suoi venti abituali e della possibilità di continuare a essere madre che, con la fertilità del suolo, allatta la vita sia dell’uomo bianco che dell’uomo rosso come Capriolo Zoppo, che, con me saluta la Giornata mondiale del consumo di suolo, in programma il 5 Dicembre prossimo.
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30 novembre 2024 ore 10:56buongiorno, trovo molto buono l'articolo, tuttavia c'è un passaggio che non condivido completamente, cioè: "..... . e governa il Paese, ......" non la Trovo pertinente e una forzatura insidiosa. Grazie
mario casalena
03 dicembre 2024 ore 11:56un bellissimo e profondo articolo : obiettivo nell'analisi , realista nei dati . Di giornalisti di tale spessore dovrebbero essere a migliaia per fare capire, a chi ignora, che il tema della perdita di suolo è un disastro ambientale epocale, che priverà i nostri figli di un bene che genera e rigenera la vita BIOS sul nostro pianeta . Rammento che sui primi 30/40 cm di suolo vive il 30% della biodiversità del pianeta. GRAZIE PASQUALE