Editoriali

LILLIPUT

14 luglio 2007 | Alberto Grimelli

PMI, piccola media impresa.
Si tratta del popolo delle partite Iva, di quelle centinaia di migliaia di aziende, negozi, attività di servizi e artigiani che costituiscono la spina dorsale del nostro Paese.
Sono più del 90% delle imprese italiane e il loro contributo alla crescita del Pil 2006 è stato straordinariamente importante. Con il + 1,9% di fatturato e produzione nell’ultimo trimestre dello scorso anno e al + 2% del primo trimestre di quest’anno, si può affermare che sono state le Pmi trainare la carretta d’Italia.
Si tratta di un modello economico che molte Nazioni ci invidiano, studiano, che vorrebbero copiare e esportare nelle proprie società ed economie. Le PMI, al momento, sono e rimangono comunque bandiera del nostro Pese, sempre che, colpo dopo colpo, non vengano affossate e seppellite da una montagna di burocrazia e di tasse.
Il malessere cresce ma scarsa è l’attenzione dei media e della politica. E’ purtroppo la conseguenza, infausta e infelice, del nanismo delle nostre PMI che comunicano poco, preferiscono i fatti alle parole, e quindi, per una classe politica sempre più abituata a confrontarsi con le immagini anziché con i numeri, contano poco anche nelle stanze dei bottoni.
Un rapporto causa-efetto che rischia di danneggiare però il sistema economico nazionale, perché se le piccole imprese iniziassero a chiudere, l’Italia crollerebbe come un castello di carte.
Un fatto accettato contro voglia e mai ammesso dai Governi, di destra e di sinistra, che pensano di avere nelle PMI una sorta di cassa continua su cui scaricare buona parte dei compiti degli uffici statali.
Irrealistico? Affatto.
Ultima legge Finanziaria. C’era da recuperare 3 miliardi di euro, ecco la manovra sugli studi di settore che, senza alcuna stima o analisi preventiva, ha ripianato le esigenze di cassa dello Stato.
Nel decreto collegato alla Finanziaria è stato poi ripescato il registro clienti/fornitori che l’impresa deve aggiornare e comunicare all’Agenzia delle Entrate. Un lavoro che il cittadino imprenditore svolge per conto dello Stato che attraverso le fatture avrebbe già questi dati ma che, evidentemente, fa fatica a riepilogare, secondo il motto “fa poco e quel poco fallo fare agli altri.”
Se non fosse per l’individualismo, intrinseco alla PMI, che rende difficilissimo qualsiasi clamorosa o plateale protesta organizzata, le piccole imprese dominerebbero il mondo politico italiano.
Purtroppo le PMI non possono, dalla sera alla mattina, mettere in cassa integrazione migliai di dipendenti. L’arma del ricatto è loro preclusa.
Non vorrei tuttavia che si stesse sottovalutando il malessere diffuso tra il popolo delle partite Iva. Sono forse piccoli ma molto, molto arrabbiati.
Forse i nostri politici dovrebbero leggere “I viaggi di Gulliver”.

Potrebbero interessarti

Editoriali

La triste realtà dell'olio extravergine di oliva, tra scaffale e mosca dell'olivo

Un consiglio spassionato: imparate ad assaggiare, scegliere ed acquistare l'olio extravergine di oliva. Perché, se non lo fate, il prossimo sentore che scoprirete nel vostro piatto, probabilmente sarà quello del verme morto e frantumato. Buon appetito!

31 ottobre 2025 | 12:00 | Piero Palanti

Editoriali

Formazione del prezzo dell’olio di oliva: dal caso Borges/Bioliva una lezione per l’Unione europea

Oligopoli, mediatori senza scrupoli e controlli disomogenei: volatilità dei prezzi. I punti di debolezza del sistema oleario internazionale emergono in tutta la loro evidenza con il crack Bioliva in Tunisia e gli interessi affaristici tra Adel Ben Romdhane e Borges. Ne abbiamo parlato con Dario Nardella, capogruppo socialisti e democratici alla Commissione agricoltura del Parlamento europeo

30 ottobre 2025 | 13:00 | Alberto Grimelli

Editoriali

Il taglio degli olivi altrui: atto intimidatorio e segno di rottura del legame esistente fra l’uomo e la terra

Il danneggiamento degli olivi non è solo un atto vandalico: è una forma di linguaggio criminale, un messaggio preciso e codificato, che attraversa i secoli e i confini. Colpire un ulivo è come colpire la dignità di chi lo ha piantato, curato e amato

24 ottobre 2025 | 14:30 | Mario Liberto, Pippo Oddo

Editoriali

Caro Presidente Trump, sull’olio di oliva la vogliono fregare!

L’altro volto dello scandalo Bioliva/Borges è il serio rischio di un aumento delle truffe sull’origine sull’asse Tunisia-Spagna, aprendo il vaso di Pandora con gli Stati Uniti d’America. Le colpe di pochi non le possono pagare gli olivicoltori e i frantoiani tunisini, spagnoli e italiani

09 ottobre 2025 | 08:30 | Alberto Grimelli

Editoriali

Olio extravergine di oliva italiano a 5,99 euro al litro: il ravvedimento operoso di Esselunga

Il ritorno dell’offerta dell’olio italiano Cirio a 5,99 euro/litro, stavolta dichiarato come sottocosto. Fa piacere l’atto di trasparenza di Esselunga ma amareggia il fallimento del sistema legislativo

07 ottobre 2025 | 11:00 | Alberto Grimelli

Editoriali

Bioliva-Borges: il connubio che distrugge il valore dell’olio di oliva

Un crack da 180 milioni di euro, la fuga di Adel Ben Romdhane in Spagna, il crollo del mercato oleario in Tunisia e Spagna, fame e disperazione. Uno scenario destinato a ripetersi quest’anno, coinvolgendo anche l’Italia. Non ci sto!

02 ottobre 2025 | 10:00 | Alberto Grimelli