Editoriali

Fai del tuo nemico un amico: vincere la guerra Nutriscore contro Nutrinform Battery

Fai del tuo nemico un amico: vincere la guerra Nutriscore contro Nutrinform Battery

L’operazione Nutriscore nasce probabilmente da un mix di incompetenza e di interesse. Mettere il Nutrinform Battery in contrapposizione rischia di vederci perdenti, a meno di non ritornare a Confucio: “tutti gli uomini si nutrono, ma pochi sanno distinguere i cibi”

10 giugno 2022 | Gigi Mozzi

La profezia di Confucio, che 2.500 anni fa, dice “tutti gli uomini si nutrono, ma pochi sanno distinguere i cibi”, sembra essere ancora di grande attualità, nonostante che sulle etichette degli alimenti, da tempo, sia presente la tabella nutrizionale.

Adesso poi, è arrivato il NUTRISCORE: un bollino da inserire nell’etichetta, che contiene informazioni nutrizionali, destinate a valutare i prodotti, messo a punto in Francia nel 2017, diffuso in diversi Paesi Europei (Francia, Germania, Spagna, Belgio, Olanda, Svizzera) e apparso anche in Italia, introdotto da alcune Aziende e veicolato da alcuni Distributori.

NUTRISCORE non è, come pretende essere, la sintesi della tabella nutrizionale, da cui ricava i dati di base:  è un’informazione completamente diversa.

La tabella nutrizionale dice “cosa è” un prodotto, NUTRISCORE vorrebbe dire “cosa fa” quel prodotto.

Purtroppo lo dice in maniera subdola e certamente ingannatrice perché,

(1) mentre le quantità nutrizionali (100 gr) sono una indicazione della presenza di elementi  nutritivi (cosa è), la valutazione della efficacia degli elementi nutritivi (cosa fa), non riguarda i prodotti ma i consumatori: in questa prospettiva è indispensabile prendere in esame la frequenza e la quantità di consumo abituale, l’energia prodotta da quella quantità e tanto altro;

(2) si tratta di passare, dalla quantità di energia prodotta da 100 gr. di un alimento, alla quantità di energia che corrisponde al consumo abituale ma, soprattutto, all’energia spesa da ciascuna persona: si tratta di passare dal “contenuto di energia” all’”equilibrio energetico”;

(3) non basta: è necessario considerare anche la funzione protettiva dell’alimentazione e in particolare, prendere in conto le sostanze non caloriche, come le vitamine e i sali minerali,  che di norma, non vengono indicate nella tabella nutrizionale (che sembra occuparsi solo degli effetti energetici di carboidrati, lipidi e proteine),  e sono completamente ignorati dal NUTRISCORE, ma che hanno un ruolo indispensabile alla vita e incidono sulla salute, con effetti rilevanti.

Non si discute il confronto degli elementi nutrizionali di 100 ml di Coca Cola con 100 ml di olio extravergine di oliva: si discute il confronto implicito (e quindi scorretto) che non considera il consumo abituale, e quindi le differenze  tra il consumo medio di Coca Cola (da 125 a 300 ml)  e il consumo medio della quantità di olio per condire un’insalata, una pasta, un riso, una carne, un pesce (da 10 a 15 gr).

Senza sapere che senza Coca Cola si vive, senza olio e lipidi si muore e senza sapere che bastano 10-15 gr di extravergine di oliva, per ottenere la protezione giornaliera dallo stress ossidativo e ritardare l’invecchiamento.

Sono proprio le valutazioni salutistiche, le maggiori responsabili per la definizione della qualità di un alimento, da cui si potrebbe facilmente riconoscere, per esempio, il valore dei prodotti DOP, IGP e apprezzare la famosa ma trascurata dieta mediterranea.

L’operazione NUTRISCORE nasce probabilmente da un mix di incompetenza e di interesse: l’attuale diffusione capitalizza una modalità espressiva (il semaforo) per intendere altro, approfittando della superficialità e del dis-interesse che gran parte dei consumatori rivolge agli aspetti protettivi e salutistici degli alimenti.

Il sistema NUTRISCORE fornisce una informazione, semplicemente sbagliata:  non andrebbe contrastato, contrapponendolo a sistemi alternativi  (perché in questo modo lo si riconosce implicitamente) ma andrebbero discussi i suoi limiti  e, di conseguenza, la necessità di interrompere una informazione che inganna il consumatore.

NUTRINFORM BATTERY si pone in contrapposizione al NUTRISCORE  con l’obiettivo di impedirne il riconoscimento istituzionale e la diffusione, così come oggi viene presentato: sul piano tattico, una semplice e chiara operazione alternativa.

Sul piano strategico, dire che il NUTRINFORM BATTERY è alternativo, significa dire che il NUTRISCORE è diverso, ma non che è sbagliato.

Il NUTRINFORM BATTERY non è meglio o diverso: è il NUTRISCORE che fornisce una informazione scorretta e per questo, non deve essere valutato in relazione a possibili alternative, ma essere messo in discussione esclusivamente per i suoi limiti.

Nell’ambito  strategico c’è anche un aspetto di comunicazione:  il NUTRINFORM BATTERY  valuta “la somma dei valori delle assunzioni di riferimento per un adulto medio” cioè misura il valore nutrizionale della dieta complessiva, piuttosto che le singole categorie di alimenti.

L’ obiettivo è preciso: i passi per raggiungerlo, sembrano invece più complicati.

La dicitura proposta per il NUTRINFORM BATTERY

“controlla che la tua dieta sia equilibrata

verificando che la somma dei valori dei diversi cibi consumati

non superi il 100% di energia, grassi, zuccheri o sale”

è probabilmente perfetta, dal punto di vista scientifico ma, certamente poco comprensibile dal punto di vista di un “adulto medio”.

L’adulto medio dovrebbe mettere in fila tutti i cibi che consuma in un giorno,  sommare le percentuali di ogni singolo elemento nutrizionale,  verificando di non superare la soglia del 100% di ciascuno:  ma questa soglia non viene indicata e dovrebbe riferirsi al valore totale di energia-giorno che si colloca mediamente a 2000 calorie per le donne di media età e a 2500 per gli uomini.

Complicato, anche perché ci sono due diverse soglie “ufficiali” che riguardano  i singoli alimenti:

*la RDA (Recommended Daily Allowance) la dose giornaliera raccomandata di nutrienti macro (proteine, carboidrati, lipidi )
e micro (vitamine e sali minerali)  che bisognerebbe assumere per il mantenimento di un buono stato di salute  con quantità che variano a seconda dell’età, del genere e di altri fattori.

*la GDA (Guideline Daily Amounts) che viene fornita, su base volontaria,  dall’ industria alimentare  ed esprime valori di riferimento per un adulto con peso medio e con media attività fisica,

Non sarà facile, per chi dovrà costruire un sistema informativo chiaro e comprensivo per il consumatore, definire un codice corretto per indicare “cosa fa” il prodotto a ragione delle molte variabili in gioco: la quantità di consumo medio, la frequenza di consumo, l’età, il genere, i processi di lavorazione,  la durata conservatrice, il comportamento e le abitudini alimentari, ,…………..

Non sarà facile perché  oltre al “cosa fa”, e al “cosa dire” e c’è anche il “come dirlo”.

Non sarà facile vincere la partita, perché i giocatori in campo sono impegnati ad altro e agiscono su terreni diversi: come dice Wendell Berry “la gente viene nutrita dall’industria alimentare, che non pone attenzione alla salute  e viene curata dall’industria della salute, che non fa attenzione al cibo”.

Speriamo bene.

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Roberto La Pira

12 giugno 2022 ore 17:19

Il suo intervento è molto concettuale. La realtà ridotta all'osso è che il Nutri-Score è una decodifica della tabella nutrizionale che tutti possono capire ed è pensato proprio per questo. La tabella nutrizionale resta un'informazione chiara ma pur sempre per addetti ai lavori. Il Nutrinform battery è invece pensato per confondere le idee a tutti e per ostacolare l'inevitabile arrivo del Nutri- Score che non ha valide alternative

Gigi Mozzi

12 giugno 2022 ore 13:11

Sono d’accordo: non esiste il modello perfetto di etichetta informativa.
Sono d’accordo: le intenzioni delle istituzioni sono legittime e quelle della scienza sono inequivoche.
Ma io non giudico le intenzioni, e non ho titoli per valutare l’opera degli addetti ai lavori: osservo il risultato.
Sono un semplice consumatore curioso, che cerca di capire il significato delle informazioni che ricevo.
Il Nutriscore è la sintesi “creativa” della tabella nutrizionale.
La tabella nutrizionale non è una opinione, è un fatto.
Il Nutriscore invece dei numeri della tabella si presenta con i colori: quindi il Nutriscore diventa un fatto.
E’ un ragionamento logico, il famoso sillogismo, di cui tutti conosciamo le mille declinazioni.
Il passaggio sottile, ma scivoloso, è con-fondere il “cosa è” e il “cosa fa”:
per dire, è la differenza tra vendere o comprare, dire o ascoltare, insegnare o imparare.
Il rischio, è far credere che la tabella nutrizionale, e la sua perfetta sintesi creativa, non riguardano il prodotto, ma il consumatore.
Il pericolo, sarà proprio quello di confrontare il Nutriscore con il Nutrinform Battery lasciando credere che si valutano due metodi paragonabili : invece sono due informazioni differenti.
il Nutriscore riguarda il prodotto, ma inganna, facendo credere che riguardi il consumatore.
E il fatto che il Nutrinform Battery, così come ci viene presentato non sia adeguato, non significa che il Nutriscore sia corretto.
Se questa sarà la battaglia, a vincere sarà il Nutriscore.
Il semaforo non pretende di dire quanti chilometri ho fatto e quanti ne devo fare, quanto consuma la mia auto e dove devo andare:
il Nutriscore, si.
Tutto quanto potrebbe sembrare un gioco di parole: se non fosse che di mezzo non c’è solo l’Agricoltura made in Italy e gli Agricoltori,
le DOP e le IGP, ma anche i Consumatori (che vengono trattati come l'ultimo anello del sistema produttivo agro-alimentare, mentre invece sono la causa iniziale).

Roberto La Pira

11 giugno 2022 ore 15:41

Purtroppo non esiste il modello perfetto di etichetta informativa. Il Nutri -Score nasce dalla selezione di diversi modelli esaminati con molta cura in Francia da una commissione che comprendeva (aziende, commercianti, ministeri, consumatori....) e che ha lavorato per due anni. Diciamo che ci sono diversi modelli e che a parere della maggior parte dei nutrizionisti, di sei Paesi europei che lo hanno adottato, di oltre 500 imprese francesi che lo usano e persino dell'Oms, il Nutri -Score è il migliore. Certo non si può chiedere a un'etichetta di essere un compendio della nutrizione e di essere facilmente comprensibile. Per questo esistono altri sistemi come il QR code. Il Nutrinform battery è un modello fatto per non fare capire niente ai consumatori. Gli stessi nutrizionisti hanno qualche difficoltà a fare i calcoli. A fronte di questa evidenza palese un'indagine di mercato italiana dice che i consumatori del nostro Paese preferiscono il Nutrinform battery!