Editoriali

Olio extra vergine di oliva agli indigenti a 2,28 euro/litro e per Agea è tutto in regola

Dalle intercettazioni del 2013 al bando Agea di oggi. Un viaggio della memoria. Non bastano le carte a posto, come dimostrano gli scandali oleari del passato. Di fronte ad anomalie occorre un quid in più

28 agosto 2020 | Alberto Grimelli

Neanche noi potevamo immaginare che la gara Agea per la fornitura di olio extra vergine di oliva per gli indigenti andasse a un prezzo così basso: 2,28 euro/litro al minimo (lotto 1), 2,31 euro/litro al massimo (lotto 4).

Quando Teatro Naturale scatenò il caso, avevamo ipotizzato un prezzo di fornitura intorno ai 2,5 euro/litro, in linea con quanto viene usualmente offerto ai supermercati nelle ultime settimane.

Un'offerta così bassa non se l'aspettava forse nessuno, neanche Agea che, infatti, giudica la proposta dell'appaltatore toscano, che si è aggiudicato tutti e quattro i lotti, un'”anomalia”.

Così, come si legge nel comunicato del 19 agosto, che aggiudica la gara, vi è stata una verifica dell'offerta anormalmente bassa, ai sensi dell’art. 97 del Codice degli Appalti.

In effetti l'offerta della società aggiudicatrice è 16 centesimi al litro inferiore a quella del secondo offerente che, a sua volta, è più bassa di soli 3 centesimi del terzo offerente.

Agea ha quindi chiesto una spiegazione circa la composizione dell’offerta alla società appaltante. Secondo quanto risulta a Teatro Naturale non vi è stato nessun riscontro oggettivo, tipo una campionatura o verifiche in azienda, ma puramente documentale. Agea avrebbe richiesto all'impresa olearia uno o due contratti di acquisto di olio extra vergine di oliva comunitario a quotazioni compatibili con quelle dell'offerta formulata.

In altri termini, Agea ha voluto, mediante lo scambio di corrispondenza di inizio agosto, placare sul nascere qualsiasi polemica riguardo l'accettazione di un'offerta anomalmente bassa. Hanno chiesto spiegazioni e tanto dovrebbe bastare.

Ma forse anche no.

Non sarebbe stato insensato procedere a qualche indagine supplettiva su tale fornitura, anche per assicurarsi che agli indigenti fosse fornito del vero olio extra vergine di oliva.

Chi ha la memoria lunga, o un archivio di articoli particolarmente nutrito come quello di Teatro Naturale, non faticherà a ricordarsi quanti scandali ci siano stati sull'extra vergine nel recente passato.

Ecco allora che ci sopraggiunge alla mente un colloquio telefonico tra due personaggi, nel corso di un'inchiesta del 2013. Uno di questi ha patteggiato, l'altro è stato condannato in primo grado. Entrambi sono tutt'ora in attività. Il primo, l'acquirente, notissimo proprietario di un grande oleificio toscano chiedeva una “parvenza di extravergine”. Aggiungendo: “Dev’esse’ un olio extravergine, quanto meno devi rischiare sia extravergine”. Ottenendo però dal venditore questa risposta: “E tu sai bene il che tu compri a 1 e 88”.

Fatti accaduti un secolo fa... forse.

Siamo assolutamente certi che le procedure siano state scrupolosamente rispettate. Le carte sono in regola. Esattamente come nel passato. Le carte sono sempre formalmente in regola finchè qualche inquirente non decide di guardarci meglio, scoperchiando il vaso di pandora.

Ovviamente la speranza è che agli indigenti, che già debbono sopportare una situazione di disagio economico-sociale complicatissima, vada del vero extra vergine di oliva.

La gara prevede che il vincitore possa essere scrupolosamente attenzionato, con analisi e controlli minuziosi. La speranza è che tutti questi controlli vengano effettivamente attivati.

Il passato, se ha ancora un valore, insegna che certe circostanze meritano un surplus di cautela perchè lo Stato non può permettersi di offrire agli indigenti un olio che di extra vergine ha solo la parvenza.

Potrebbero interessarti

Editoriali

Caro David Prats Palomo, Borges ha pagato l’olio di oliva agli olivicoltori tunisini?

Gli affari tra Borges International Group e Bioliva Med Company sono un fatto. Molto più di una partnership. Ecco i fatti acclarati e molte domande. Quali società, afferenti ad Adel Ben Romdhane, riforniscono ora Borges di olio tunisino?

19 novembre 2025 | 11:00 | Alberto Grimelli

Editoriali

Il prezzo dell’olio extravergine di oliva deve cambiare per il bene di tutti

Che un litro di olio extra fatto come dio comanda non può costare meno di 15 euro al litro è un dato di fatto. Faticoso promuovere l'olio poichè i cibi cosiddetti “proibiti” ci piacciono perché vanno al cervello e ci stimolano la voglia di continuare ad assaggiarne

14 novembre 2025 | 12:00 | Fausto Borella

Editoriali

SQN Alta Qualità Italia: ecco dove sta la fregatura per l’olio extravergine di oliva 100% italiano

Recentemente i Consorzi delle IGP/DOP dell’olio extravergine di oliva ma anche la maggior parte delle associazioni olivicole si sono schierate contro la creazione di un marchio SQN Alta Qualità Italia. Ecco perché

07 novembre 2025 | 15:20 | Alberto Grimelli

Editoriali

La triste realtà dell'olio extravergine di oliva, tra scaffale e mosca dell'olivo

Un consiglio spassionato: imparate ad assaggiare, scegliere ed acquistare l'olio extravergine di oliva. Perché, se non lo fate, il prossimo sentore che scoprirete nel vostro piatto, probabilmente sarà quello del verme morto e frantumato. Buon appetito!

31 ottobre 2025 | 12:00 | Piero Palanti

Editoriali

Formazione del prezzo dell’olio di oliva: dal caso Borges/Bioliva una lezione per l’Unione europea

Oligopoli, mediatori senza scrupoli e controlli disomogenei: volatilità dei prezzi. I punti di debolezza del sistema oleario internazionale emergono in tutta la loro evidenza con il crack Bioliva in Tunisia e gli interessi affaristici tra Adel Ben Romdhane e Borges. Ne abbiamo parlato con Dario Nardella, capogruppo socialisti e democratici alla Commissione agricoltura del Parlamento europeo

30 ottobre 2025 | 13:00 | Alberto Grimelli

Editoriali

Il taglio degli olivi altrui: atto intimidatorio e segno di rottura del legame esistente fra l’uomo e la terra

Il danneggiamento degli olivi non è solo un atto vandalico: è una forma di linguaggio criminale, un messaggio preciso e codificato, che attraversa i secoli e i confini. Colpire un ulivo è come colpire la dignità di chi lo ha piantato, curato e amato

24 ottobre 2025 | 14:30 | Mario Liberto, Pippo Oddo

Commenta la notizia

Per commentare gli articoli è necessario essere registrati

Accedi o Registrati