Editoriali
SAGRE DA ULCERA
11 novembre 2006 | Ernesto Vania
Mâè venuta lâulcera.
Dopo anni di bruciore di stomaco, di acidità , cattiva digestione, eccola arrivata: lâulcera gastrica.
So che, probabilmente, il mio stato di salute non è in cima ai vostri pensieri.
Non vi starò quindi ad annoiare con tutti i discorsi, le spiegazioni in cui si è prodigato il mio medico curante. Io stesso non ho sentito più di un terzo di quello che mi ha detto, mi sono, per lo più, limitato a diagnosi e cura. Vorrei tuttavia condividere con voi alcune delle riflessioni che mi sono balenate in mente uscendo dallo studio dellâesimio specialista che mi ha vietato i piaceri della tavola, almeno per un poâ.
Non sarà che la vita disordinata, tra sagre, feste paesane, piatti del contadino mi abbiano rovinato lo stomaco? Secondo alcuni amici, ma so per certo anche alcuni lettori, non è la pancia ad averne risentito ma la testa. Probabile, ma quando inizio a pensare è difficile fermarmi. Allora continuo.
Viaggio molto per lavoro, sono continuamente in giro per lâItalia e oggi le sagre offrono, spesso, non sempre, buon cibo, spesso tipico, a prezzi accettabili.
Fino a qualche anno fa si trattava di eventi in famiglia, poco o per nulla conosciuti, e il viandante vi trovava rifugio soltanto se si trovava a passare per caso da quelle parti. Oggi si è invece scoperto che la festa in piazza, oltre a essere occasione di comunione e di incontro per i locali, può divenire anche un bel business.
Sono allora spuntate come funghi le sagre, i giorni di degustazione, cantine aperte e chi più ne ha più ne metta.
Televisione, giornali e internet diffondo in continuo notizie di feste paesane e dei prodotti tipici. Non passa giorno che non riceva almeno cinque o sei comunicati da parte di colleghi o comuni sulle loro iniziative enogastronomiche.
Siccome sono una buona forchetta, oltre che un enoappassionato, non mi lascio scappare lâoccasione di visitare alcune di queste manifestazioni.
Conosco bene lâuniverso sagre. So quali interessi, non solo economici ma anche politici e dâimmagine, ruotano intorno a questo mondo. Non mi sfugge quindi neanche lâapparente incongruenza di organizzare feste concomitanti e concorrenti tra cittadine vicine.
Si tratta di miopia? Di desiderio di emulazione? Di ripicca?
Cosa può spingere unâamministrazione a organizzare una sagra sullo stesso prodotto negli stessi giorni in cui il Comune vicino intraprende unâiniziativa simile?
Da chi, povero me tapino, dovrei andare? Quali grandi diversità , quali markers organolettici tanto differenti troverò in territori limitrofi e magari omogenei?
Devo forse farmi venire lâulcera per scoprire che, in fondo in fondo, sono stato buggerato?
Potrebbero interessarti
Editoriali
Caro Presidente Trump, sull’olio di oliva la vogliono fregare!

L’altro volto dello scandalo Bioliva/Borges è il serio rischio di un aumento delle truffe sull’origine sull’asse Tunisia-Spagna, aprendo il vaso di Pandora con gli Stati Uniti d’America. Le colpe di pochi non le possono pagare gli olivicoltori e i frantoiani tunisini, spagnoli e italiani
09 ottobre 2025 | 08:30 | Alberto Grimelli
Editoriali
Olio extravergine di oliva italiano a 5,99 euro al litro: il ravvedimento operoso di Esselunga

Il ritorno dell’offerta dell’olio italiano Cirio a 5,99 euro/litro, stavolta dichiarato come sottocosto. Fa piacere l’atto di trasparenza di Esselunga ma amareggia il fallimento del sistema legislativo
07 ottobre 2025 | 11:00 | Alberto Grimelli
Editoriali
Bioliva-Borges: il connubio che distrugge il valore dell’olio di oliva

Un crack da 180 milioni di euro, la fuga di Adel Ben Romdhane in Spagna, il crollo del mercato oleario in Tunisia e Spagna, fame e disperazione. Uno scenario destinato a ripetersi quest’anno, coinvolgendo anche l’Italia. Non ci sto!
02 ottobre 2025 | 10:00 | Alberto Grimelli
Editoriali
Un'azione multidisciplinare per salvare l'olio di oliva italiano

Non basta piantumare nuovi oliveti o aumentare la produzione di olio di oliva italiano. Serve mettere in campo una serie di azioni a largo spettro, dalla tutela del territorio con la mappatura della storia olivicola, fino al coinvolgimento del consumatore
24 settembre 2025 | 15:00 | Pasquale Di Lena
Editoriali
Imbottigliatori dell'olio di oliva: poche idee, discorsi confusi, nessuna proposta salvo l’alta qualità

La ricerca sul consumatore d'olio di oliva? Poteva essere una buona occasione per i committenti della ricerca per farsi un esame di coscienza! Per ottenere la qualità di un extravergine conta soprattutto la competenza, l’esperienza professionale e la creatività dell’artigiano
22 settembre 2025 | 15:00 | Giampaolo Sodano
Editoriali
Olio extravergine di oliva di alta qualità: strumento di marketing per gli imbottigliatori per vendere gli oli amari e piccanti

Il consumatore fatica ad accettare l’olio extravergine di oliva amaro e piccante, considerate caratteristiche negative. Appoggiarsi al concetto di alta qualità per identificare l’olio amaro e piccante per vendere gli oli di qualità
18 settembre 2025 | 12:05 | Alberto Grimelli