Editoriali
C'ERA UNA VOLTA IL VINO
06 maggio 2006 | Ernesto Vania
Câera una volta, tanti anni fa, il vino.
Era un prodotto povero, ottenuto dalla fermentazione delle uve. Un alimento che serviva a sfamare tanto i lavoratori della terra quanto altri salariati.
Si beveva e basta. Al massimo si distingueva tra bianco e nero.
A un certo momento, come in tutte le favole, qualcosa cambiò. Si affacciarono, nei campi e nelle cantine, degli stregoni, gli enologi, che pretendevano di cambiare il modo di fare il vino. Non più così come veniva, ma seguendo determinate e precise regole.
Anche il vino cambiò, divenne più armonico, meno scorbutico, decisamente più piacevole. Si arricchì di profumi e sapori mai provati prima, una novità . Talvolta risultava quasi irriconoscibile.
Iniziò a circolare una parola magica: qualità .
Una nuova genia di menestrelli, sommeliers e enogiornalisiti, portò al mondo la lieta novella.
A metà tra lo stupito e il curioso il popolo e la nobiltà si avvicinarono a questo nuovo vino, imparando a degustarlo piuttosto che a tracannarlo. Si cominciò presto a dar sfoggio della propria cultura enoica con saggi e declamazioni fino a che le parole divennero quasi più importanti del prodotto.
Menestrelli e stregoni, come un sol uomo, cantavano la lodi del nuovo vino, celebravano i mastri vignaioli che tanto si adoperavano per seguire la retta via e la parola magica: qualità .
Nel frattempo i piccoli viticoltori soffrivano in silenzio, vedendo e scoprendo quali sevizie e torture il vino subiva negli antri scuri delle cantine. Tra i rimbrotti e lo scherno seguitavano a fare il vino come veniva, secondo tradizione; la magia, per loro, stava nel far bollire il mosto e imbottigliare secondo la luna e non in quella astrusa parola: qualità .
Gli stregoni andarono perfezionando le loro tecniche, copiandosi spesso lâun lâaltro. Fu così che divenne sempre più difficile riconoscere le differenze tra due distinti vini, a meno di non possedere il fine palato dei menestrelli che, imperterriti, continuavano a osannare le virtù di vini e mastri vignaioli.
La parola magica perse allora di valore ed efficacia. Qualche spavaldo e irruente bifolco arrivò persino a sostenere che il vecchio vino, in fin dei conti, non era malvagio poiché genuino e sincero.
Fu allora che menestrelli, stregoni e mastri vignaioli si ridestarono quasi da un sogno, accorgendosi, finalmente che il re era nudo.
Pian, piano, di sottecchi si tornò a parlare di tradizione, giammai tornando ai vetusti metodi ma riscoprendo la vera natura del vino, uva fermentata, prodotto povero, prodotto della terra.
Potrebbero interessarti
Editoriali
Restituire valore all'olio extravergine di oliva per far salire il prezzo
Ecco poche azioni concrete per avviare un percorso di valorizzazione dell'olio extravergine di oliva nella Grande Distribuzione e nella ristorazione. Il tempo sta per scadere, prima che il sottocosto mascherato torni a dominare gli scaffali dei supermercati
05 dicembre 2025 | 16:30 | Anna Cane
Editoriali
L’olio di oliva costa più dell’extravergine sullo scaffale del supermercato
Archiviata la parentesi degli ultimi due anni, una grande occasione persa, tornano le offerte più pazze del mondo sugli scaffali dei supermercati nazionali: 5,32 euro/litro un olio di oliva a 3,99 euro/litro un olio extravergine di oliva
26 novembre 2025 | 12:00 | Alberto Grimelli
Editoriali
L'olio della terza varietà di olivo più diffusa al mondo rischiava di finire nell'illegalità: il caso Coratina
La lenta burocrazia per approvare la decisione del Comitato chimici del COI: la procedura scritta si stima richiederà quattro mesi. Siamo di fronte a un parametro chimico che un tempo serviva a proteggere dalle frodi, ma che ora viene utilizzato per abbassare i prezzi
24 novembre 2025 | 13:00 | Silvan Brun
Editoriali
Caro David Prats Palomo, Borges ha pagato l’olio di oliva agli olivicoltori tunisini?
Gli affari tra Borges International Group e Bioliva Med Company sono un fatto. Molto più di una partnership. Ecco i fatti acclarati e molte domande. Quali società, afferenti ad Adel Ben Romdhane, riforniscono ora Borges di olio tunisino?
19 novembre 2025 | 11:00 | Alberto Grimelli
Editoriali
Il prezzo dell’olio extravergine di oliva deve cambiare per il bene di tutti
Che un litro di olio extra fatto come dio comanda non può costare meno di 15 euro al litro è un dato di fatto. Faticoso promuovere l'olio poichè i cibi cosiddetti “proibiti” ci piacciono perché vanno al cervello e ci stimolano la voglia di continuare ad assaggiarne
14 novembre 2025 | 12:00 | Fausto Borella
Editoriali
SQN Alta Qualità Italia: ecco dove sta la fregatura per l’olio extravergine di oliva 100% italiano
Recentemente i Consorzi delle IGP/DOP dell’olio extravergine di oliva ma anche la maggior parte delle associazioni olivicole si sono schierate contro la creazione di un marchio SQN Alta Qualità Italia. Ecco perché
07 novembre 2025 | 15:20 | Alberto Grimelli