Editoriali
SCANZANO. QUALI CONCRETE ALTERNATIVE?
29 novembre 2003 | Maria Carla Squeo
Lâallarme è stato lanciato: il nucleare può affossare il patrimonio ambientale italiano. In maniera forse irreparabile. La denuncia viene da due fronti considerevoli nellâimmaginario collettivo. Legambiente, da una parte, e Coldiretti a rappresentare invece la voce agricola. Entrambe le organizzazioni tuonano contro il decreto del Governo. Impongono il loro secco âno!â.
La vocazione rurale e turistica della Lucania può venire compromessa proprio in un momento favorevole al rilancio di un territorio che, come tutto il resto del Sud, ha spesso trascurato le potenzialità delle risorse disponibili in loco.
Lâopposizione da parte dei cittadini locali è oggi perentoria, forse anche inattesa. Non certo prevedibile, nella misura in cui si è delineata.
Come si può, dâaltra parte, affermare che è giunto il tempo di valorizzare un territorio ricco di risorse quando poi, dallâalto, incombono decisioni così disorientanti?
Eâ vero, il Sud ora riconosce la strada che dovrà presto percorrere in tutta fretta, prima di potersi risollevare dallo stato dâinedia in cui era precipitato. Lâalba del nuovo millennio appare così diversa dalle manchevolezze del passato. Il Sud silenzioso e accondiscendente ha voluto opporsi questa volta con grande impeto e irruenza. Non si è ancora piegato, almeno per ora. Saremo i ânuovi banditiâ, si è letto in un infelice cartello. Vedremo.
Intanto, perché proprio Scanzano Jonico quale deposito unico per le scorie nucleari?
Lâimpressione è che vi sia stata molta leggerezza e approssimazione tra coloro che dovevano decidere intorno a una questione certamente non facile. Sorprende tuttavia il fatto che dinanzi alla protesta corale, quanto mai legittima, manchi una voce tra quelle di quanti hanno altrettanto peso, autorità e competenza per contrapporre una soluzione alternativa. Ma lâItalia, si sa, non ha alcuna voglia di assumersi responsabilità al riguardo. Lâimprovvisazione e le soluzioni pasticciate sono tracce impresse su un terreno già battuto da decenni. Sembra ieri. Ma ora che il decreto è stato modificato, cosa ci attende per il futuro?
Potrebbero interessarti
Editoriali
Caro Presidente Trump, sull’olio di oliva la vogliono fregare!

L’altro volto dello scandalo Bioliva/Borges è il serio rischio di un aumento delle truffe sull’origine sull’asse Tunisia-Spagna, aprendo il vaso di Pandora con gli Stati Uniti d’America. Le colpe di pochi non le possono pagare gli olivicoltori e i frantoiani tunisini, spagnoli e italiani
09 ottobre 2025 | 08:30 | Alberto Grimelli
Editoriali
Olio extravergine di oliva italiano a 5,99 euro al litro: il ravvedimento operoso di Esselunga

Il ritorno dell’offerta dell’olio italiano Cirio a 5,99 euro/litro, stavolta dichiarato come sottocosto. Fa piacere l’atto di trasparenza di Esselunga ma amareggia il fallimento del sistema legislativo
07 ottobre 2025 | 11:00 | Alberto Grimelli
Editoriali
Bioliva-Borges: il connubio che distrugge il valore dell’olio di oliva

Un crack da 180 milioni di euro, la fuga di Adel Ben Romdhane in Spagna, il crollo del mercato oleario in Tunisia e Spagna, fame e disperazione. Uno scenario destinato a ripetersi quest’anno, coinvolgendo anche l’Italia. Non ci sto!
02 ottobre 2025 | 10:00 | Alberto Grimelli
Editoriali
Un'azione multidisciplinare per salvare l'olio di oliva italiano

Non basta piantumare nuovi oliveti o aumentare la produzione di olio di oliva italiano. Serve mettere in campo una serie di azioni a largo spettro, dalla tutela del territorio con la mappatura della storia olivicola, fino al coinvolgimento del consumatore
24 settembre 2025 | 15:00 | Pasquale Di Lena
Editoriali
Imbottigliatori dell'olio di oliva: poche idee, discorsi confusi, nessuna proposta salvo l’alta qualità

La ricerca sul consumatore d'olio di oliva? Poteva essere una buona occasione per i committenti della ricerca per farsi un esame di coscienza! Per ottenere la qualità di un extravergine conta soprattutto la competenza, l’esperienza professionale e la creatività dell’artigiano
22 settembre 2025 | 15:00 | Giampaolo Sodano
Editoriali
Olio extravergine di oliva di alta qualità: strumento di marketing per gli imbottigliatori per vendere gli oli amari e piccanti

Il consumatore fatica ad accettare l’olio extravergine di oliva amaro e piccante, considerate caratteristiche negative. Appoggiarsi al concetto di alta qualità per identificare l’olio amaro e piccante per vendere gli oli di qualità
18 settembre 2025 | 12:05 | Alberto Grimelli