Editoriali

L'ARROGANZA DEL DENARO

26 novembre 2005 | Ernesto Vania

Il denaro ha una vita propria.
Sebbene non sia un essere, posso sicuramente affermare trattasi di un’entità.
Ha la capacità di infettare se non il corpo, certamente l’animo umano, modificando reazioni e comportamenti.
Il soldo non è un Dio pagano, ma qualcosa di più subdolo che si insinua nella vita quotidiana, che diventa parte dell’uomo.
La pecunia è ormai parte di noi stessi.
Il motto “business is business”, ne è forse l’esempio più lampante. Abbiamo dato al denaro una dignità ed indipendenza che altri oggetti non hanno.
Fin da piccoli siamo abituati a maneggiarlo, piccole monetine che collezioniamo nei salvadanai. Man mano che passano gli anni utilizziamo le banconote, gli assegni, le carte di credito… il denaro si trasforma, assume altri aspetti, altre facce ma rimane quella infida entità capace di condizionarci, di plasmarci.
Solo così si può spiegare come una degna persona come l’amministratore della Nestlè possa affermare, con stupefacente serenità, di aver concluso con il Ministero della Sanità un accordo che evitasse il ritiro delle confezioni di latte contaminate dall’agente chimico itx. Si tratta di una molecola caratterizzata da un grado di tossicità sconosciuta. Ulteriori indagini sono in corso ma è giusto salvaguardare la salute del consumatore, tanto più se si tratta di un minore, e avvalersi del principio di precauzione.
Mi sarei aspettato le scuse della Nestlè, magari condite da un legittimo senso di frustrazione e sorpresa, invece, oltre alle rassicurazioni di rito, soltanto l’irritante dichiarazione del capo della grande multinazionale.
La pecunia, in questo caso sotto forma di mancati introiti e diminuzione del fatturato, val più dei potenziali rischi per la salute umana?
Stiamo dando davvero un prezzo alla vita?
Già ora il valore di un uomo si misura dagli zeri del suo conto in banca, cosa succederà in futuro?
Se, come affermato da Maurizio Cucchi, “il male è nelle cose”, che posto avrà il denaro nella società?
Il mondo occidentale è fondato sui soldi, d’altronde da quando i Fenici hanno inventato la moneta le parole hanno perso gran parte del loro significato.

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