Editoriali

La Regina Europa è nuda

02 marzo 2013 | Ernesto Vania

L'Unione europea è malata, colpita da un virus che si chiama centralismo.

Si decide tutto a Bruxelles, dai piani di austerity nazionali alla misura dei piselli.

Una devolution di poteri e responsabilità che è stata delegata, per lo più, agli euroburocrati della Commissione europea. E' in quei palazzi che, in effetti, vengono redatti regolamenti e direttive. Esattamente come in Italia non è il Ministro a fare i decreti ma i direttori generali.

Ora l'asse decisionale si è spostato più lontano, laddove le lobbies nazionali hanno meno peso mentre hanno decisamente più potere quelle “multinazionali”.

E l'Italia paga lo scotto più grande in questo mutato quadro.

L'Italia proprio non ci riesce a fare azioni di lobbing coordinate ma gli attori se ne vanno ognuno per conto proprio, come se stessero trattando con Roma, non con Bruxelles.

Il risultato è che le regole che vengono emanate spesso si mal adattano alla realtà italiana richiedendo adeguamenti costosi e anche una revisione di modelli economici e imprenditoriali.

Cosa succede allora? Che si attiva l'ingegno italiano, cercando di dare flessibilità alla norma europea anche quando questa non ne ha. Si cerca di spostare, anche oltre il limite, l'entrata in vigore del provvedimento. Ci si arrovella in bizantinismi burocratici. Alle volte ci si riesce, a volte si aprono procedure di infrazione.

Ne scaturiscono furiose polemiche che infiammano discussioni accese che, almeno fino a qualche tempo fa, venivano spente con la frase: “lo ha deciso l'Europa” o “lo ha voluto l'Europa”. Un astratto rispetto verso l'Unione europea serviva a spegnere l'incendio e a trangugiare molti indigesti rospi.

Oggi non più. A fronte del mantra “lo ha deciso l'Europa” ci si sente rispondere “e chissenefrega”.

Troppi mal di pancia ha provocato il dirigismo burocratico europeo.

La Regina Europa è nuda e il suo castello è costruito su fondamenta di vetro.

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Giulio P.

03 marzo 2013 ore 21:00

Ma scherziamo? Non è l'Europa ad essere ammalata, è la nostra agricoltura che sta delegando l'Europa a decidere per essa perchè a chi ci rappresenta interessa altro. Il che è tutto dire.
Attenzione stanno costruendo sopra all'agricoltore un castello come una piramide rovesciata fatta di persone pagate con soldi destinati al settore agricolo che "controllano" il singolo agricoltore.
Attenzione, se l'agricoltore lascia vuoi per l'età, vuoi per l'insufficienza reddituale o per qualsiasi altro motivo, la piramide si rovescia con conseguenze disastrose per tutti.
LASCIATECI LAVORARE TOGLIENDOCI TUTTA QUESTA PLETORA DI CONTROLLORI INUTILI CHE NON PRODUCONO NULLA SE NON BUROCRAZIA!!!