Editoriali

W le leggi! W la burocrazia!

09 febbraio 2013 | Ernesto Vania

Perdersi dietro alle scartoffie non piace a nessuno, in particolare se, di tutte quelle carte, moduli e protocolli, non si capisce l'utilità e il senso, mentre si percepisce, in maniera molto chiara e netta, il tempo perso e quindi anche i costi.

Le leggi e la burocrazia diventano così, nell'immaginario collettivo, i principali nemici da abbattere e i più importanti fattori di regresso e declino del nostro paese.

Ovviamente c'è un fondo di verità in tutto questo. La Corte dei Conti ha ricordato recentemente che all'Italia la corruzione, dovuta in parte anche a leggi e burocrazia opache, costa 60 miliardi di euro all'anno. Miliardi che, indirettamente, vengono sfilati dalle nostre tasche sotto forma di un aggravio della pressione fiscale.

Di fronte a un simile quadro, l'ovvia tentazione è quella di voler buttare a mare l'intero sistema di regole per costruire un sistema economico libero, scevro da burocrazia e, quindi, questa è la presunzione, più efficiente e profittevole.

E' davvero così? Davvero meno regole sono indice di un mercato più giusto?

Immaginiamo di fare tabula rasa. In questo caso non esisterebbe neanche più la norma che istituisce la definizione di vino, quale bevanda alcolica frutto esclusivamente della fermentazione delle uve. Si potrebbe quindi chiamare vino qualsiasi altra bevanda. Credo che a fronte di tale scenario qualche viticoltore inizi a tremare. Lo stesso, ovviamente, varrebbe per l'extra vergine d'oliva e molte altre produzioni agroalimentari. Qualche benpensante può obiettare che queste norme non creano direttamente alcuna burocrazia, quindi nessun aggravio di costi per le aziende.

E' vero in parte, prendiamo comunque un altro esempio. I marchi. Anche in questo caso è una legge ad aver istituito la possibilità di proteggere un marchio, per far questo ha creato procedure per la sua registrazione e tutela. Ovvero burocrazia. Per eliminare la burocrazia occorrerebbe eliminare la legge, ovvero liberalizzare i marchi, con l'ovvia conseguenza che, senza tutele, nessuno investirebbe più in promozione e pubblicità per diffondere e far conoscere il proprio brand.

Gli esempi prospettati, ma se ne potrebbero fare molti altri, illuminano dunque sulla necessità di regole, per far funzionare il mercato in maniera equa e per far impedire che qualcuno si possa avvantaggiare con pratiche sleali o scorrette.

Purtroppo, come illustrato nel caso dei marchi, a una legge corrisponde spesso anche un certo tasso di burocrazia. Le due cose vanno di pari passo, nella maggior parte dei casi. Se le leggi sono necessarie lo è, quindi, anche la burocrazia, o meglio un certo tasso di burocrazia.

E qui nascono i dolori.

Qual'è il giusto tasso di burocrazia? E' facile, e anche ragionevole, immaginare la risposta: il minimo possibile.

Peccato che non sempre sia così, anzi. Anche quando la legge ha le migliori intenzioni di semplificazione, poi accade che la faccenda, in pratica, si complica parecchio.

Una legge introdusse la Dia, ovvero la dichiarazione di inizio attività. Doveva trattarsi di una semplificazione degli oneri per certe iniziative edilizie di minor entità. Silenzio assenso e un modulo da compilare, allegando qualche disegno tecnico. Semplice, chiaro e facile sennonchè, rispetto a queste previsioni, il numero di documenti da presentare e allegare si è via via ampliato, tanto che oggi, non vi è quasi più differenza tra una Dia e qualsiasi altra pratica edilizia.

Non è quindi la legge o la burocrazia ma la degenerazione del sistema a portare a un aggravio notevole, dovuto essenzialmente al numero spropositato di enti e uffici addetti a un determinato settore. E' chiaro che ognuno di questi vorrà dire la propria e inserirsi nell'applicazione della norma. Da qui il caos.

Non sono leggi e burocrazia i nemici dell'impresa ma un sistema statale troppo ramificato e complesso. Troppe teste a decidere, troppi uffici da accontentare, troppe bocche da sfamare con carte e moduli.

Per ridurre le esigenze di questo novello cerbero è inutile intervenire sul cibo: leggi e relativa burocrazia. Per ottenere qualche risultato occorre tagliare teste e fare in modo che non ricrescano.

Potrebbero interessarti

Editoriali

Le due manifestazioni degli agricoltori a Bruxelles: PAC, Mercosur e crisi dell’agricoltura

Il 18 dicembre nella capitale belga non è andata in scena un’unica manifestazione degli agricoltori ma due: una sfilata istituzionale e una rivolta sociale. Incontri al Parlamento e con la Commissione ma anche tafferugli e liquami versati in strada

19 dicembre 2025 | 14:40 | Alberto Grimelli

Editoriali

Ironia e fiducia: le carte dell'olio extravergine di oliva Toscano Igp in uno spot

L'olio Toscano Igp è "bono" certifica Drusilla Foer, testimonial d'eccezione di uno spot che riassume in 30 secondi tanti messaggi per un boost di vendite con l'olio "novo" e prima di Natale, nel momento in cui c'è maggiore propensione all'acquisto

17 dicembre 2025 | 16:00 | Giosetta Ciuffa

Editoriali

Ecco la vera offerta sull’olio extravergine di oliva che non puoi perdere: 1,5 euro/litro

Le promozioni in Grande Distribuzione tra 3,99 e 4,99 euro/litro sono ormai da dilettanti. Le vere offerte sull’olio corrono on line e le piattaforme cinesi iniziano a utilizzare l’extravergine come prodotto civetta. Ecco perché il prossimo Piano Olivicolo Nazionale è destinato al fallimento!

17 dicembre 2025 | 13:00 | Alberto Grimelli

Editoriali

Restituire valore all'olio extravergine di oliva per far salire il prezzo

Ecco poche azioni concrete per avviare un percorso di valorizzazione dell'olio extravergine di oliva nella Grande Distribuzione e nella ristorazione. Il tempo sta per scadere, prima che il sottocosto mascherato torni a dominare gli scaffali dei supermercati

05 dicembre 2025 | 16:30 | Anna Cane

Editoriali

L’olio di oliva costa più dell’extravergine sullo scaffale del supermercato

Archiviata la parentesi degli ultimi due anni, una grande occasione persa, tornano le offerte più pazze del mondo sugli scaffali dei supermercati nazionali: 5,32 euro/litro un olio di oliva a 3,99 euro/litro un olio extravergine di oliva

26 novembre 2025 | 12:00 | Alberto Grimelli

Editoriali

L'olio della terza varietà di olivo più diffusa al mondo rischiava di finire nell'illegalità: il caso Coratina

La lenta burocrazia per approvare la decisione del Comitato chimici del COI: la procedura scritta si stima richiederà quattro mesi. Siamo di fronte a un parametro chimico che un tempo serviva a proteggere dalle frodi, ma che ora viene utilizzato per abbassare i prezzi

24 novembre 2025 | 13:00 | Silvan Brun