Editoriali

TRIADI E TRIUMVIRATI

26 febbraio 2005 | Graziano Alderighi

Tre numero perfetto, tranne che in politica.

Un’invenzione tutta italiana, o meglio romana, quella del triumvirato.
Nella Roma antica, il triumvirato designava una magistratura collegiale composta da tre persone (in latino trium virorum, "di tre uomini").
I triumvirati più celebri furono quelli costituiti a fini politici in età tardo-repubblicana.
Il primo triumvirato rappresentò un accordo privato fra i tre principali personaggi della scena politica e militare del tempo: Cesare, Pompeo e Crasso.
Secondo triumvirato è il nome che gli storici danno all'alleanza stipulata tra Ottaviano, Marco Antonio e Lepido.
Accordi saldi, che pareva dovessero durare fino che morte non li rompesse. E proprio così accadde, dopo pochi anni cominciarono a guerreggiare. Partirono in tre, ma per arrivare a dare il nome a fenomeni di assolutismo.

La storia non ama il trio.
Altri Triumvirati rivoluzionari hanno avuto una vita ancora più breve e assai meno notorietà.
Durante la Rivoluzione francese il sodalizio tra Robespierre, Saint-Just e G.A. Couthon durò solo pochi mesi, ancor meno poterono godere del potere Mazzini, Armellini e Saffi durante l’effimera parentesi della Repubblica romana.

Anche in casa nostra i Triumvirati hanno vita breve.
Pareva che l’asse Berlusconi-Bossi-Fini, nato nella primavera del 1994, fosse solido, perchè basato su forti interessi economico-politici. Già nel dicembre l’intesa finì, ci fu la crisi di governo e si coniò una nuova parola: ribaltone. L’alleanza si è ricomposta solo quattro anni fa, chi la romperà la prossima volta?
Proprio il 1994 fu il culmine di una stagione unitaria tra Cgil, Cisl e Uil che poi andò lentamente verso la rottura. Cominciò l’epoca degli scioperi dissociati, se la Cgil mobilitava i lavoratori, gli altri restavano alla finestra. Cisl e Uil cercavano il dialogo col Governo e Confindustria, la Cgil rifiutava perfino di sedersi al tavolo delle trattative. Ora pare che i sindacati confederali si siano ricompattati, siano tornati a una politica comune, per quanto tempo?

In Europa è invece la volta dei Triumvirati variabili.
Si parla di un forte direttorio istituito tra Francia, Germania e Gran Bretagna che vorrebbe condizionare le scelte e gli indirizzi dell’intera Ue.
In politica estera le posizioni però divergono sostanzialmente. Ecco allora che la Spagna si insinua, diventando il quarto incomodo, scalzando il Regno Unito. Intanto altri Paesi, dalla Polonia al Lussemburgo, lavorano sottobanco per minare accordi trilaterali che escludono gli altri attori del Vecchio continente.
Si sa gli Stati hanno interessi, non amici. Quanto durerà quindi la Triplice Intesa del Terzio Millennio?

Secondo Elémire Zolla “le divisioni ternarie sono istruttive perché le triadi sono coppie congiunte dal bizzarro armonizzatore, dal briccone crepuscolare: il Terzo”.
E come è noto, il Terzo gode.
Ecco il destino del triumvirato.