Editoriali

Il mondo dell’olio ha fatto splash

14 maggio 2011 | Luigi Caricato

 

Chi mi conosce bene sa che sono molti anni ormai che mi dedico con grande passione e onestà intellettuale alla creazione di una sana e solida cultura dell’olio in Italia.

Non è stato facile.

Sui media si scriveva poco di olio, e quel poco molto spesso era inesatto, e talvolta veniva anche condito da gravi e imperdonabili errori.

Oggi, a distanza di tanto tempo, sono molto soddisfatto. Ho lavorato bene.

La mia parte l’ho fatta e continuerò a farla. Non desisterò.

Ho dedicato tante sane energie, pur di favorire un comparto senza voce, lasciato continuamente a se stesso. E l’ho fatto senza mai ricevere prebende da alcuno, e soprattutto senza sottrarre danaro alla collettività.

E’ inevitabile che pretenda risultati da chi invece, pur giovandosi di milioni e milioni di euro elargiti con eccessiva spensieratezza da mani colabrodo di politici dal basso profilo morale, ha prodotto solo fallimenti camuffati da buone intenzioni.

Io non ci sto. Non accetto una situazione così degradante. Non so voi.

Non sarebbe forse l’ora di imprimere una svolta e voltare pagina?

Nelle varie occasioni pubbliche cui partecipo (nonostante il veto posto nei miei confronti da alcuni soggetti poco raccomandabili), chiacchierando con le varie figure rappresentative del comparto ho notato un settore dell’olio disarmato, disunito e disciolto in lacrime. Incapace di reagire.

Ho incontrato imprenditori, economisti, giornalisti, rappresentanti del mondo politico e sindacale, di tutto e di più, figure le più diverse tra loro, e a tratti perfino folcloristiche nel loro modo di porsi e di interpretare la realtà, ma non ho trovato persone volitive, capaci di affrontare il delicato momento che stiamo attraversando.

Le poche persone sane e in grado di imprimere una svolta al settore vengono messe costantemente da parte, depotenziate pur di non nuocere agli interessi particolari cui più di qualcuno aspira, interessandosi soprattutto a spartirsi fondi pubblici piuttosto che a fare il bene del comparto.

Riflettete su tutti questi anni di spendierati bagordi. Che spreco di risorse finanziarie che sono confluite chissà dove! C’è da chiedersi come mai nessuno si sia mai indignato sui notevoli sprechi di danaro pubblico. Evidentemente tale silenzio si comprende per il fatto che tutti, in qualche misura, hanno avuto la propria fetta di guadagno personale, e così in tanti hanno chiuso gli occhi su tutto.

Si è fatto davvero il bene del comparto, con questo complice e colpevole silenzio?

Io, riflettendo sul mio impegno di tutti questi anni, ho notato che non è servito proprio a nulla. Ho prodotto tanto, in termini di apporti culturali e di informazione, ma a beneficio di chi se poi i diretti interessati non smuovono il proprio sedere per protestare?

In questi giorni sono stato a “Tutto Food” a Milano e ascoltando alcuni che ruotano nel mondo dell’olio, ho notato assenza di entusiasmo e tanta paura e disorientamento. Mancanza di coraggio, soprattutto. Mi è apparso davanti un mondo disgregato, incapace di guardare avanti, di scommettere su se stesso. Tutti si attendono qualcosa dall’alto: soprattutto danaro pubblico, illudendosi che si possano in tal modo risolvere i problemi più urgenti. Nessuno però che guardi dentro se stesso, per cercare idee e smuovere le acque paludose in cui ci si muove agitandosi senza rendersene conto.

Lo stato di perenne fragilità di chi ha a che fare con l’olio è soprattutto imputabile a una mancanza di strategia. La maggioranza degli imprenditori – salvo poche eccezioni – ha lo sguardo corto. In tanti si illudono di poter risolvere i problemi in cui il comparto si è cacciato pensando di soddisfare le esigenze immediate e più stringenti, quelle necessarie per tirare a campare nel breve termine, senza mai curarsi di pianificare il futuro con occhi nuovi.

Perfino alcuni recenti atti di cronaca nera di grande gravità sono passati sotto silenzio.

In Puglia, tanto per fare un esempio, la criminalità ha messo a segno diverse rapine con furti d’olio da centinaia di migliaia di euro e nessuno – dico: nessuno – che abbia nel frattempo preso posizione, reagendo con parole e atti concreti, chiedendo con determinazione conto alle forze dell’ordine sul perché qualcosa non abbia funzionato nel fronteggiare tale emergenza.

Si è assistito impotenti a rapine eclatanti e spettacolari, con mitra e fucili al seguito, senza che nessuno, tra i rappresentanti delle organizzazione di categoria, sia intervenuto per denunciare tali atti criminosi, prendendo posizioni nette e forti.

Vi rendete conto? Ma allora a che serve l’associazionismo? Solo ad attingere danaro della collettività per sperperarlo come finora si è fatto?

 

Potrebbero interessarti

Editoriali

Olio extravergine di oliva 100% italiano a 5,99 euro al litro: dolcetto o scherzetto?

Dietro le quinte dell’offerta Esselunga su olio extravergine di oliva nazionale a marchio Cirio. Una promozione di 14 giorni che ha fatto molto rumore nel settore. Ecco cosa si nasconde dietro al “sottocosto” più aggressivo dell’anno sul 100% italiano

26 giugno 2025 | 09:00 | Alberto Grimelli

Editoriali

Obiettivo terrorizzare i giovani sul vino: si apre la strada ai dealcolati

Il vino è un patrimonio culturale dell’umanità, dei figli di Dioniso e di Bacco in particolare, che lo hanno diffuso nel Mesiterraneo.Ma il mondo va in un'altra direzione: Bill Gates ha investito nel grasso del futuro, il “burro d’aria”, fatto a partire dall’anidride carbonica e acqua, senza ingredienti animali

23 giugno 2025 | 14:00 | Pasquale Di Lena

Editoriali

Meglio l'avocado dell'olio extravergine di oliva per l'estate: quando la moda influenza i consumi

Un veloce confronto tra olio e avocado vede il primo più calorico ma superiore in quanto a proprietà antiossidanti, ipoglicemizzanti, antibiotiche, anticancro e antinfiammatorie e il secondo un “superfood” saziante, nutrizionalmente completo e ricco di potassio

20 giugno 2025 | 14:00 | Giosetta Ciuffa

Editoriali

2045: la rivolta degli olivicoltori italiani…

Scattano le proteste e i picchettaggi davanti ai centri di distribuzione della Grande Distribuzione per l’invasione del nuovo olio extravergine di oliva sintetico, frutto dell’esperienza dei kit fai da te Made in Usa. Le quotazioni all’ingrosso tornano a 2 euro/kg

10 giugno 2025 | 11:00 | Alberto Grimelli

Editoriali

Al consumatore devi far sapere che l’olio lampante non è da bere

Striscia la Notizia ha grande risonanza quindi speriamo sempre che arrivi il momento in cui nessuno penserà che davvero sia una mossa intelligente acquistare olio in mezzo alla strada oppure a un prezzo irrisorio in negozio

06 giugno 2025 | 14:30 | Giosetta Ciuffa

Editoriali

Xylella fastidiosa non fa miracoli: distrugge e basta!

La Puglia olivicola non è un set cinematografico e la Xylella non è un antagonista da fiction, ma un patogeno che ha fatto strage vera. Basta a ricostruzioni fantasiose non basate sulla verità scientifica

24 maggio 2025 | 15:00 | Elio Menta

Commenta la notizia

Per commentare gli articoli è necessario essere registrati

Accedi o Registrati

Vincenzo Lo Scalzo

14 maggio 2011 ore 14:55

A Luigi un commento molto più serioso di quello appena scritto per il flash vegeteriano di Paola. Spero che non li abbia inviati l'un per l'altro!
Ci vedremo tra pochi giorni alla presentazione del 13° volume della collana Cultura e Cotlrura, di ART, a Budrio.
Nonostante il distacco generazionale capisco la tua delusione per il ruolo e la "MISSIONE" abbracciata in questo squarcio della tua vita. Ti posso dire - se ti fosse di aiuto - dirti che quarant'anni fa avevo appena deciso di ricominciare avendo dedicato me stesso, la mia passione per la scienza e la tecnologia per il progresso della società civile che mi aveva portato ad isolarmi dal mondo economico delle iniziative che avrebbero portato avanti un contributo positivo alla vitalità italiana nel consesso mondiale. Era legata alle tecnologie delle fibre e dei derivati tessili moderni, i cui sviluppi si prestavano a collidere con i programmi di rivitalizzazione economica delle aree meno sviluppate del sud, nel caso specifico la Sardegna.

Ebbene divenne uno dei buchi più importanti del Campidano e della costa industriale di Olbia e Siniscola, dell'occupazione di migliaia di addetti, di resa del privato (più per ingordigia che per demerito) e alla disfatta di una scelta infelice di tecnologia che il gruppo industriale d'immagine internazionale abbia tentato di ricuperare industrialmente dopo l'insuccesso sul mercato della sua ultima diversificazione di tipologia di fibre in Lombardia. Una dopo l'altra le realtà furono inaugurate e si misero in contrapposizione di obiettivi, poi passarono allo smantellamento... Non poco: a Villacidro quasi un milione di mq, a Olbia e Siniscola alcune decine di migliaia di mq...
Dalle stelle al biberon. Cambia scenario e ripresi piena fiducia dopo alcuni anni convincendo Nino Rovelli - ma solo per alcuni anni - a rinunciare a un analogo progetto sempre in terra Sarda, bloccato ma ripreso per insistenze di strategia nazionale falsamente orientata a fine anni '70. Il naufragio dopo dieci ani fu ancora più disastroso economicamente e in termini di occupazione, ma in Sardegna c'erano più ovini in grado di fornire fibre naturali che abitanti in grado di gestire impianti di produzione di fibre sintetiche. Tutta la chimica nazionale ne fu scossa. Le fibre crollarono, e con loro tanta conoscenza e scienza dell'industria tessile a valle, particolarmente nel triangolo lombardo, ad esclusione di un gruppo rimasto tra i leaders mondiali. E' Il gruppo Radici. Era partito alle stesse date, con una passione e con mezzi più convincenti di quelli originali dei fratelli Beretta.

Detto questo, ricominciando una nuova avventura, ho costruito la divisione SIR dedicata alle gomme sintetiche, dalla meta anni '70, decimata a metà anni '80 ma che ancora oggi ospita il gioiello dell'impianto, processo e prodotto delle gomme nitriliche, il cui competitor più illustre e titolato è tuttora Bayer (Oggi Lanxess). L'ho cavalcato rappresentando anche obiettivi di tutta l'industria europea del settore per due anni, in piena debolezza commerciale comunitaria rispetto all'aggressività di prezzi dei paesi oltrecortina e l'appoggio "caché" del progetto della Germania Unita.

Anche questo entusiamo è stato gelato dalla generazione di nuove società industriali, nuove maggioranze, nuove strategie: ENOXY, ENICHEM, stato, joint venture internazionali. Alcune chicche di sviluppo scientifico e industriale sono rimaste da quegli anni nei cassetti di imprenditori minori di dimensione e mercato (In Svezia, Superfosfat. In Italia SIR. Tanti altri esempi da UK alla Svizzera) che oggi non avrebbero bloccato l'investimento. EFTA e CE erano contrapposte, per dimensione di mercato troppo piccola della Svezia e dominanza English nella zona a libero scambio da una parte. Nelle CE manca la Svizzera, amcora indipendente. Oggi si presenta nuova situazione di opportunità e sviluppo nel settore delle fibre strutturali di Carbonio, che nascono da precursori di fibre acriliche - da poliacrilonitrile. Le tecnologie di filatura erano di ingegneria tedesca giapponese e dopo cinquant'anni continuano ad essere di tecnologia tedesca a tutt'oggi, anzi, di più. Ma lo sviluppo è diverso, innovativo: dall'aeronauta allo sport ora si tratta dell'auto, non di Formula, ma dopo cinquant'anni, di grande serie!

E' una scommessa in corso. Cosa c'entra?
L'olio tradizionale vergine, lampante, extra vergine, d'oliva è la regina dell'energia e del condimento più antico dell'alimentazione umana. La sua conoscenza scientifica, tecnologica, agronomica, dei caratteri e delle caratteristiche di competitività è TESORO dell'umanità. Se oggi come ieri ha affrontato ere di concorrenza dominante di derivati da risorse vegetali di altra specie e da risorse animali mantenendo la sua integrità morale e sostanziale, la capacità di fare fronte ancora alla concorrenza spietata si avvale del'intelligenza e della coscienza che il mercato deve riconoscere alla sua qualità intrinseca, come quella di una lana per le sue applicazioni, come quella di un cotone.

Gli oppositori alla sua vitalità e alla sua presenza "AL VERTICE DELLA QUALITA'" non hanno scampo all'effetto boomerang degli scenari di catastrofi economiche e finanziarie prospettate. Può darsi che cambi la proprietà, ma i contenuti sono radicati nelle conoscenze e abitudine dell'umanità, in continua crescita. Pertanto trovo sufficiente motivo di stimolare la CONTINUITA DELLA TUA MISSIONE e la tenacia di STIMOLARE OPINIONE PUBBLICA, CONSUMATORI, PRODUTTORI ED AUTORITA' riconoscere IL VANTAGGIO GRATUITO DI AVERE TEATRO NATURALE a monitore dell'etica, della correttezza, della fedeltà alla missione del GRUPPO DI PRODUZIONE ITALIANO DI OLI D'OLIVA, con un occhio attento allo sviluppo, alle strategie, alle competitività, al successo per un suo OBIETTIVO APPREZZAMENTO.

Il commento è personale, ma solo se lo ritenessi utile al sostegno di TEATRO NATURALE te ne consentirei la pubblicazione al momenti in cui tu ritenga opportuno, anche sforbiciata dalla mi storia di vita esposta a regolari debolezze a fattori esterni dominanti.

Per questo mi sono divertito di più a leggere e commentare il flash - comunque serio - di Paola!

Buon week end,e arrivederci a Budrio lunedi!

E. LS:








GIOVANNI PASSERI

14 maggio 2011 ore 09:02

Ci sono troppi "Io" !