Editoriali
QUELLO CHE MANCA
06 novembre 2004 | Maria Carla Squeo
Il futuro in agricoltura non è facile. Lo dimostrano le tante allarmanti dichiarazioni che compaiono in ordine sparso sui vari quotidiani a nome di alcune organizzazioni di categoria. Così, tra lâaltro, un recente dispaccio della Confederazione italiana agricoltori: âè grave emergenza: crollo dei prezzi, oneri sociali asfissianti, prodotti invendutiâ. Toni apocalittici che non lasciano presagire nulla di buono, quasi fossimo giunti alla fine del mondo e ben poco tempo resti ormai da vivere. Insomma, è come sempre la solita storia. Quasi una nenia continua. Un lamento infinito che potremmo dire oramai inarrestabile, senza più possibili soluzioni. Non câè più spazio per la speranza. A questo punto perché allora non abbandonare le campagne al proprio destino? Già ci pensa la natura, in parte; quando questa si ribella con il drastico mutamento del clima, e presto ci renderemo conto di quanto sia sul serio difficile far fronte alle vere emergenze. Dimenticheremo presto i lamenti pur motivati di oggi, per rinnovarli con i lamenti di domani, altrettanto seri. Non cambierà nulla, però. Sono decenni e decenni di insoddisfazioni che si accumulano. Sono insoddisfazioni irrisolte, incalzanti e mai chetate. Pare non vi siano orecchie pronte a udire. Infatti si nota una scarsa sensibilità verso le problematiche agricole. Per questo è pienamente legittimo il senso di scoramento che pervade gli animi degli agricoltori. Il disinteresse delle Istituzioni è grande, non meno di quanto si dimostrino parimenti estranei gli stessi agricoltori ai problemi che li affliggono. Ecco perché le lamentazioni hanno poco senso oggi, quando sono possibili delle nuove soluzioni, più vincenti rispetto al passato. Manca una risposta culturale ai problemi di ieri e di oggi. Se solo il mondo rurale si rendesse consapevole del proprio ruolo allâinterno della società inizierebbe a cambiare qualcosa. Invece câè un rifiuto da parte del mondo contadino a occuparsi di se stesso e di ciò che lo affligge. Preferisce continuare con i lamenti inutili e improduttivi. Pensiamo solo a qualcosa di banale, ma non certo meno significativo. Il fatto stesso che la Rai, la televisione pubblica italiana, si dimostri ben lontana dalle esigenze degli agricoltori senza che questi si ribellino, è una chiara dimostrazione di quanto siano totalmente estranei gli agricoltori alle proprie sorti. Questi, pur collocati allâinterno di una società mediatica in cui lâimmagine conta più dei contenuti, rinunciano volentieri a un proprio legittimo spazio di rappresentanza, riservato invece a tutte le altre categorie. Si pensi solo alla banalissima e inquietante trasmissione âLinea verdeâ, del tutto sottratta a unâutenza agricola. Vi siete chiesti cosa stiano a fare pseudo-conduttori alla maniera di Paolo Brosio? Da qualche tempo âLinea verdeâ è uno spazio inutile, un misto tra il bucolico-trash e lâeco-insipienza. E gli agricoltori, che fanno? Niente, non si curano di nulla. Se ne stanno zitti. Non protestano davanti ai cancelli della Rai. Quello che manca è un senso di appartenenza. E pure lâorgoglio. Gli agricoltori sono una razza di umani a parte, conoscono solo la fatica e i piedi messi in faccia. Câè chi profitta di loro con spavalderia, calpestandone i diritti e turlupinandoli da mane e sera, gonfi di soddisfazione. Contenti loro, spazio e tempo per i lamenti di certo non mancheranno. Buona fortuna, allora, cari agricoltori. Continuate pure a lamentarvi, perché in questo atteggiamento siete molto bravi.
Potrebbero interessarti
Editoriali
Olio extravergine di oliva 100% italiano a 5,99 euro al litro: dolcetto o scherzetto?

Dietro le quinte dell’offerta Esselunga su olio extravergine di oliva nazionale a marchio Cirio. Una promozione di 14 giorni che ha fatto molto rumore nel settore. Ecco cosa si nasconde dietro al “sottocosto” più aggressivo dell’anno sul 100% italiano
26 giugno 2025 | 09:00 | Alberto Grimelli
Editoriali
Obiettivo terrorizzare i giovani sul vino: si apre la strada ai dealcolati

Il vino è un patrimonio culturale dell’umanità, dei figli di Dioniso e di Bacco in particolare, che lo hanno diffuso nel Mesiterraneo.Ma il mondo va in un'altra direzione: Bill Gates ha investito nel grasso del futuro, il “burro d’aria”, fatto a partire dall’anidride carbonica e acqua, senza ingredienti animali
23 giugno 2025 | 14:00 | Pasquale Di Lena
Editoriali
Meglio l'avocado dell'olio extravergine di oliva per l'estate: quando la moda influenza i consumi

Un veloce confronto tra olio e avocado vede il primo più calorico ma superiore in quanto a proprietà antiossidanti, ipoglicemizzanti, antibiotiche, anticancro e antinfiammatorie e il secondo un “superfood” saziante, nutrizionalmente completo e ricco di potassio
20 giugno 2025 | 14:00 | Giosetta Ciuffa
Editoriali
2045: la rivolta degli olivicoltori italiani…

Scattano le proteste e i picchettaggi davanti ai centri di distribuzione della Grande Distribuzione per l’invasione del nuovo olio extravergine di oliva sintetico, frutto dell’esperienza dei kit fai da te Made in Usa. Le quotazioni all’ingrosso tornano a 2 euro/kg
10 giugno 2025 | 11:00 | Alberto Grimelli
Editoriali
Al consumatore devi far sapere che l’olio lampante non è da bere

Striscia la Notizia ha grande risonanza quindi speriamo sempre che arrivi il momento in cui nessuno penserà che davvero sia una mossa intelligente acquistare olio in mezzo alla strada oppure a un prezzo irrisorio in negozio
06 giugno 2025 | 14:30 | Giosetta Ciuffa
Editoriali
Xylella fastidiosa non fa miracoli: distrugge e basta!

La Puglia olivicola non è un set cinematografico e la Xylella non è un antagonista da fiction, ma un patogeno che ha fatto strage vera. Basta a ricostruzioni fantasiose non basate sulla verità scientifica
24 maggio 2025 | 15:00 | Elio Menta