Editoriali

Devi morire!

04 dicembre 2010 | Alberto Grimelli

Tu, piccolo agricoltore che stai leggendo, sappi che devi morire!
Non di morte fisica sto parlando ma certo di morte imprenditoriale.

Da contadino ti hanno elevato a imprenditore agricolo ma la tua situazione non è cambiata.
In seminari, giornate di studio, convegni ti dicono “piccolo è bello” ma i tuoi conti non tornano.

I politici ribadiscono la tua importanza, per la salvaguardia del territorio e del paesaggio, ma i contributi stanno diminuendo mentre la burocrazia, per ottenere questi pochi soldi, aumenta.

Ti stordiscono con slogan: “certificazione”, “qualità”, “farmer market”, ti chiedono investimenti ma al tempo stesso di ridurre i costi di produzione e razionalizzare le spese.
Ti chiedono di vendere in Italia, possibilmente a Km0, ma anche di esportare.

Il mercato non mente.
I prezzi calano, fatichi a vendere e a incassare.
I tuoi prodotti di qualità piacciono più nei sondaggi che non sugli scaffali dei negozi.

Ora la nuova parola d'ordine è “aggregarsi”, “fare sistema”, “unirsi”. Lo strumento principe e principale è quello cooperativo ma anche i conti delle cooperative non sempre tornano e anche queste devono, a loro volta, aggregarsi per sopravvivere, non per pagare adeguate e sufficienti remunerazioni ai soci.

E' la crisi ma è anche la frammentazione del nostro sistema fondiario, troppo spezzettato.
Bisogna favorire la creazione di aziende agricole più grandi, di dimensione europea, se non fosse che la quotazione dei nostri terreni agricoli sono tanto alti che gli investimenti richiesti sono improponibili e inavvicinabili per te piccolo agricoltore.

Alla ricerca di altre vie e altre strada guardi con speranza alle agrobioenergie ma mancano strutture e infrastrutture, accordi e le possibili remunerazioni sono volatili, sempre col rischio che qualche carico di olio di palma e cippato proveniente dall'estero sia più conveniente di quello che sei in grado di produrre di più.
Il fotovoltaico? Giammai, un pugno nell'occhio per il paesaggio italiano e un consumo di terreno agricolo per un periodo di tempo troppo lungo.

La tua è una lenta agonia, ben conscio che la diagnosi è infausta.
E allora non ti resta che morire, circondato dai soliti pianti di coccodrillo, ma ben sapendo che dell'agricoltura non gliene importa niente a nessuno.

Potrebbero interessarti

Editoriali

La grande squadra del vino italiano

Tornando a viaggiare ed a fare promozione, posto all’attenzione della Fidal e della sua Casa Italia Atletica, il primo impegno è stato quello di attivare le sinergie come quelle messe in campo nei nove anni di promozione, in Italia, e nel mondo, con L’Enoteca italiana di Siena

08 agosto 2025 | 10:00 | Pasquale Di Lena

Editoriali

Grazie ai dazi di Trump anche nuove opportunità di promozione e comunicazione

Dal 7% della quota di mercato in Canada che l’Italia dei vini  allora, deteneva con prodotti, nella generalità dei casi, scadenti, è passata, agli inizi del terzo millennio, a oltre il 30%, soprattutto grazie a una forte spinta iniziale nel campo della comunicazione

01 agosto 2025 | 12:00 | Pasquale Di Lena

Editoriali

L’olio d'oliva non lo fa il frantoio, ma si fa con il frantoio

Il frantoio va utilizzato e inteso quasi come uno strumento musicale che ha i suoi accordi da tarare a seconda della varietà delle olive e del loro grado di maturazione. Superiamo gli anacronismi del passato: l'olio non si compra più nell'elaiopolio

25 luglio 2025 | 12:00 | Giulio Scatolini

Editoriali

Addio cara Aifo: manca una proposta politica olearia che guardi al futuro

Niente confronto e nessuna visione: la storica associazione dei frantoiani olearia avrebbe bisogno di un radicale rinnovamento. Il passo indietro come Presidente dei Mastri oleari e da Aifo 

21 luglio 2025 | 11:00 | Giampaolo Sodano

Editoriali

Difenderci dall’olio di oliva che sa di pipì di gatto: la scelta a scaffale

Fino a un paio d’anni fa il 75% dell’olio di olvia consumato in Italia era venduto nella GDO. E gran parte di quell’olio aveva un denominatore comune: il sentore di “pipì di gatto”

18 luglio 2025 | 12:00 | Piero Palanti

Editoriali

Olio extravergine di oliva 100% italiano a 5,99 euro al litro: dolcetto o scherzetto?

Dietro le quinte dell’offerta Esselunga su olio extravergine di oliva nazionale a marchio Cirio. Una promozione di 14 giorni che ha fatto molto rumore nel settore. Ecco cosa si nasconde dietro al “sottocosto” più aggressivo dell’anno sul 100% italiano

26 giugno 2025 | 09:00 | Alberto Grimelli