Editoriali

Quando è buono è buono!

27 novembre 2010 | Gualtiero Marchesi

Gualtiero Marchesi

Ieri torno a casa e Maia, la collaboratrice che vive con noi, mi fa trovare sul tavolo un peraski e una katleti, un piccolo pane di farina, patate e cipolla, lucido e giallo come un lingotto insieme a delle polpettine: dischetti bruni che assomigliano a prima vista ai classici mondeghili milanesi, le polpette contadine, fatte con gli avanzi.
Polpette sovrane, quindi.

Maia è nata in Georgia, ex provincia sovietica, e quel pane e quella polpetta hanno una carica al tempo stesso esotica e nostrana.
Perché?

Perché forse esiste una circolarità di sapori e una maestria universale nel trasformare le risorse in cibo, capaci entrambi di abolire le distanze e i pregiudizi.

Certo è che quel panino povero e straordinario era buonissimo, croccante fuori e morbido dentro fino a sciogliersi in bocca, mentre le polpette avevano la giusta pastosità.

L’amore per la materia, il senso della tradizione che vale poco senza la curiosità mi spingono a dire che quando una cosa è buona è buona.


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