Economia

Il prezzo dell’olio di oliva al 21 novembre: ribassi in Puglia sotto i 7 euro/kg e stabile l’extravergine in Sicilia sopra i 9 euro/kg

Il prezzo dell’olio di oliva al 21 novembre: ribassi in Puglia sotto i 7 euro/kg e stabile l’extravergine in Sicilia sopra i 9 euro/kg

Mentre la Spagna continua con l’altalena e scambi ai minimi da settimane, in Italia sembra esistere un mercato in Puglia e Calabria e un altro nel resto d’Italia. Scambi fino a 6,8 euro/kg per l’extravergine a Bari mentre in Sicilia resta a 9,65 euro/kg. In Spagna quotazioni a 4,8 euro/kg ma bassi scambi

21 novembre 2025 | 12:00 | T N

E’ un momento del mercato dell’olio di oliva da vivere col fiato sospeso.

La speculazione sta colpendo nel barese molto intensamente. Già a maggio era noto che la Grande Distribuzione voleva l’olio italiano a 5,99 euro/kg a ad Anuga di Colonia a inizio ottobre circolava la voce che l’extravergine italiano sarebbe stato portato a 6 euro/kg.

Oggi gli ultimi scambi al ribasso registrati di inizio settimana segnano quotazioni di 6,8-6,9 euro/kg per olio extravergine di oliva nel barese, anche se cisterne sono state vendute anche a prezzi sopra gli 8,5 euro/kg. Quasi che ci fossero mercati paralleli: uno per l’olio vero e di buona/ottima qualità e uno per l’olio (di carta?) per condizionare il mercato al ribasso.

Si vocifera, infatti, che da qualche frantoio nel barese siano partite cisterne semivuote per il nord. Semivuote nella realtà ma piene da documenti di trasporto. E il vuoto sarebbe colmato a destinazione da extravergini spagnoli o tunisini fatti arrivare tramite triangolazioni in Italia.

Che il mercato sia molto molto strano, con troppe anomalie, lo testimonia anche il fatto che, secondo IsmeaMercati al 18 novembre i prezzi dell’olio extravergine di oliva a Palermo erano di 9,65 euro/kg e a Trapani di 9,9 euro/kg, invariati da settimane. Il contagio della tendenza ribassista, insomma, si è fermato allo stretto di Messina.

Ora in Puglia vi sarà uno stop alle contrattazioni per qualche giorno per via delle piogge che stanno frenando la raccolta delle olive. Può essere un tempo utile per una riflessione sulle storture del mercato e rivedere un po’ le quotazioni ma anche per organizzare i controlli laddove servono.

Intanto anche in Spagna si sta vivendo un momento di mercato col fiato sospeso. Scambi alla metà dei volumi usuali, quando invece iniziano ad arrivare i primi volumi importanti nelle cooperative, e prezzi che registrano una forte altalena per vergine e lampante, ma anche una stabilità per l’extravergine di oliva.

L’olio extravergine di oliva, secondo Poolred, al 21 novembre quota 4,8 euro/kg, appena sotto la quotazione di 4,9 euro/kg dell’11 novembre. Ma gli scambi di extravergine sono oggi residuali rispetto a quelli di vergine e lampante.

L’olio vergine, nella terza settimana di novembre, ha registrato un boom, tornando sui livelli del 3 novembre, a 3,725 euro/kg.

L’olio lampante, invece, continua la sua altalena 3,46 euro/kg al 21 novembre.

Oggi dalla Tunisia stanno arrivando prevalentemente carichi di olio lampante e vergine di oliva, sia a Barcellona sia via Gibilterra, con gli arrivi dei grossi volumi che condizionano anche gli scambi interni in Spagna. Aumentando le disponibilità, diminuiscono le trattative di oli spagnoli, con decremento anche dei prezzi. Al diminuire dei flussi riprendono gli scambi interni. Tutto questo a testimonianza di come le importazioni dalla Tunisia possano condizionare il mercato.

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