Cultura
L'olivo nell'ostico e inospitale deserto del Negev
I Nabatei si stabilirono in queste aree per presidiare le rotte commerciali con l'India e a testimonianza di questa cività le centinaia di olivi che ancora oggi esistono intorno ai resti archeologici di questo luogo arido
03 ottobre 2019 | Vilar Juan
Il deserto del Negev si trova nel sud di Israele. La sua forma ricorda quella di un triangolo rovesciato, il cui vertice si trova sulla costa del Mar Rosso. È la più grande struttura craterica nonmeteorica della Terra.
Essendo un deserto, è considerato inospitale, poiché le precipitazioni sono scarse e le temperature superano i 50°C. Questo è il motivo per cui molte civiltà non l'hanno considerato fattibile da esplorare.
Nonostante questa inospitalità, ci sono prove che questo deserto fu occupato durante il periodo nabateo (dal III al I secolo a.C.). I Nabatei si stabilirono nelle zone vicine alle rotte commerciali dell'epoca dall'India, dall'Arabia e dal Mar Morto. Ne è prova l'antica città di Shivta, dove terminava la via delle spezie, conquistata dai Romani. In seguito, i Bizantini crearono un luogo sofisticato e fiorente, sviluppando sistemi di stoccaggio e distribuzione dell'acqua attraverso la costruzione di canali e dighe. Approfittarono del ripido deflusso attraverso le colline sassose e le terrazze che favorirono lo sviluppo dell'agricoltura. Pertanto, Shivta è considerata una colonia di agricoltori che sono riusciti a fiorire nel cuore dell'arido deserto del Negev.
Testimonianza e prova di questa fiorente civiltà sono le centinaia di ulivi che ancora oggi esistono intorno ai resti archeologici di questo luogo arido. Questi olivi ci ricordano il paradiso che un tempo esisteva qui migliaia di anni fa. Si tratta di un residuo culturale dell'antica agricoltura. Molti di questi olivi, abbandonati secoli fa, sono sopravvissuti nonostante le condizioni quasi abitabili in cui si trovano.
Un gruppo di archeologi, scienziati e ricercatori dell'Università di Tel Aviv hanno messo a punto un piano di salvataggio per salvare questi leggendari ulivi, ripristinando i canali e i sistemi di irrigazione che sono stati messi in atto in epoca bizantina. Questo, insieme all'amore da cui è nato questo progetto, salverà questi antichi alberi che hanno resistito così tanto nella loro storia in questo luogo estremamente arido.
Potrebbero interessarti
Cultura
L’olivo, da simbolo di pace a elemento di interior design
Il 26 novembre si celebra la Giornata mondiale dell'olivo, una pianta che produce olive, olio d’oliva ma è anche carica di forte simbolismo. Oggi la sfida è dare un senso di contemporaneità e futuro, anche pensando a nuovi ruoli e soluzioni, come l’architettura d’interni
26 novembre 2025 | 09:00
Cultura
Dumbo Film Festival di New York: identità e memoria attraverso il cibo
La collaborazione tra il festival e Certified Origins nasce dalla volontà di valorizzare storie legate ai principi fondanti della dieta mediterranea – semplicità, stagionalità, origine e sostenibilità – in un momento in cui negli Stati Uniti cresce l’attenzione verso un’alimentazione più genuina e consapevole
23 novembre 2025 | 15:00
Cultura
Focaccia: una tradizione culinaria neolitica risalente a 9.000 anni fa
Durante il tardo Neolitico, tra il 7000 e il 5000 a.C., le comunità completamente agricole nella regione del Vicino Oriente, svilupparono una complessa tradizione culinaria che includeva la cottura di grandi pagnotte di pane e focacce
23 novembre 2025 | 12:00
Cultura
L'olio di oliva tunisino già sulle tavole degli Antichi Romani
Il secondo frantoio romano più grande dell'impero è nella regione di Kasserine, in Tunisia: un monumentale torcularium composto da dodici presse a trave. Fece della Tunisia il principale fornitore di olio di oliva per Roma antica
20 novembre 2025 | 16:15
Cultura
La storia è un frantoio leonardesco, il presente è innovazione e qualità
La sfida per l’oleoturismo è far convivere la storia e il suo fascino romantico, con le moderne esigenze di avere un olio di qualità, con impianti olearia adeguati, capaci di ottenere extravergini fruttati, amari e piccanti
08 novembre 2025 | 15:00 | Giosetta Ciuffa
Cultura
Scivoliamo nell'erotismo dell'olio di oliva: ecco l'olio osceno
Esistono cinquanta sfumature di verde? E' uno spreco utilizzare i super profumatissimi oli extravergini in modo alternativo? Provateci e sarete assaliti da dubbi amletici, ma soprattutto da incertezze erotico sensoriali
07 novembre 2025 | 12:00