Legislazione 01/12/2017

La riforma dei reati agroalimentari passa il vaglio del governo

La riforma dei reati agroalimentari passa il vaglio del governo

Nel disegno di legge, che difficilmente potrà essere varato dal Parlamento, il cibo non è più solo alimento ma parte irrinunciabile della cultura di territori, delle comunità locali e dei piccoli produttori locali. Inasprimento per le sanzioni già in vigore su origine geografica e modalità di produzione


Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro della giustizia Andrea Orlando, ha approvato un disegno di legge che introduce nuove norme in materia di reati agroalimentari.

Il disegno di legge interviene principalmente su due fronti:

- la tutela della salute pubblica, attraverso una chiara delimitazione della categoria dei reati di pericolo contro la salute;
- il contrasto delle frodi in commercio di prodotti alimentari, sia sotto il profilo sanzionatorio, sia sotto il profilo dell’estensione della sfera repressiva, in modo da tutelare la "lealtà commerciale" e da colpire, con maggiore efficacia, le organizzazioni complesse e la responsabilità delle persone giuridiche.

Il testo mira a incidere, in particolare, nell’ambito alimentare, colmando le attuali lacune della legislazione penale e sanzionando in modo specifico le vere e proprie frodi nei confronti del consumatore finale, tenendo conto del valore prioritario assunto dalla "identità" del cibo quale parte irrinunciabile della cultura di territori, delle comunità locali e dei piccoli produttori locali, che definiscono, in sostanza, il "patrimonio alimentare".

Il disegno di legge tiene conto, in tal senso, del fatto che la maggior parte delle frodi riguarda le caratteristiche intrinseche degli alimenti, come l’attestazione di conformità a specifiche modalità di produzione (tra le quali quella "biologica") o la loro origine geografica, e prevede pertanto un inasprimento delle sanzioni già in vigore in materia.

Vengono così introdotti nuovi reati che vanno dal "disastro sanitario" (che punisce avvelenamento, contaminazione o corruzione di acque o sostanze alimentari con possibile diffusione di pericoli per l’utente) fino all’"omesso ritiro di sostanze alimentari pericolose" dal mercato quando ciò possa arrecare lesioni gravi o morte e quando da tali condotte possa scaturire il pericolo che situazioni analoghe possano mettere in pericolo la salute pubblica.

Inoltre nasce il reato di "agropirateria", che punisce la vendita di prodotti alimentari accompagnati da falsi segni distintivi o da marchi di qualità (Dop e Ogp) contraffatti e prevede delle aggravanti in caso di falsi documenti di trasporto o di simulazione del metodo di produzione biologica.

Infine, vengono per la prima volta introdotte sanzioni mirate nei confronti della produzione e commercializzazione di alimenti che, tenuto conto della dimensione all’ingrosso dell’attività illecita, anche organizzata, non sono capaci di produrre un pericolo immediato e imminente, ma manifestano la propria pericolosità nel medio e lungo periodo e in via del tutto eventuale. Allo stesso modo, vi è la previsione di sanzioni per l’omesso ritiro di alimenti pericolosi per la salute.

Plauso per il via libera al provvedimento anche da parte del Ministro dell'agricoltura, Maurizio Martina: "con il via libera al disegno di legge contro i reati agroalimentari, frutto del lavoro della Commissione guidata dal Presidente Giancarlo Caselli, l’Italia propone un modello nuovo di contrasto al crimine in questo settore strategico. L’agropirateria diventa reato, le frodi commesse dalle organizzazioni mafiose vengono punite più duramente, la tutela della salute dei consumatori si rafforza. Dopo la legge contro il caporalato, serve una svolta per la massima legalità nella filiera del cibo. Questa legge può dare un contributo decisivo."

 

di T N