L'arca olearia

Guida per la lotta alla mosca dell’olivo a settembre e ottobre

Guida per la lotta alla mosca dell’olivo a settembre e ottobre

Ci avviciniamo alla raccolta delle olive ma le condizioni meteo favoriscono gli attacchi di mosca dell’olivo, con potenziali gravi danni sulla qualità dell’olio. Ecco gli strumenti di difesa in biologico e integrato

23 settembre 2025 | 14:00 | R. T.

La mosca dell’olivo sta tornando a fare capolino negli oliveti italiani dopo un periodo di relativa tranquillità durante l’estate, complice il gran caldo della metà di agosto.

Gli attacchi tardivi di Bactrocera oleae, insieme con quelli anticipati, sono i più pericolosi. Mentre quelli a luglio, se non controllati, rischiano di creare bacini di popolazione molto pericolosi, gli attacchi tardivi sono pericolosi soprattutto per la qualità dell’olio di oliva.

Con condizioni meteo favorevoli, temperature medie di 25-26 gradi e tassi di umidità al 70-80%, il ciclo della mosca dell’olivo si può compiere in 12-14 giorni. Un tempo molto breve che può vanificare gli sforzi di buone pratiche agronomiche durante l’anno. In vari areali olivicoli, specie del centro nord, si registrano tassi di infestazione superiori al 20%, soglia critica per ottenere un olio extravergine di oliva di buona qualità.

E’ evidente che un intervento tempestivo, nel caso di attacchi tardivi di mosca dell’olivo, è indispensabile, ma quali strumenti si hanno a disposizione?

Lotta integrata contro la mosca dell’olivo a settembre e ottobre

Chi è in regime di lotta integrata dell’olivo ha a disposizione due fitofarmaci ovo-larvicidi: acetamiprid (Kestrel ed Epik) e flupyradifurone (Sivanto).

I tempi di carenza, ovvero i tempi dal trattamento al momento in cui si possono raccogliere le olive con una residualità inferiore ai limiti di legge, è di 7 giorni per il Kestrel, 14 giorni per il Sivanto e 21 giorni per l’Epik. Il rispetto dei tempi di carenza è obbligatorio e va considerato nell’ambito della pianificazione delle operazioni di raccolta.

Va però anche considerato, per chi esporta negli Stati Uniti, che il rispetto dei tempi di carenza potrebbe non essere sufficiente ad avere una residualità nell’olio extravergine di oliva al di sotto dei limiti di rilevabilità. In questo caso è bene prendere in considerazione tempi di carenza da 25 a 30 giorni.

Va infine ricordato che i prodotti considerati sono ovo-larvicidi, con la massima efficacia proprio sulle uova. Un contenuto di umidità delle olive molto alto, quindi una diluizione forte del prodotto, ne diminuisce l’efficienza. In prossimità delle piogge autunnali, quindi, l’effetto di questi prodotti potrebbe essere inferiore che durante l’estate. Allo stesso modo il tempo di efficacia del prodotto, normalmente di 7-10 giorni dal trattamento, potrebbe diminuire, rendendo indispensabile un’attenta valutazione del miglior momento di intervento.

I nuovi principi attivi ovo-larvicidi contro la mosca dell’olivo non solo dimostrano un’efficacia più bassa verso stadi preimaginali avanzati, come larve di II età, ma anche tempi di efficacia limitati. Trattamenti preventivi, come era uso fare col dimetoato, sono impossibili stante le formulazioni disponibili.

Lotta biologica contro la mosca dell’olivo a settembre e ottobre

I metodi di lotta contro la mosca dell’olivo in biologico sono essenzialmente due: adulticida e repellente.

Non esistono principi attivi autorizzati in biologico con effetto ovo-larvicida. L’unico fu il rotenone, anni fa, ma revocato. Si stanno conducendo esperienze su distillato di legno, aceto di legno, estratti di senape, Beauveria bassiana, fomulati citrotropici di rame e altri. Gli effetti reali sono molto discordanti e dipendono fortemente dalle condizioni meteo, dallo stato nutrizionale e idrico dell’oliva e dell’oliva e da vari altri fattori, incluso il livello di popolazione/infestazione da fronteggiare. In generale infestazioni oltre il 5-8% vengono controllate con difficoltà da questi sistemi di lotta, specie se attuati in maniera spot e non sistemica.

Tra i sistemi repellenti dobbiamo considerare le polveri di roccia, come zeolite e caolino, difficilmente utilizzabili durante l’autunno per via della maggiore frequenza delle piogge e quindi un più alto rischio di dilavamento, che obbligherebbe a ripetere il trattamento. Va anche considerato che non tutti i frantoi hanno sistemi di lavaggio delle olive tanto efficienti da pulire efficacemente e totalmente i frutti prima della frangitura. Zeolite e caolino tendono poi a imbrattare le macchine, per cui non sempre vengono accettate volentieri dai frantoi.

I metodi adulticidi contemplano l’uso di Spinosad (Spyntor Fly) e di Cyazypyr (Exirel Bait). Il meccanismo d’azione è lo stesso: attract&kill. Attrazione mediante attrattivi alimentari, con il principio attivo che agisce per contatto sull’adulto. Le frequenti piogge tendono a dilavare il prodotto, diminuendo l’efficacia. Anche in caso di basse temperature, sotto i 20 gradi, l’efficacia del prodotto diminuisce poiché cala la volatilità dell’esca alimentare, quindi la capacità di attrazione nei confronti della mosca dell’olivo. In caso di utilizzo di questi prodotti in autunno, quindi, bisogna prevedere un maggior numero di irrorazioni (una fila sì e una no, oppure un olivo sì e uno no).

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