Editoriali
Il profumo del piatto
24 luglio 2010 | Gualtiero Marchesi
Qualche giorno fa, ho pensato e fatto una cosa pazza, ma non troppo, goliardica perché ha coinvolto un amico, ma anche provocatoria, diciamo… un gesto d’artista.
Il divertissement, come dicono i francesi, equivale ad un’idea che prende corpo con leggerezza e autoironia, ma anche ad uno scherzo gustoso che, in questo caso, è in realtà profumato.
Due gli antefatti.
Il primo è che mi sono innamorato di un piatto cinese, un oggetto infimo e bellissimo, indescrivibile, che nello spazio di una fondina creava, ai miei occhi, un universo animato e al tempo stesso formale, solcato com’è da magnifiche pennellate nere.
Il secondo è stata l’occasione di avere a disposizione un profumo alla fragranza di pasta.
Ho riunito le due cose, il piatto e il profumo.
Tolta la cloche, l’amico mi ha guardato, chiedendo: “E allora?â€
“Annusa - gli ho risposto – è un piatto così bello che mi dispiaceva rovinarlo, mettendogli sopra del ciboâ€.
Effetti collaterali di un’estate tropicale.
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