Editoriali

BUON CAPODANNO!

25 settembre 2004 | Franco Bonaviri

Appena tornati dalle vacanze estive, la vita lavorativa ricomincia con i ritmi snervanti di sempre. Con settembre si apre infatti un nuovo ciclo. In realtà il vero capodanno sarebbe da fissare per il primo di settembre. Il calendario così com’è definito andrebbe rivisto.

Fateci caso, la programmazione televisiva dopo un’estate in sordina e piuttosto banale riprende ora corpo ed efficacia con il dopo vacanze.
Già sono all’opera le creature più avvincenti e insieme le più mostruose. Sono creature che hanno nome “Grande fratello” e “Isola dei famosi”. Altre analoghe creature del video seguiranno a breve. A deliziarci, o a tormentarci, dipende dai punti di vista. Gli spettatori ci sono, è segno che l’interesse e la morbosa curiosità non va scemando.

Non solo reality show. Anche il campionato di calcio riparte, riprende slancio con i frastornanti dopo partita, con i commenti, le tante baggianate, le inutili e sterili polemiche.
I ritmi della vita quotidiana prendono così avvio e consistenza divenendo sempre più spettacolo e finzione, esasperazione inverosimile, iperbole contraffatta della realtà.
Abituiamoci a entrare nei meccanismi distorti della finzione televisiva.
Osserviamo con maggiore attenzione quelle simpatiche bestiole che si mettono in mostra nello zoo televisivo.
Quella che vedete è la società di domani, ma anche quella di oggi, in parte.
Non illudetevi di essere diversi. Assomigliate a loro. Anche voi sarete parte dello scenario rappresentato in TV.
La società assorbe quanto viene trasmesso in video, senza nemmeno saperlo. In modo silenzioso fagocita ogni atteggiamento, anche il più apparentemente libero, anche il meno accondiscendente.

Noi avvertiamo ciascun uomo e ciascuna donna di buona volontà a prestare la massima attenzione, ma è inutile.
La società trascina tutti nel baratro del nulla.
Il nichilismo che a cavallo dei secoli Otto e Novecento gli scrittori e i filosofi riportavano sulla pagina scritta ora è invece fissato nella realtà; e non solo per le note questioni legate al terrorismo, islamico o non. E’ anche per quel senso di autodistruzione che ha coinvolto ormai gli individui e in maniera ancor più devastante le micro-comunità.
Esistono forse famiglie sane oggi?
Ne intravedete qualcuna in grado di resistere al declino della società? E’ possibile, certo, ma sono casi rari, percentuali infinitesimali.
La nostra mente è distratta e in pochi riescono a scorgere nell’inarrestabile vomito delle TV la grande tragedia che si sta consumando con esiti che paiono davvero irreparabili.

No, non è pessimismo. E’ realtà che non si può negare.
Trovate forse un senso positivo nelle proposte che indistintamente la televisione, sia pubblica che privata, va imponendo soprattutto nelle fasce orarie di maggiore ascolto?
Non vi sembra che i messaggi trasmessi siano quanto mai stridenti con i tanti drammi che si stanno consumando con grande evidenza non solo in Iraq? Per non tacere gli altri eventi nefasti che si registrano altrove e perfino nel micro-mondo con cui ci confrontiamo quotidianamente.
C’è poco da restare allegri.
O forse vogliamo nasconderci alla realtà, fingendo che tutto vada bene?
Certo, è più comodo. Ma a cosa servirebbe?
Vi sta forse bene la realtà quale appare oggi ai vostri occhi? Allora godete fino in fondo, finché vi è concesso farlo.
Non vi sta bene? Allora siate così intelligenti da cambiare rotta e spegnere quantomeno la TV.
Non lasciatevi depredare da chi vuole rubarvi l’anima, il pensiero, quello che resta.
Reagite, se ancora avete aria nei polmoni: urlate il vostro “BAAASTAAAA!”

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