Editoriali

LE BASI PER UN PENSIERO RURALE

13 settembre 2003 | Luigi Caricato

L’emozione dell’esordio l’abbiamo assorbita bene. Soddisfatti della riuscita dell’iniziativa al suo primo impatto, già abbiamo provato l’ebbrezza del riscontro favorevole dei lettori.
Un sentito grazie dunque a chi ci segue, anche per i molti segnali di incoraggiamento che ci sono giunti credo in piena sincerità.

Prendendo visione della rivista, il lettore avrà ben notato, senza alcuna possibilità di equivocare, che il progetto che anima il nostro lavoro non è per nulla simile a quello percorso da altri, a parte le eccezioni. Lo diciamo qui senza atteggiamenti di superbia o falsa modestia. Riconoscersi “diversi”, fuori dal coro, è un passo fondamentale per intraprendere un cammino nuovo e libero, sganciato dalle appartenenze.
Intanto è la stessa scelta di approdare in via esclusiva su Internet, senza quindi abbracciare la soluzione del più tradizionale e rassicurante mezzo cartaceo a dirla lunga.

Dietro “Teatro Naturale” non ci sono finanziatori occulti che vogliano capziosamente servirsi di una testata per condizionare i lettori.
C’è solo una meticolosa progettualità, un proposito ch’è poi di molti, che appartiene alla cosiddetta maggioranza silenziosa, incapace di farsi valere e tutelare nelle proprie, quanto mai legittime, aspettative e aspirazioni.
Nelle nostre intenzioni c’è soprattutto una convinzione profonda: muoversi senza rimanere impastoiati nelle maglie dei “poteri forti”. Questi non sono certo un alibi. Neppure un fantasma evocato per mancanza di idee o motivazioni.

Non siamo però gli unici a perseguire simili obiettivi. Ci lusinga e rassicura non essere soli. C’è tutto un mondo che cerca di farsi valere, di recuperare spazi perduti o mai acquisiti. L’agricoltura, l’alimentazione e l’ambiente sono temi forti e pregnanti, resi tuttavia innocui e marginali, proprio con il fine di tenerli sotto il controllo di pochi.
A Cancun , in Messico, il contadino coreano Lee Kyung-Hae si è tolto con gesto plateale la vita in segno di protesta per lo stato delle cose. In Italia, a parte il clamore puramente strumentale dei media, c’è stato silenzio e indifferenza intorno alla vicenda. I due contesti restano solo in apparenza lontani e dissimili, da una parte i poveri, dall’altra i Paesi dalle solide e roboanti economie. Invece è proprio sul fronte agricolo che si concretizzano le peggiori insidie, tese sottilmente anche ai danni dell’agricoltura dell’area mediterranea.

Il leader dei “nuovi schiavi” si è ucciso come agnello sacrificale secondo l’antico rituale dell’hara-kiri. Al collo penzolava un cartello con la scritta “il Wto uccide i campesini”, poi prima di spegnersi, tutto sanguinante, Kyung-Hae ha esortato i suoi compagni a continuare la lotta.
L’agricoltura italiana al confronto vive altre dimensioni, ma resta assai lontana da una sensibilità, e da uno spirito solidale, che dovrebbe invece riguardarla in prima persona. A parte le solite eccezioni, purtroppo rare e perfino elitarie, in Italia chi vive e lavora la terra non sa ancora come si evolveranno i destini del mondo agricolo. Si preferisce starne fuori. Neanche l’intenzione di ficcarci la testa, nel groviglio delle politiche mondiali, per cercare di capire chi e cosa e quando e come e perché.
Ci si affida con animo complice ai soliti politici. Ci si rinchiude nel proprio orticello. Si evita di pensare, di prendere posizione, di assumersi le proprie responsabilità.

Ecco, “Teatro Naturale” si tiene fuori da questo modo di concepire l’esistenza. Non siamo certo per soluzioni drastiche o irriverenti, ma neppure vogliamo cedere al lassismo e, ancora peggio, all’insipienza e alla pavida natura di chi continua a tacere con incauta e superficiale disinvoltura.
In Francia vi è un movimento che ha assunto toni estremistici e aggressivi con il celebre José Bovè. Noi vorremmo al contrario promuovere una soluzione alternativa alla dura contestazione. La nostra strada si delinea attraverso un lungo percorso formativo, capace di suscitare idee forti e altrettanto radicali, rispettose comunque delle posizioni altrui.
Intendiamo edificare le basi di un "pensiero rurale", colmando un vuoto che da noi appare fin troppo evidente.

Occorre andare oltre. Non ci si può fermare. E' necessario strutturare al meglio il futuro, procedendo più agilmente con le proprie gambe, senza restare al solito confinati ai margini del sistema economico e decisionale.

Potrebbero interessarti

Editoriali

Le due manifestazioni degli agricoltori a Bruxelles: PAC, Mercosur e crisi dell’agricoltura

Il 18 dicembre nella capitale belga non è andata in scena un’unica manifestazione degli agricoltori ma due: una sfilata istituzionale e una rivolta sociale. Incontri al Parlamento e con la Commissione ma anche tafferugli e liquami versati in strada

19 dicembre 2025 | 14:40 | Alberto Grimelli

Editoriali

Ironia e fiducia: le carte dell'olio extravergine di oliva Toscano Igp in uno spot

L'olio Toscano Igp è "bono" certifica Drusilla Foer, testimonial d'eccezione di uno spot che riassume in 30 secondi tanti messaggi per un boost di vendite con l'olio "novo" e prima di Natale, nel momento in cui c'è maggiore propensione all'acquisto

17 dicembre 2025 | 16:00 | Giosetta Ciuffa

Editoriali

Ecco la vera offerta sull’olio extravergine di oliva che non puoi perdere: 1,5 euro/litro

Le promozioni in Grande Distribuzione tra 3,99 e 4,99 euro/litro sono ormai da dilettanti. Le vere offerte sull’olio corrono on line e le piattaforme cinesi iniziano a utilizzare l’extravergine come prodotto civetta. Ecco perché il prossimo Piano Olivicolo Nazionale è destinato al fallimento!

17 dicembre 2025 | 13:00 | Alberto Grimelli

Editoriali

Restituire valore all'olio extravergine di oliva per far salire il prezzo

Ecco poche azioni concrete per avviare un percorso di valorizzazione dell'olio extravergine di oliva nella Grande Distribuzione e nella ristorazione. Il tempo sta per scadere, prima che il sottocosto mascherato torni a dominare gli scaffali dei supermercati

05 dicembre 2025 | 16:30 | Anna Cane

Editoriali

L’olio di oliva costa più dell’extravergine sullo scaffale del supermercato

Archiviata la parentesi degli ultimi due anni, una grande occasione persa, tornano le offerte più pazze del mondo sugli scaffali dei supermercati nazionali: 5,32 euro/litro un olio di oliva a 3,99 euro/litro un olio extravergine di oliva

26 novembre 2025 | 12:00 | Alberto Grimelli

Editoriali

L'olio della terza varietà di olivo più diffusa al mondo rischiava di finire nell'illegalità: il caso Coratina

La lenta burocrazia per approvare la decisione del Comitato chimici del COI: la procedura scritta si stima richiederà quattro mesi. Siamo di fronte a un parametro chimico che un tempo serviva a proteggere dalle frodi, ma che ora viene utilizzato per abbassare i prezzi

24 novembre 2025 | 13:00 | Silvan Brun